In merito all'ipotesi del prolungamento a nord della A31 Autostrada della Valdastico, il Partito Democratico del Trentino e le sue rappresentanze istituzionali provinciali e parlamentari esprimono la seguente posizione.
Trento, 1 settembre 2015
L’attivazione di un Comitato Paritetico fra Stato, Regione Veneto e Provincia Autonoma di Trento rappresenta l’avvio dell’iter istituzionale necessario – ai sensi dello Statuto di Autonomia – per il raggiungimento di qualsivoglia intesa relativa alla realizzazione di autostrade che interessano il nostro territorio provinciale oltre a quello di una regione limitrofa;
simile intesa è dunque necessaria al fine di permettere la realizzazione della nuova autostrada e la Provincia di Trento è tenuta a partecipare alla procedura prevista. Il Comitato paritetico ha tuttavia il compito, come precisato dal Governo, di “valutare la rispondenza del tronco autostradale A31-Valdastico Nord agli obiettivi strategici dei trasporti e della mobilità indicati dal quadro programmatico europeo, nazionale, interregionale e provinciale”;
il Comitato paritetico non ha quindi il compito d’individuare quale possa essere il tracciato migliore o quale sia il percorso che meno impatta sul territorio interessato, ma appunto quello di verificare se il completamento della Valdastico abbia – oggi – ancora un senso;
la premessa dalla quale ha origine tale iter rischia peraltro di condizionare l'iter stesso, in quanto l'obiettivo appare essere non tanto la realizzazione della Valdastico in sé e per sé, bensì il rinnovo della concessione alla Società autostradale Serenissima;
se l’obiettivo reale è però il rinnovo della concessione, è nostra opinione che andrebbe prioritariamente chiarito se esistano altre soluzioni (oltre alla realizzazione della Valdastico) che permettano un simile esito.
se, come sostiene lo stesso CIPE, la priorità europea è l'opzione ferroviaria non si comprende infatti per quale ragione si subordini una concessione autostradale alla realizzazione di una nuova autostrada che con la nuova ferrovia si porrebbe in esplicita competizione;
è necessario pertanto che nell'iter di intesa, e comunque a livello politico, si affrontino prioritariamente i nodi della ferrovia come priorità strategica, ancorando coerentemente ad una simile il rinnovo delle concessioni autostradali;
riteniamo pertanto che non si debbano perseguire soluzioni tese a “limitare il danno” di un'opera comunque non necessaria né coerente con l'idea della mobilità sostenibile, ricercando benefici improbabili e circoscritti al territorio interessato. Riteniamo invece si debbano affrontare gli aspetti legati all'analisi dei trasporti e del traffico, nonché la loro necessaria evoluzione che ha portato in questi anni il Trentino ad escludere la realizzazione della Valdastico dal Piano Urbanistico e dal Piano della mobilità;
la contrarietà alla Valdastico non nasce quindi dal fatto che l'opera attraversa il Trentino senza portare alcun beneficio, né dal timore – peraltro corretto – dell’eccessivo impatto ambientale che questa comporterebbe. La contrarietà alla Valdastico nasce invece proprio dalla considerazione che questa si pone in totale contraddizione rispetto alle esigenze strategiche per il futuro, ed è uno strumento inutile rispetto ai problemi di traffico che interessano il Veneto e il Trentino;
in una situazione economica che richiede un utilizzo attento delle risorse finanziarie, occorre infine porre al tavolo dell’intesa il tema evidente del costo insostenibile dell'opera, considerata l'impossibilità di un ritorno dall'investimento (cosa che esclude un concorso di risorse non pubbliche) e visto che lo Stato ha altre priorità strategiche;
la Provincia Autonoma di Trento deve pertanto partecipare all'iter per l'intesa portando le ragioni che hanno in questi anni condotto alla motivata e non pregiudiziale contrarietà alla realizzazione dell'opera, e cercando invece di trovare una comune soluzione ai problemi del traffico e dei trasporti che riguardano il Veneto e il Trentino a partire dalla non più indifferibile scelta strategica a favore della ferrovia (ivi compresa quella della Valsugana) e della mobilità sostenibile;
la Valdastico è uno spartiacque tra una vecchia idea di sviluppo che persegue alcuni immediati interessi (rinnovo concessioni autostradali, facilitazioni e riduzione dei tempi nel trasporto su gomma, grandi opere come volano di sviluppo a prescindere dai costi reali...) e una idea di sviluppo fatta propria nel terzo millennio dal Trentino (e annunciata dall'Europa) che guarda al territorio come alla nostra risorsa primaria, che si preoccupa della sostenibilità sociale, economica e ambientale delle proprie politiche, e che si assume la responsabilità verso le future generazioni;
per queste ragioni il PD del Trentino, ribadisce la propria assoluta contrarietà alla realizzazione della nuova autostrada e chiede al Governo Nazionale di condividerne le ragioni.