Battaglia sulla doppia preferenza

Il consiglio regionale si trova a dover discutere oggi di due disegni di legge in materia di rappresentanza delle donne nelle istituzioni comunali.
Il primo, è stato presentato dall'assessora provinciale alle pari opportunità, Sara Ferrari, assieme alle colleghe consigliere del Pd, Violetta Plotegher, Donata Borgonovo Re e Lucia Maestri oltre a Manuela Bottamedi del Patt.
"L'Adige", 21 ottobre 2015

 

L'obiettivo è quello di introdurre la doppia preferenza di genere nel voto per l'elezione dei consiglieri comunali per riequilibrare la presenza femminile nei consigli comunali della provincia di Trento. Il meccanismo prevede che l'elettore possa esprimere due preferenze che devono essere però di genere diverso (una donna e un uomo), pena la decadenza della seconda preferenza nel caso si tratti di due uomini o due donne.

 
Oggi la presenza femminile nei consigli comunali è del 26%, in che spiega l'urgenza di una norma come questa che viene considerata tra le azioni positive previste dalla Costituzione per promuovere il riequilibrio democratico della rappresentanza.


Il disegno di legge, che era già approdato in consiglio regionale all'inizio dell'anno (si sperava di approvarlo prima della tornata elettorale delle comunali), era stato stoppato e rinviato a seguito della presentazione da parte delle opposizioni, in particolare del consigliere Rodolfo Borga (Civica Trentina) di una valanga di emendamenti. Il consigliere, contrario alla doppia preferenza, aveva sollevato la questione che la norma verrebbe introdotta solo per i comuni trentini e non per quelli altoatesini contribuendo ad aumentare le differenze, che per altro già ci sono, nei sistemi elettorali comunali che vigono nelle due Province.


Sempre oggi, però, il consiglio regionale si troverà a discutere (se riuscirà ad arrivare al punto posto all'ordine del giorno) anche di un disegno di legge presentato dallo stesso Rodolfo Borga che va a toccare sempre la legge per l'elezione dei consigli comunali e dei sindaci e in particolare una norma che era stata inserita per cercare di garantire la presenza delle donne nelle giunte comunali. Questa norma che Borga vuole modificare è quella che prevede che: «La giunta comunale deve essere composta da rappresentanti di entrambi i generi. La rappresentanza del genere meno rappresentato deve essere garantita almeno proporzionalmente alla sua consistenza in consiglio comunale». Borga propone che la dicitura venga corretta specificando che la proporzione venga calcolata «con arrotondamento all'unità inferiore in caso di cifra decimale inferiore a 50».

Questa modifica è condivisa dal Consorzio dei comuni trentino e da quello altoatesino oltre che dalla maggioranza consiliare. Il Pd insiste però perché la maggioranza condizioni il via libera alla modifica proposta da Borga sulle donne in giunta all'approvazione della doppia preferenza di genere almeno per i comuni trentini visto che la Svp non ne vuole sapere per l'Alto Adige. Ieri sera la trattativa era ancora in corso.