L'idea che finalmente nel giro di un paio di settimane l'ecomostro dell'ex Alpe verrà demolito sta riscuotendo un enorme successo e da più parti si apprezza questa restituzione di spazi alla città. Ma se il sindaco Francesco Valduga ritiene che la migliore destinazione della zona sia un parco pubblico, come deciso da un referendum di alcuni anni fa, il gruppo consiliare del Pd difende il progetto che era stato portato avanti dalla giunta Miorandi e che prevedeva un polo scolastico per bambini da zero a sei anni in grado di inglobare gli alunni della materna S. Antonio, che necessita di una profonda ristrutturazione.
B. Goio, "L'Adige", 10 settembre 2015
Di più: in una nota si sostiene che una volta cambiata idea si perderebbero i soldi ammessi a finanziamento dalla Provincia.
«L'urgenza - ribadisce Valduga - era quella di sanare un'area, e di ripartire da un referendum che chiedeva una zona verde. Inoltre dagli incontri con il comitato di gestione della materna S. Antonio era emerso che genitori ed insegnanti avrebbero preferito restare nella vecchia scuola. Borgo Sacco è un quartiere in piena espansione, ed un bel parco servirebbe come punto di incontro per le famiglie. Comunque, l'importante ora è spianare tutto e risanare: poi, una volta che si è davanti alla zona vuota ci si potrà permettere qualche considerazione in più, ragionare da prospettive diverse».
«Quanto ai finanziamenti pubblici - prosegue il sindaco - sono stati ammessi ma non ancora concessi e quindi potrebbero essere trasferiti ad altri progetti. Questa era una situazione d'urgenza: se si aspettava che l'iter fosse completato, tra progetto esecutivo e appalti, si sarebbe dovuto aspettare un minimo di tre anni. Intanto noi abbiamo sistemato questa situazione di degrado e stiamo lavorando per altre aree, come l'ex Macello e l'ex Anmil».
Anche l'assessore Cristina Azzolini ritiene che il denaro proveniente dalla Provincia potrebbe essere stornato per «demolire l'ex Alpe, ristrutturare l'asilo S. Antonio, e magari creare una struttura più piccola per l'asilo nido, che lasci comunque spazio al parco».
Il gruppo consiliare del Pd, per voce dell'ex assessora Luisa Filippi, risponde invece che «se l'amministrazione non avesse deciso di sospendere l'iter della costruzione del nuovo polo asilo nido-materna non sarebbe servita alcuna procedura d'urgenza. Si sarebbe ottenuto lo stesso risultato evitando di buttare alle ortiche 420mila euro (a cui andranno aggiunti i costi di bonifica e lo spreco dei pregressi incarichi di progettazione)». Quanto ai tempi, «l'iter, a maggio 2015, era giunto al progetto definitivo e si prevedeva quindi di abbattere e bonificare il sito a partire da questo settembre beneficiando di oltre sei milioni di finanziamenti provinciali». Denaro che, secondo Filippi, viene erogato solo a fronte di un progetto definitivo e che non può essere in alcun modo spostato su altri fronti.
«L'amministrazione Miorandi - precisa il gruppo consiliare del Pd - aveva stabilito in accordo con la circoscrizione di costruire il nido e la scuola materna sul sito dell'ex Alpe. Con la scelta di cancellare il progetto, questa Amministrazione sta decidendo di incidere sul bilancio comunale per centinaia di migliaia di euro, anziché avvalersi dei finanziamenti provinciali. Inoltre ha di fatto escluso il consiglio comunale, un fatto gravissimo».
"Via l'ex Alpe, meglio l'asilo del parco", "Trentino", 10 settembre 2015
Sull'abbattimento della ex Alpe, sono d'accordo tutti: era ora. Sull'idea di farci un parco anziché l'asilo, come ha di recente fatto trapelare il sindaco Valduga riprendendo il risultato del referendum del 2005 favorevole al parco, ci sono invece diverse perplessità. Poi bisogna mantenerlo, dopo si riempie di sporcizia, e così via: sono queste le preoccupazioni di alcuni cittadini, che tutto sommato si trovavano più a loro agio con l'idea di un asilo pubblico. Ma per intanto la preoccupazione è che arrivi finalmente un fatto: l'abbattimento della costruzione fatiscente.
Su quella l'amministrazione ha di recente deliberato un intervento d'urgenza, stanziando 420 mila euro di soldi comunali. La giunta ha anche preso l'impegno di trovare una collocazione per i senzatetto che attualmente alloggiano all'interno della ex fabbrica. «Era ora - dice Claudio Toso - l'importante è che venga abbattuta. In Italia purtroppo è sempre quella: cambia una giunta, e decide che quello deciso da chi c'era prima non andava bene. É da un anno che la Provincia ha stanziato i soldi per sistemare l'area, spero vengano finalmente usati. Se le cose vanno fatte, bisogna farle. Una cosa va detta: le persone che ci sono dentro non hanno mai dato problemi, anzi, una volta hanno cacciato dei ladri che tentavano di entrare nell'edicola».
Scettica sull'idea di rinunciare all'asilo per il parco è Mara Dapor, gestrice proprio dell'edicola. «L'asilo era meglio, perché più controllabile. Il parco va tenuto, poi può essere luogo di vandalismi, di sporcizia. Per intanto comunque è importante che vada abbattuto. E, sottolineo, che venga trovato un luogo alternativo per le persone all'interno». Loretta Bandera, titolare del bar di fronte all'entrata dell'ex Alpe, è scettica sul possibile cambio di rotta dell'amministrazione. «Uno fa progetti, ci mette i soldi, e poi gli altri cambiano idea... non faccio commenti. Sono però contenta che venga abbattuto. Ma non per i senza tetto, anzi. Si sono dimostrati sempre persone gentili, spero si possa trovare per loro un'alternativa». «Se non ci sono alternative, anche un bel parco va benissimo - esordisce Emma Merci della lavanderia - sull'asilo non me la sento di pronunciarmi, non avendo bambini piccoli. Sono d'accordo sull'abbattimento».
«Qualunque cosa facciano - aggiunge Ivaldo Miorelli, sempre alla lavanderia - che facciano qualcosa di pubblica utilità, e che usino i soldi della Provincia, che ci sono. La ex Alpe non è la sola: Comarec, Microleghe... tutte da abbattere, sono un pessimo biglietto da visita per Rovereto». «Un asilo sarebbe utile, alcuni miei amici non hanno trovato posto per loro figlio - ci dice Alina Braguta, al panificio - purché non facciano un altro supermercato. Un asilo darebbe anche lavoro a tante persone». «L'asilo sarebbe necessario, ci sono tante famiglie nuove a Sacco - ci risponde Johanna - facciano comunque qualcosa di utile per la comunità. Un parco, ok, ma bisogna mantenerlo». Altri residenti della zona ci dicono che l'asilo sarebbe meglio: la preoccupazione del parco è sempre quella, "dopo si sporca di rifiuti". L'ex consigliere comunale Luigi Volani, di Sacco, è invece a favore del parco. «Mantenere uno spazio libero sarebbe una risposta alle esigenze future della comunità. Il polo 0-6 è stata invece una forzatura. L'urgenza è dare un polmone verde a Sacco».