È destinato ad essere ridotto il numero dei profughi ospitati in Vallagarina. Attualmente, compresi quelli che si trovano al campo della protezione civile di Marco, sono trecento ma secondo il parametro individuato dalla Provincia (2 profughi per mille residenti) dovrebbero scendere a 182. Un numero che verrà distribuito su tutto il territorio della Vallagarina (e non concentrati soltanto in uno o pochi Comuni) vista la disponibilità dei primi cittadini.
G. Rudari, "Trentino", 1 settembre 2015
Anzi non proprio di tutti i sindaci visto che Federico Secchi ha detto chiaramente all’assessore provinciale Luca Zeni durante l’incontro di ieri in Comunità di valle che Avio «non ci sta se non per una decisione d’imperio» (vale a dire l’imposizione della Provincia). E quella di Secchi «è l’unica voce contraria tra i 111 primi cittadini che fino ad ora ho incontrato in tutto il Trentino». Rovereto, ha affermato Zeni, «fa ben oltre la propria parte e ci impegniamo a ridurre la presenza dei profughi al campo di Marco nell’ordine delle 80 unità rispetto alle 230 attuali. La prospettiva è quella di una distribuzione su tutto il territorio della Provincia nell’ordine di due profughi ogni mille abitanti. Il confronto con i sindaci (all’incontro erano presenti anche i consiglieri provinciali Manica, Baratter, Fasanelli e Civettini ndr) è stato estremamente positivo per un percorso di collaborazione che troverà il supporto di Cinformi e delle associazioni presenti sul territorio. Da parte di tutti, ad esclusione di Avio, pur sottolineando qualche difficoltà legate al fattore morfologico ho riscontrato disponibilità all’accoglienza in piccoli gruppi, più facili nella gestione e organizzazione, con progetti di gestione per l’integrazione».
E questo è stato anche l’aspetto sottolineato dal presidente della Comunità di Valle Stefano Bisoffi che ha ringraziato l’assessore Zeni per la disponiblità all’incontro dopo la recente visita al campo di Marco: «La Vallagarina si è sempre fatta carico dei profughi: dei 1700 transitati in Trentino, tre quarti sono passati dalla Vallagarina e da Trento. Già in passato abbiamo governato “processi” di inclusione sociale per piccoli numeri, come si dovrà fare anche per il futuro, riscontrando un senso di ospitalità da parte di molte comunità» ha evidenziato Bisoffi. Che ha parlato di condivisione del progetto della Provincia per fare in modo che i profughi possano «rendersi utili sia per una loro dignità personale che per una sorta di ringraziamento nei confronti delle comunità che li ospitano». Profughi, che ha precisato il presidente Bisoffi, non andranno ad occupare alloggi dell’edilizia pubblica.