Ok sedersi al tavolo, ma a Veneto e a Roma, occorre dire che il Trentino è contrario da sempre alla Valdastico Nord e che non si deve cedere neppure se vengono concesse delle contropartite al Trentino. Il Pd del Trentino, nel coordinamento che ieri sera ha incontrato il presidente della giunta Ugo Rossi e l'assessore Mauro Gilmozzi, sul tema Valdastico ha chiesto di dire un no secco e di modificare in parte il documento approvato solo ieri in mattinata, in cui, secondo il Pd, si fa capire esplicitamente di essere disponibili ad accettare la Valdastico nord a patto di ricevere delle contropartite in cambio. A. Conte, "L'Adige", 1 settembre 2015
Sul punto in questione Rossi non ha escluso la possibilità di approvare un conchiuso di giunta in cui si sfumi la disponibilità del Trentino a dire sì alla Valdastico in cambio di contropartite per Valsugana e ferrovia. Il Pd, quindi, da parte sua ha ribadito che l'opera non ha senso, ma che è giusto sedersi al tavolo. Nel comunicato ufficiale del Pd, infatti, si spiega come la contrarietà alla Valdastico sia insuperabile da parte del partito democratico ma anche per tutto il Trentino. «La contrarietà alla Valdastico non nasce dal fatto che attraversa il Trentino senza portare beneficio né dall'impatto ambientale che comporterebbe, ma dalla considerazione che essa si pone in contraddizione con le esigenze strategiche per il futuro ed è strumento inutile rispetto ai problemi di traffico che interessano Veneto e Trentino».
Per questo il Pd trentino ribadisce il fatto che non è compito del Comitato paritetico «individuare il tracciato migliore o quale sia il percorso che meno impatta sul territorio interessato ma quello di verificare se il completamento della Valdastico abbia oggi ancora un senso» concludendo che l'opera non può essere realizzata. Perché «la Valdastico è uno spartiacque tra una vecchia idea di sviluppo che persegue alcuni immediati interessi» e «un'idea di sviluppo che guarda al territorio come nostra risorsa primaria». Per questa ragione il Pd ribadisce «l'assoluta contrarietà alla nuova autostrada e chiede al governo nazionale di condividerne le ragioni».
Alla Provincia si chiede di «partecipare all'iter per l'intesa portando le ragioni che hanno in questi anni portato alla motivata e non pregiudiziale contrarietà» del Trentino «alla realizzazione dell'opera» e trovando invece soluzione ai comuni problemi del traffico di Veneto e Trentino a partire dalla ferrovia «ivi compresa quella della Valsugana». E di non accettare contropartite dicendo no «a soluzioni tese a limitare il danno di un'opera non necessaria né coerente con la mobilità sostenibile ricercando benefici improbabili e circoscritti al territorio interessato».
Se, spiega il Pd, invece, l'obiettivo del tavolo «è non la realizzazione della Valdastico ma il rinnovo della concessione della Serenissima, va chiarito se esistono altre soluzioni oltre alla realizzazione della Valdastico che permettano questo esito».
Diversa la posizione dell'Upt: se dal tavolo con il Veneto e Roma dovesse uscire una proposta ragionevole sulla Valdastico che permette di difendere gli interessi del Trentino, l'Upt si dice pronto a valutarla positivamente. Anche se, in attesa di quanto emergerà dalle trattative tra la Provincia e i governi veneto e nazionale, si dice «non ideologicamente schierato» e quindi, ad oggi, «né per il sì e nemmeno per un no aprioristico che giuridicamente non sarebbe fondato». Riassume così, il segretario dell'Upt Donatella Conzatti, l'esito del Coordinamento del partito che ieri, come accaduto successivamente con il coordinamento del Pd, ha ascoltato la posizione della giunta sulla Valdastico. L'Upt ha chiarito come abbia valutato positivamente il metodo proposto da Gilmozzi. «Bene il fatto - spiega il capogruppo in Consiglio provinciale, Gianpiero Passamani - che siano state messe sul tavolo tutte le carte da parte di Gilmozzi. Prima di dire sì o no al progetto, dobbiamo capire se l'opera è strategica o meno e quale impatto ambientale avrà sul nostro territorio, tenendo presente che le priorità sono il trasporto merci su treno da sviluppare, l'elettrificazione della Valsugana e la riduzione del traffico su gomma sulla Valsugana. Se l'opera si dimostrerà che va fatta, bene. Altrimenti, però, la pagina Valdastico va chiusa una volta per tutte».
Rispetto all'esito della trattativa con una proposta sensata, poi, Donatella Conzatti apre a una soluzione condivisa e non al conflitto con Roma e il Veneto: «Meglio lavorare su una buona intesa» che tentare un «ricorso in Corte costituzionale che potrebbe non darci ragione» spiega il segretario dell'Upt provinciale.
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