“Quel che è accaduto ieri sera all'ex Sloi è una ferita per la città di Trento. Ci dispiace che la vita di quel ragazzo abbia avuto una fine così tragica, che i tentativi di aiutarlo nel passato non siano andati a buon fine”. Così il sindaco di Trento Alessandro Andreatta commenta il dramma avvenuto la scorsa notte nell'area ex Sloi di Trento Nord.
Ufficio Stampa Comune di Trento, 1 ottobre 2015
Il protagonista, un ragazzo di 23 anni, era conosciuto dai Servizi sociali del Comune. Il giovane si era rivolto agli uffici del Comune nell'aprile dello scorso anno: in gravi condizioni di salute in seguito a un incidente (era stato investito da un treno), aveva chiesto un aiuto economico per il rimpatrio. Grazie al fondo per la solidarietà responsabile della Caritas, gli era stata consegnata la somma necessaria a tornare a casa. Dopo qualche tempo il ragazzo è tornato nuovamente a Trento, cosa non insolita perché il pendolarismo tra l'Italia e la Romania per le persone di etnia Rom è del tutto normale.
La piccola comunità che vive all'ex Sloi è monitorata costantemente dai Servizi sociali del Comune e dagli agenti della polizia municipale. Sono numerosi i sopralluoghi fatti nell'ultimo periodo, numerosi anche i tentativi di recuperare a una vita dignitosa gli inquilini delle baracche. Il più delle volte però gli aiuti proposti – per esempio l'accoglienza notturna - non vengono accettati. Questo avviene anche quando si tratta di persone in condizioni di particolare fragilità e difficoltà: solo per fare un esempio, un anziano gravemente malato, ricoverato in ospedale, qualche tempo fa ha firmato per essere dimesso e per tornare a vivere nella propria baracca. Del resto, come appurato dagli stessi operatori dei Servizi sociali, nel loro paese d'origine le condizioni di vita non sono molto diverse, anzi spesso sono addirittura peggiori, perché l'emarginazione è, se possibile, ancora più forte.
Durante i sopralluoghi, si è provveduto a controllare che nell'area non vivessero minori e anche a far vaccinare i cani di proprietà delle persone che abitano nelle baracche. Si tratta di una comunità sostanzialmente stabile, che si aggira attorno alla ventina di persone. Le ordinanze di sgombero del passato, la demolizione dei ricoveri fatiscenti hanno avuto un'efficacia limitata perché sono servite ad allontanarli sono temporaneamente.
Quanto alla situazione dell'area, c'è da precisare che il lungo iter della bonifica è in corso. Il Consorzio Sviluppo e Bonifica di Trento Nord ha commissionato all'università di Trento la predisposizione dell'analisi di rischio, che è il primo step per arrivare al progetto vero e proprio. Sia l'analisi di rischio sia il progetto dovranno avere il via libera del Ministero dell'Ambiente, visto che l'area è stata inserita nell'elenco dei siti inquinati di interesse nazionale.
DORIGATTI: "Impegnamoci contro il degrado sociale"
Quella che segue è una riflessione e un appello alla solidarietà del Presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti dopo tragica vicenda accaduta all' ex Sloi.
"Davanti all'ennesima tragedia dell'emarginazione, della povertà e delle migrazioni, le Istituzioni dell'autonomia debbono esprimere, non solo una convinta partecipazione collettiva alla sofferenza che fa da perno a questa come a molte altre vicende sconosciute, ma anche una sensibilità dell'accoglienza dignitosa, perché simili drammi dell'abbandono non abbiano a ripetersi.
Il Trentino è terra di solidarietà vera; è terra incapace di girare altrove lo sguardo di fronte al dolore che sempre l'assenza di giustizia sociale e di umanità producono.
Il Trentino, che conosce nella sua carne l'aspro sentiero del migrare in un altrove sconosciuto, si stringe a chi oggi subisce la crudeltà del destino e ribadisce il dovere morale di accogliere e di assistere, nel solco di una lezione che prescinde da ideologie o fedi, perchè è parte indispensabile dell'umano che ci abita. Forse un impegno di tutti a superare quel degrado che, inevitabilmente, conduce a tutto questo, accantonando ogni altra considerazione ed allungando una mano a chi chiede solo di essere considerato una persona e non un problema, può già rappresentare un passo avanti sulla strada di una nuova cultura dell'uomo e per l'uomo".