La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del decreto legge 78/2015 sugli Enti territoriali. Esso reca un articolato intervento in diversi settori di interesse per gli Enti stessi. Tra le misure più importanti, adottate per rispondere concretamente alle esigenze dei territori, vi sono l'alleggerimento del Patto di stabilità interno, lo stanziamento di oltre 2 miliardi per il pagamento dei debiti commerciali, l'assegnazione di 530 milioni ai Comuni. Michele Nicoletti, 7 agosto 2015
Sono inoltre previste misure in materia di personale delle Province e per i servizi per l'impiego, nonché disposizioni per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e in favore di altre zone colpite da calamità naturali.
Il provvedimento recepisce infine l'intesa Stato-Regioni riguardante la razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, siglata dalle Regioni all'unanimità lo scorso 2 luglio. In attesa della prossima legge di stabilità, il ddl interviene sull'introduzione della Local tax e consente di dare attuazione alla legge Delrio sulle Province, rendendo più certe le procedure in materia di personale e bilanci. In tema di sanità, il ddl non fa altro che recepire i risparmi già concordati tra Stato e Regioni nel nuovo Patto della Salute, con l'obiettivo di efficentare la spesa sanitaria, ridurre gli sprechi e reinvestire le risorse nello stesso settore sanitario. Sono inoltre stanziate risorse per le attività dei centri per l'impiego e per il rafforzamento delle politiche attive per il lavoro e si supera il blocco delle assunzioni per il personale dei servizi educativi e scolastici comunali. Si tratta pertanto di una riforma importante che intende ridefinire, coerentemente con gli altri provvedimenti adottati e tuttora in discussione, il rapporto tra Governo e autonomie nella nuova cornice di impegni che il nostro Paese ha assunto a livello europeo e con l'obiettivo di fornire ai cittadini nuovi strumenti per valutare l'operato dei propri amministratori. Qui trovate gli approfondimenti. Qui trovate un interessante dossier. Il Governo ha risposto all'interrogazione che ho presentato sullo sgombero, operato nelle settimane scorse dall'esercito libanese, di 41 campi profughi siriani, nella quale ho chiesto all'esecutivo quali iniziative intendesse intraprendere per garantire il rispetto dei diritti umani dei profughi della guerra civile in Siria e per sostenere lo Stato libanese nello sforzo di accoglienza e protezione. Il Sottosegretario Giro ha affermato che il Governo, in stretto coordinamento con i partner europei, ha sempre mantenuto un'attenzione elevata sulla situazione libanese. La posizione dell'Italia, ribadita dal Ministro Gentiloni, è quella di confermare l'impegno per preservare una prospettiva di convivenza pacifica e democratica nel Paese, da tempo alle prese con una forte pressione economica e sociale causata dalla presenza massiccia dei rifugiati. Il nostro Paese ha contribuito a realizzare molteplici progetti in Libia, Giordania e Libano, che includono attività sociali ed educative, con la creazione di strutture di protezione per i bambini e le famiglie. Sul piano internazionale, inoltre, l'Italia sostiene con forza e in maniera propositiva le posizioni di ONU e UE tese a sottolineare l'importanza del rispetto dei diritti umani e dei principi umanitari, incluso il principio di "non respingimento", mentre dal punto di vista finanziario il Governo sostiene le molteplici attività realizzate in Libia, Giordania, Libano, Iraq e Turchia dalle organizzazioni internazionali che si occupano di assistenza ed educazione. Infine è stato ribadito che il compito del Governo è senza dubbio quello di moltiplicare gli sforzi nelle arene multilaterali, in particolare ONU e UE. Si continuerà quindi a garantire la massima assistenza anche al fine di cercare di arginare quelle tensioni sociali che investono le varie comunità sottoposte a pressioni sempre crescenti. In occasione della presentazione della suddetta interrogazione, con la collega On. Quartapelle abbiamo incontrato i rappresentanti delle principali organizzazioni che operano in Libano. L'obiettivo della riunione era quello di raccogliere le loro sollecitazioni e proposte al fine di poter intervenire, sul piano parlamentare, per mantenere alta l'attenzione sulla questione libanese e per sollecitare il Governo ad un costante impegno, anche in sede internazionale, nella tutela del diritto d'asilo e nella difesa dei diritti umani delle persone coinvolte. E' stato un incontro proficuo, soprattutto perché arricchito da testimonianze dirette da parte delle persone che lavorano in quei luoghi e che toccano con mano la drammaticità della situazione. Si è parlato delle criticità, della portata del problema dal punto di vista delle relazioni internazionali e dei diritti umani, delle difficoltà nella gestione delle risorse e degli interventi e della necessità di coniugare le azioni umanitarie con quelle di politica estera. Sono emerse molteplici idee sulla base delle quali costruire una serie di iniziative in Parlamento, con la consapevolezza che è nostro dovere intervenire su queste questioni. L'Italia ha un grande patrimonio umanitario e di cooperazione allo sviluppo che deve valorizzare e ulteriormente rafforzare per diventare un esempio positivo di civiltà e di tutela della democrazia e dei diritti umani. Il nostro impegno sarà quello di adottare tutte le misure necessarie affinché la nostra politica estera e di cooperazione internazionale si orienti in questa direzione. Qui trovate la risposta del Governo, a firma del Sottosegretario Giro, alla mia interrogazione.
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