Il sole splende su Progetto Manifattura: è stato firmato ieri il contratto di insediamento del gruppo Rtr, primo produttore in Italia di energia elettrica con impianti fotovoltaici. Grazie ai suoi 119 impianti in tutta Italia, questo comparto produce energia equivalente al consumo annuo di 160 mila famiglie: a Rovereto ha portato gli uffici direzionali, il polo di sviluppo e la sede operativa. Rtr si insedia in Innovation Factory, nel cosiddetto Edificio dell'Orologio.
B. Goio, "L'Adige", 22 ottobre 2015
Azienda combattiva questa Rtr. «In quattro anni - spiega Paolo Lugiato, amministratore delegato di Rtr e consigliere di AssoRinnovabili - siamo passati da zero a 150 milioni di fatturato, e siamo ancora in crescita. Abbiamo deciso di trasferire qui la sede per diversi motivi: gli indicatori della green economy descrivono il Trentino come l'area a più alta sensibilità ambientale in Italia ed in più c'è un'attenzione particolare da parte della politica. Quasi ovunque, infatti, il pubblico viene visto come il nemico numero uno, ostacoli e burocrazia che non danno alcun valore aggiunto: qui invece c'è veramente voglia di favorire le imprese». Soprattutto, a conquistare Lugiato, è stato il clima di «collaborazione, confronto, fermento intellettuale, voglia di condivisione», un ambiente che gli ricorda moltissimo «Boston tra il 1999 e il 2001, gli anni del boom della internet economy». «Qui ho trovato una "Silicon Valley" del verde», aggiunge il manager.
Entusiasta il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi. «Oggi - chiarisce - Progetto Manifattura ha già vinto: non abbiamo più spazi per soddisfare le domande di chi vorrebbe entrare. Grazie a Rtr questo snodo di innovazione è diventato molto più attrattivo, Rtr nobilita e accredita questa struttura: ora Manifattura è la cittadella tecnologica più importante in Italia». Riprende l'assessore: «Siamo tra le province che investono di più sul fronte dello sviluppo e della ricerca applicata, e non si tratta solo di incentivi ma della possibilità concreta di lavorare in un sistema integrato. La Provincia era stata lungimirante quando acquisì questa struttura, che a suo tempo era una fabbrica con un solo prodotto, e che ora è popolata da una miriade di piccole medie aziende estremamente diversificate e tutte focalizzate nel settore della green economy, che stanno in rete e si scambiano valori, conoscenze, partnership».
A dispetto del giro d'affari di centinaia di milioni di euro, la Rtr al momento non porterà grande occupazione. «Per gestire un impianto da 120 megawatt - spiega Lugiato - bastano infatti una ventina di persone, e poi noi andiamo spesso in outsourcing, ma l'indotto in altri settori è sicuramente importante sia per quanto riguarda la componenistica ed i sistemi di controllo e di sorveglianza collegati che per lo sviluppo tecnologico».
Rtr produce energia pulita: nel 2014 i loro impianti hanno fatto risparmiare 212 mila tonnellate di CO2, equivalenti all'attività di 8,5 milioni di alberi. Non costruiscono pannelli solari, visto che ormai l'Oriente, Cina e Corea in testa, la fanno da padroni producendo elementi a prezzi concorrenziali, ma li comperano. Quella che è tutta italiana è invece la produzione di inverter, componenti elettroniche, Information technology, videosorveglianza (per impedire i furti di pannelli). «Ci auguriamo - continua Lugiato - di avviare delle modalità di condivisione delle migliori pratiche del settore con le aziende presenti nell'incubatore e sul territorio, e di sviluppare dei progetti di ricerca con partner privati, con l'università e i centri di ricerca d'eccellenza presenti in Trentino. Siamo una realtà fortemente acquisitiva e se c'è qualche ditta trentina che vuole proporre i suoi prodotti noi siamo contenti. Se produciamo meglio, ne beneficiano tutti». Rtr non ha ricevuto incentivi di sorta ma paga l'affitto pieno per utilizzare i locali di Manifattura.
Conclude il direttore finanziario Armando Tarquini: «L'energia solare è pulita, non ci sono emissioni di CO2, permette l'indipendenza economica, ed è ormai a costi competitivi visto che è calata di cinque volte negli ultimi anni». Il governo italiano ha rinnovato la deducibilità al 65 per cento per gli impianti fotovoltaici per tutto il 2016.