«I facili annunci sono forieri di gravi errori amministrativi. E fare il sindaco non è come giocare con i mattoncini del Lego...» Andrea Miorandi, ex sindaco, entra a gamba tesa nel dibattito sulla destinazione futura dell’area ex Alpe. E lo fa puntando il dito sul suo successore Francesco Valduga che non esclude una scelta diversa: quella di spostare il Polo 0-6 (asilo nido e scuola materna) dall’ex Alpe (per il quale c’è già un progetto e il finanziamento è stato ammesso dalla Provincia) all’ex Cral.G. Rudari, "Trentino", 12 settembre 2015
«Si fa prendere dall’ansia da cancellazione senza porsi tante domande - aggiunge Miorandi - Un vizio tutto italiano quello di cancellare quello già fatto da chi c’era prima... Ma così non solo si va da nessuna parte: si spreca denaro delle casse comunali e non si dà una risposta al bisogno primario dell’educazioni dei bambini con strutture idonee». Per l’ex sindaco la vera emergenza non è quella di abbattere la struttura («se vogliamo che entrino i rumeni si può fare anche domani chiudendo tutti gli accessi possibili con 20-30 mila euro») ma quella di garantire un asilo nido e una scuola materna in una struttura adegata: «Interrompere un processo avviato all’ex Alpe significherebbe attendere altri sei anni: vogliamo che sia così? le famiglie sarebbero contente di tempi così lunghi? Non credo di certo...» Miorandi ripercorre la storia del Polo 0-6 a Sacco che parte dall’individuazione della collocazione nell’ex Cral fatta dall’allora sindaco Guglielmo Valduga, padre di Francesco.
Con Stiz assessore, ricorda Miorandi, fu fatto un progetto di fattibilità costato 35.000 euro. C’è anche la disponibilità di un finanziamento di 6,5 milioni di euro da parte della Provincia. L’ex Cral è del Demanio e Valduga inizia la trattativa per l’acquisizione. Non ci riesce, come non ce la fa Miorandi che getta la spugna. «Con una scelta condivisa con il quartiere portiamo armi e bagagli sull’ex Alpe, ma l’allora assessore Tomazzoni, che ora parla di giardini e giardinetti, aveva previsto condomini. Per evitare la cementificazione andiamo in tribunale e il Comune - ricorda l’ex sindaco - vince la causa contro Petrolvilla. Vinta anche con la motivazione di voler realizzare l’asilo. E ora per l’ex Alpe si butta tutto al vento? Non è che se non facciamo l’asilo qualcuno presenta un contro ricorso?» L’ex Alpe, dunque, è del Comune e nel frattempo prosegue l’iter per la progettazione del Polo 0-6. «Facciamo due conti: il costo del progetto di fattibilità è di 150.000 euro al quale dobbiamo aggiungere 40.000 euro per la bonifica della copertura in amianto. Arriviamo a 190.000 euro ai quali si aggiungo i 35.000 euro spesi da Stiz. Ma a ciò- ragiona Miorandi - si devono aggiungere i costi indiretti (hanno lavorato uffici tecnici e avvocatura) per un totale che stimo in 300.000 euro. Chi si candida a spostare il progetto provoca un danno in termini economici (i 300.000 euro) e di tempo visto che ci vorranno almeno 5-6 anni per realizzare la struttura in un’area diversa da quella dell’ex Alpe. E alle famiglie che dico?».
Miorandi invece sollecita Valduga ad accelerare con la Provincia per l’abbattimento: «Una volta che superi l’ultima conferenza dei sindaci con l’approvazione del progetto esecutivo puoi sdoppiare l’intervento partendo subito con la bonifica a carico della Provincia (compreso il sottosuolo costerà almeno 800.000 euro) che potrebbe essere eseguita entro l’anno. Con i soldi che Valduga prevede per l’abbattimento per poi lasciare le macerie (quei 420.000 euro famosi) si potrebbe realizzare all’asilo Sant’Antonio, che è già del Comune, un centro sociale per ospitare associazioni, i gruppi degli anziani, Borgo e il suo fiume, la banda Zandonai... Eppoi - conclude Miorandi - si può acquisire più verde dalle suore per realizzare un giardino per la comunità».
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino