La Provincia è decisa. Vuole lo spostamento del Nuovo ospedale del Trentino (Not) dall'area di via al Desert ai terreni di Mattarello, dove dovevano sorgere le nuove caserme. Zeni: «Ci sono solo pro; l'unico contro, se contro si può chiamare, è la questione della protonterapia, che rimarrebbe isolata, ma devo dire, dopo aver visitato due volte il centro, che la protonterapia ha una sua autonomia che le consente di operare tranquillamente anche senza che vi sia una contiguità fisica con il nuovo ospedale».
L. Patruno, "L'Adige", 19 settembre 2015
L'assessore provinciale alla salute, Luca Zeni, lo ha detto chiaramente al sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, in un incontro informale avuto di recente, nel quale sono stati forniti alcuni elementi di valutazione, non ancora completi, che farebbero pendere però decisamente la bilancia - secondo la valutazione della Provincia - dalla parte del trasferimento dell'ospedale. «Ci sono solo pro - dichiara l'assessore Zeni - l'unico contro, se contro si può chiamare, è la questione della protonterapia, che rimarrebbe isolata, ma devo dire, dopo aver visitato due volte il centro, che la protonterapia ha una sua autonomia che le consente di operare tranquillamente anche senza che vi sia una contiguità fisica con il nuovo ospedale». La questione del trasloco, che si era concretizzata già agli inizi di agosto, poco dopo la nomina di Zeni all'assessorato alla salute al posto di Donata Borgonovo Re, sta dunque arrivando al dunque.
Assessore Zeni, ma perché insistete tanto per spostare l'ospedale a Mattarello?
Noi abbiamo il dovere di valutare quale sia la soluzione migliore, visto che ci troviamo nella situazione di dover rifare la gara e questa valutazione, che abbiamo fatto considerando vari aspetti tecnici ed economici, ci dice che i vantaggi offerti dall'area di Mattarello rispetto a quella dove ora è previsto l'ospedale sono di vario tipo.
Quali sono questi elementi che avete considerato?
Innanzitutto direi che i più importanti sono gli aspetti funzionali, prima ancora che quelli del risparmio economico. L'area è molto più grande (circa 28 ettari rispetto ai 15 ettari di via al Desert, Ndr.), inoltre ha una conformazione più regolare, perché è rettangolare, mentre l'altra è più chiusa. C'è la possibilità dunque di uno sviluppo più lineare dell'ospedale nello spazio a disposizione e questo consente dei risparmi sul progetto stesso. Inoltre, l'area è vicina al Nucleo elicotteri ed è servita dal punto di vista dei collegamenti stradali. Garantiremo inoltre il trasporto pubblico con la ferrovia, come già previsto, che avrà un collegamento diretto fino a Mattarello. Infine, ho fatto presente al sindaco che l'area dove oggi è previsto l'ospedale non è così fuori come quella di Mattarello: è più vicina e integrata alla città e quindi una volta liberata potrà essere ripensata e recuperata per uno sviluppo più funzionale.
Il risparmio dal punto di vista economico a quanto ammonta, l'avete calcolato?
Non sono ancora in grado di fare delle cifre precise. Come ho detto pensiamo che in quest'area più regolare si possa prevedere un risparmio sulla progettazione e poi dobbiamo considerare il fatto che non sarà più necessario realizzare altre costose opere viarie come l'eliminazione del cavalcavia di Ravina che erano previste nel caso della realizzazione del Not in via al Desert che da sole costerebbero circa 40 milioni di euro. Insomma, pensiamo che questa sia la soluzione migliore e per questo abbiamo già cominciato ad avere alcuni incontri informali con il Comune di Trento. Poi sarà argomento anche dell'incontro che avremo tra le due giunte penso agli inizi di ottobre.
Ma non pensa che questo spostamento allungherà ulteriormente i tempi di realizzazione dell'ospedale, già abbondantemente in ritardo per via dei ricorsi? Il Comune ha già fatto presente che è necessario un cambio di destinazione d'uso che richiede un suo iter con tempi di almeno un anno, ne vale la pena?
Se c'è l'accordo, ovvero la volontà politica del Comune di Trento a procedere con lo spostamento i tecnici ci dicono che ci sono strumenti per arrivare alle necessarie modifiche urbanistiche in tempi brevi. Non è questo il problema.
A Mattarello dovevano essere realizzare nuove caserme in base a un accordo quadro firmato con lo Stato e per questo la Provincia aveva espropriato le aree per 34,7 milioni. Poi lo Stato ha fatto sapere di non essere più interessato ma chiede che vengano sistemate alcune delle caserme attuali. Servirà l'aggiornamento dell'accordo-quadro per utilizzare quelle aree? Che tempi ci sono?
Sì, ma l'aggiornamento è praticamente già definito con lo Stato, dobbiamo solo formalizzarlo.