#TRENTO - Andreatta ai traditori: "Chiedo lealtà"

Andreatta: «Nell'iter per arrivare alla delibera solo una persona aveva evidenziato criticità, altrimenti nessun altro della mia coalizione lo aveva fatto. La cosa che più fa male e dispiace è che il voto contrario non è stato alla luce del sole, per cui non sai chi sono le persone che lo hanno fatto e quali sono le loro motivazioni».
A. Conte, "L'Adige", 20 novembre 2015

Il sindaco Alessandro Andreatta, il giorno dopo la bocciatura, a causa di sei franchi tiratori della maggioranza, della delibera sul regolamento del personale, annuncia una verifica con i segretari cittadini e con i capogruppo dei partiti che lo sostengono in Comune. E dice ai suoi, incontrati ieri sera, con chiarezza: «Chiedo lealtà».


Sindaco, in Consiglio comunale alcuni della sua maggioranza hanno fatto andare sotto la giunta. Come giudica quanto avvenuto?
Credo che sia un incidente di percorso perché non credo che ci sia qualcuno che vuole consegnare la città ad altri. Però usare il voto segreto rischia di fare il gioco delle minoranze e di indebolire la coalizione. È un atto che è anche un po' vile e politicamente irresponsabile.


Quale insegnamento trae da questo passaggio?
Questo ci dice che forse c'è poca lealtà e correttezza e che dobbiamo lavorare sulla fiducia reciproca. Per questo motivo, mercoledì, nell'incontro già in programma con i segretari cittadini dei partiti della coalizione ci saranno anche i capigruppo e parleremo anche di quanto accaduto. E confido di poterci chiarire e di rimettere al centro le ragioni per andare avanti insieme. 


Secondo lei che cosa hanno voluto mettere in evidenza gli esponenti della sua maggioranza che hanno votato contro?
Ci sono tanti elementi da considerare. Qui la maggioranza richiedeva 21 voti e qualcuno è passato alla minoranza sapendo che questa non è una delibera decisiva come conseguenze immediate per la vita amministrativa del Comune. Qualcuno ha voluto mandare un segnale.


A chi in particolare?
Non so dire se questo segnale sia rivolto al sindaco, alla giunta, alla coalizione e alla sua composizione o alle forze politiche di livello provinciale. Quest'ultimo aspetto va considerato perché siamo nella stagione dei congressi, l'Upt e il Patt lo hanno a breve, quello del Pd è in cantiere. I congressi sono momenti in cui si discutono le linee politiche, si ragiona di coalizioni e alleanze. Per questo sono forieri di preoccupazioni per chi governa in Provincia e nei Comuni più grossi.


Sulla sostanza della delibera chi ha votato contro cosa ha dimostrato?
Vorrei che fosse chiaro che la delibera con poche modifiche cambiava un regolamento del personale, puntando a migliorare a ridurre i costi e a valorizzare le risorse umane interne per impiegarli meglio per erogare i servizi meglio. Chi stava con la delibera voleva essere lungimirante e innovare, chi era contro era per conservare.


La minoranza ha espresso soddisfazione per la caduta. Cosa risponde?
La minoranza da che mondo è mondo fa il suo mestiere e facendolo cerca tutte le strade lecite e al limite del lecito per far nascere il dubbio e mettere in crisi l'avversario politico. La minoranza può concedersi l'incoerenza e la contraddizione, ad esempio mercoledì prima ha votato un emendamento al regolamento salvo poi votare col voto finale alla delibera hanno votato contro quanto hanno votato un'ora e mezza prima.


Alla sua maggioranza cosa dice? 
Dico che importante è dirsi le cose e motivarle per correggere il tiro. I nostri cittadini attendono il nostro operato.