Di fatto la riforma scolastica di Ugo Rossi ha anticipato quella nazionale di Renzi e così la “Buona Scuola” ha finito per essere molto simile a quella trentina, senza che nessuno dei due copiasse. Adesso è venuto il momento che sia la scuola Trentina a prendere spunto da quella nazionale: «Se in Italia si ragiona sugli ambiti, qui non possiamo proseguire con le cattedre.
"Trentino", 27 settembre 2015
Per il prossimo anno scolastico – ha detto Ugo Rossi – la riforma della scuola sarà legge senza nessun taglio o sorpresa negativa dalla prossima finanziaria. Il testo definitivo terrà conto del parere degli studenti e degli insegnanti, per arrivare ad una stesura definitiva.» L'incontro pubblico promosso dal Pd è stato utile per mettere a confronto la situazione nazionale con quella locale, stabilendo anche una prima base per il futuro.
L'onorevole Flavia Piccoli Nardelli, presidente della VII Commissione della Camera Cultura, Scienza e Istruzione, ha sottolineato come la Legge 107 intrecci sempre di più istruzione e cultura, partendo dalle pessime condizioni del dei Beni Culturali che hanno perso il 20% dei finanziamenti statali, il 30 di quelli privati ed il 35 di quelle delle fondazioni bancarie. Mentre la scuola ha pagato lo scotto della crisi con perdite pesanti di personale e con un drastico taglio di investimenti. «In certi momenti – ha detto Flavia Nardelli – è necessario cambiare rotta. Noi lo abbiamo fatto rifinanziando la scuola, introducendo l'Art Bonus che prevede la defiscalizzazione dei contributi a beni culturali del 65% - da inizio anno sono stati 600 i grandi e piccoli mecenati che hanno versato 18 milioni – e con la nomina dei venti nuovi direttori dei musei abbiamo creato un circuito virtuoso per un confronto che non potrà che dare buoni risultati.»
E il Trentino, secondo Nardelli, non può che essere all'avanguardia nella sperimentazione perché può contare su una situazione ideale fatta di 80 scuole per 500mila abitanti. Tra i temi più dibattuti quello del bonus insegnanti: 500 euro per l'acculturamento degli insegnanti in campo nazionale, ma che probabilmente non avranno quelli trentini: «Con la Cgil abbiamo aperto un tavolo di trattativa, ma si deve dire- ha affermato Rossi – che per la formazione del corpo insegnante stiamo già investendo, tramite i voucher, 700 euro pro capite e globalmente sono stati investiti 36 milioni in questo ambito.» Dall'onorevole Nardelli anche un'indicazione sulle caratteristiche che dovranno avere le nuove scuole: «I progetti saranno solo di architetti che conoscano gli ambiti scolastici e la biblioteca dovrà essere il punto centrale dei nuovi complessi e non dovrà più succedere, come ancora accade, che le biblioteche siano chiuse a chiave ed interdette all'ingresso degli studenti.» In conclusione un dibattito che ha visto partecipi studenti ed insegnanti che saranno coinvolti nella stesura definitiva della riforma.
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