Come amministratore della città di Trento accolgo positivamente la decisione della Giunta provinciale di inserire nel Piano degli investimenti dei trasporti 2014-2018 il progetto di collegamento tra fondovalle e collina est con un sistema di trasporto pubblico in sede propria, appetibile, efficace, ecologico e alternativo all'auto privata.Michele Brugnara, "L'Adige", 12 novembre 2015
Si tratta di un intervento che - assieme al collegamento tra Trento nord e Trento sud - la città attende da anni e che il Consiglio Comunale ha inserito da tempo sia negli strumenti urbanistici che nel Piano Urbano della Mobilità (PUM) approvato nel 2010. La coerenza dell'opera con gli strumenti di pianificazione strategica della città è il necessario punto di partenza del ragionamento.
La collina est della città e in particolare il sobborgo di Povo hanno conosciuto negli ultimi 20 anni un'evoluzione urbanistica rilevante ed oggi ospitano le sedi sia dei Dipartimenti scientifici dell'Università di Trento (riconosciuti tra i migliori in Italia dal punto di vista della didattica), sia di centri di ricerca tecnologica di eccellenza internazionale come la Fondazione Bruno Kessler (FBK). Tali Enti rappresentano un motore strategico di sviluppo sociale ed economico per tutta la comunità trentina e il capoluogo da anni propone interventi per migliorare l'accessibilità alle sedi collinari.
Sotto l'aspetto della mobilità il polo tecnologico e scientifico è un forte attrattore di traffico: circa 3.000 le persone che gravitano su Mesiano, altre 3.000 quelle che ogni giorno salgono in via Sommarive delle quali 2.500 al Polo intitolato a Fabio Ferrari e 500 in FBK. A questi flussi di mobilità vanno aggiunti quelli legati ai residenti (quasi 6.000 abitanti) e quelli degli oltre 200 dipendenti della Apsp M. Grazioli. Un traffico di auto e mezzi pubblici su gomma insostenibile per la collina e per le strette vie del sobborgo: auto che percorrono a velocità talvolta pericolose luoghi non adatti, piccoli parcheggi di prossimità sempre occupati, decine di corse giornaliere di autobus (anche con mezzi snodati del tutto inadatti alla viabilità locale) che risultano stracariche nelle ore di punta, con vari disservizi e oggettive situazioni di insicurezza (porte bloccate, disagi per le fasce deboli della popolazione, ecc.).
Problemi di sicurezza sulle strade, inquinamento, caos, scarsa vivibilità: questa la situazione che si verifica tutti i giorni feriali da settembre a giugno.Un intervento risolutivo non è più procrastinabile, con beneficio in termini di vivibilità e di efficienza negli spostamenti per tutta la città e non solo per un sobborgo (altrimenti l'investimento non avrebbe senso). L'approccio innovativo alla gestione della mobilità è quello della multimodalità, principio cardine del PUM cittadino e della moderna pianificazione: più sistemi di trasporto tra loro integrati, con l'aggiunta nel caso specifico di un servizio di collegamento in sede propria tra la città e la collina. L'opera, complessa e con investimento economico rilevante, richiede ora tutti gli approfondimenti del caso in termini di fattibilità. Il nuovo sistema - si ipotizza una funicolare a cremagliera con partenza da Piazza Venezia che ricorda quella studiata dall'ingegnere svizzero Husler per conto dell'allora sindaco Pacher nel 2005 - dovrà da un lato essere realmente competitivo rispetto al mezzo privato in termini di percorrenze e comfort, dall'altro dovrà avere costi di manutenzione contenuti, infine dovrà essere rispettoso del paesaggio (da non confondere con ipotesi di impattante funivia aerea).
Dovrà inoltre prevedere una forte integrazione in primis con le biciclette, grazie ad un adeguato parcheggio custodito a Piazza Venezia e alla possibilità di trasporto bici a bordo; con la rete degli autobus esterni al nucleo storico (circolare ad alta frequenza); infine, con le auto provenienti da est grazie ad un parcheggio interrato di attestamento a Mesiano, legato all'uso del nuovo sistema di trasporto pubblico per raggiungere il centro storico in modo comodo, veloce ed ecologico.Michele Brugnara
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