Da settimane sentono parlare delle misure anticrisi e della manovra anticongiunturale dell'assessore Beppino Graziola. E adesso l'ex sindaco Andrea Miorandi e l'ex assessore ai lavori pubblici Leone Manfredi sbottano: «I lavori spacciati per nuovi sono opere progettate e finanziate dalla passata amministrazione. Questa giunta non fa che dare continuità. E soprattutto si limita alla gestione ordinaria, senza progetti per la Rovereto futura»."L'Adige", 4 ottobre 2015
Il più duro è l'ex sindaco Miorandi. «Abbiamo assistito ad annunci roboanti - osserva seccato - e ad un'elencazione di piccoli interventi, da 10 mila euro fino all'asfltatura del piazzale dello stadio. E abbiamo innanzi tutto trovato conferma ai nostri timori che già avevamo espresso. Questa amministrazione ripiega sull'ordinarietà. In questi primi cento giorni ed oltre, di misure straordinarie non ne abbiamo viste. Si stanno muovendo nel solco di una doverosa continuità tra le amministrazioni».Ecco, è la continuità che gli preme. Perché rivendica il lavoro fatto: «I lavori presentati, sia in termini di progettazione sia di finanziamento, erano già stati programmati dalla passata giunta. Il parcheggio dell'ospedale, il passaggio pedonale in S. Caterina, l'abbattimento dell'ex Anmil, il riordino di via Magazol, sono tutte programmazioni portate avanti dai miei assessori. Eppure questa giunta non ha mai citato l'amministrazione precedente. Il che già è poco elegante. Ma il problema vero è che da quei progetti non si sono mossi. In tempo di crisi il vero pacchetto efficace sarebbe pensare al futuro, dire cosa sarà la Rovereto dei prossimi 10 o 15 anni. Serve alzare l'asticella, non presentare progetti fatti da altri. Questo è il momento di osare, e di dimostrare una straordinarietà di visione che per ora non abbiamo ancora visto. Siamo ancora in attesa di capire che idea hanno, se ce l'hanno, di questa città».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'ex assessore Leone Manfredi. Anche se sembra meno arrabbiato: «Sì, ho visto gli interventi presentati - spiega - ma fanno parte della manutenzione ordinaria che era già stata prevista. Se non ci fossero stati i problemi legati alla rigidità di cassa, quei lavori li avremmo già conclusi prima della fine della legislatura». Quando glielo si chiede, è preciso sugli interventi in questione: «Parlo del piazzale del Quercia, dell'asfaltatura a Noriglio, di via dell'Acquedotto, di via del Garda, di viale Zugna. Tutti interventi che si sarebbero dovuti fare appena si liberava cassa. Così come quelli sull'illuminazione pubblica».Ecco è sull'illuminazione che Manfredi si scalda un po': «Mettere mano all'illuminazione non è cosa banale. Noi l'avevamo fatto dopo l'approvazione del Pric, serve un progetto, serve un confronto con Set. Non si può fare in poche settimane. A meno che le regole non siano cambiate». L'ultimo sassolino, l'ex Anmil: «La promessa dell'abbattimento la strappò Giulia Robol a Rossi. Lì partì un iter che si è concluso ora».
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