«Qui non si tratta di discutere di urbanistica o di allocazione delle strutture, ma di un progetto composto da tasselli che non si possono smontare» afferma perentorio l’assessore Olivi, promotore e sostenitore del Polo della meccatronica. «Se si vuole parlare di logistica è un argomento, ma non si può mettere in discussione la funzionalità del Polo perché significa non avere ben chiaro l’indirizzo strategico».
G. Rudari, "Trentino", 6 settembre 2015
La Provincia non cambia programmi: l’Iti (o Itt come lo si voglia chiamare) Marconi andrà al Polo della meccatronica. E non è nemmeno ipotizzabile un ripensamento o un suo parziale trasferimento perché questo significherebbe affossare il progetto del Polo. Che, come disegnato dalla Provincia e finanziato dall’Unione europea, prevede la coesione tra aziende, centri di ricerca, università e istruzione tecnica superiore. Solo così il Polo della meccatronica ha senso che non va snaturato. Il ragionamento del vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi non ammette dubbi o ripensamenti. La decisione è stata presa e non verrà modificata nemmeno dopo il “freno” al trasferimento (da Sant’Ilario a San Giorgio) che sta valutando la giunta comunale con il sindaco Francesco Valduga e l’assessore Cristina Azzolini. Insomma il trasloco completo della scuola («magari potrebbero essere trasferiti solo i laboratori») comporta per l’amministrazione comunale grossi problemi legati alla viabilità e all’eventuale utilizzo del complesso di Sant’Ilario.
«Qui non si tratta di discutere di urbanistica o di allocazione delle strutture, ma di un progetto composto da tasselli che non si possono smontare» afferma perentorio l’assessore Olivi, promotore e sostenitore del Polo della meccatronica. «Se si vuole parlare di logistica è un argomento, ma non si può mettere in discussione la funzionalità del Polo perché significa non avere ben chiaro l’indirizzo strategico. Vogliamo mettere in discussione la funzione scolastica del Polo, la parte più prossima alla dimensione laboratoriale e agli spazi delle aziende? No, non si deve snaturare un progetto simile. E non è nemmeno ipotizzabile, come mi sembra sia stato fatto da qualche componente dell’amministrazione comunale di Rovereto, “spaccare” la scuola trasferendo solo i laboratori. Sollecitazioni e consigli sono utili, ma parliamo di un polo e di un distretto concepito come hub formativo che può contare sui fondi europei (110 milioni di euro) perché - spiega Olivi - il Polo racchiude la centralità assoluta della filiera tecnologica e produttiva». Dunque, fa capire l’assessore provinciale, non si può cambiare idea ogni sei mesi e i problemi legati alla viabilità o all’utilizzo delle strutture (con il trasferimento del Marconi dalla sede attuale) potranno essere risolti. Ma, evidentemente, sono secondari rispetto all’essenza stessa del Polo della meccatronica che non può essere messo in discussione nella sua complessità e nel suo stesso essere lavoro e formazione nello stesso tempo. «Fondamentale al di là della scuola superiore (il Marconi con il Cfp Veronesi, entrambi al Polo, diventeranno un nuovo modello di scuola ndr) la presenza non residuale dell’università che già ha dato la disponibilità dei suoi laboratori ma la stiamo incalzando per avere corsi di laurea al Polo. Così come - aggiunge Olivi - un ruolo importante lo ha Fbk con i suoi laboratori». Insomma non è pensabile una sorta di ridimensionamento della presenza della scuola superiore al Polo perché «Meccatronica non è impegnata a sottrarre o a non trasferire ma ad attrarre qualcuno dentro. Vorrei che in un momento come questo le istituzioni cittadine ragionassero non per sottrazione, ma per implementazione nel polo di presenze di aziende di grande valore. Meccatronica è un nuovo modo di riconvertire l’industria in Trentino». In conclusione l’assessore Olivi sollecita Rovereto «a capire che non stiamo discutendo di edilizia scolastica o di un modello di scuola, ma che siamo difronte ad una svolta storica per mettere assieme un nuovo sistema di integrazione tra mondo della scuola e imprese». Che va ben oltre le questioni legate alla viabilità o all’utilizzo di un edificio scolastico dismesso.
«Questa giunta è incapace di gestire una città che cambia per adattarsi al futuro»
Ad affermarlo il gruppo consiliare del Pd che interviente sul “freno” della giunta al trasferimento del Marconi: «Il percorso di trasferimento degli Istituti Marconi e Veronesi è una parte del progetto Meccatronica; gli istituti lo hanno discusso e programmato da tempo e la collaborazione tra istituzioni scolastiche ed imprese è iniziata da parecchi anni. Ci sono centinaia di alunni che hanno fatto un periodo di stage aziendali e molti corsi scolastici si avvalgono della collaborazione delle aziende trentine e non solo. Meccatronica rappresenta una sfida fondamentale per il tessuto economico e formativo del trentino e non solo roveretano. Noi non pensiamo che questo progetto debba essere rallentato solo perché non si hanno soluzioni per la viabilità o perché non si ha un'idea di utilizzo dell' immobile di Sant'Ilario, ma al contrario pensiamo debba essere accelerato. Crediamo - conclude il Pd - che le esternazioni dell'assessora rendano evidente che a questa giunta manchi veramente la visione di una città diversa e più funzionale alle sfide del futuro. Se interrompiamo il progetto ora, perché la nuova giunta deve differenziarsi dalla precedente, anche Meccatronica sarà destinata a diventare l'ennesima incompiuta roveretana... Non si può semplificare un progetto solo per l'incapacità di gestire una città che cambia per adattarsi al futuro».