"Rossi nella telefonata non mi ha nemmeno ringraziata. Si parla di elementi caratteriali ma non è su quelli che si basa un progetto politico. Il piano sanitario? E' stato deciso da questa stessa maggioranza nella scorsa legislatura".
F. Terreri, "L'Adige", 26 luglio 2015
Una fredda telefonata per «scaricarla» senza neanche ringraziare (anche se poi ha cercato di rimediare in conferenza stampa). La motivazione non legata a questioni di merito e neanche di metodo, bensì «caratteriali» e «comportamentali». Così ieri mattina il presidente della Provincia Ugo Rossi ha dimissionato dalla giunta Donata Borgonovo Re .
Il nodo però più che caratteriale è politico: il piano sanitario, i punti nascita periferici. «Ma sono decisioni prese da questa stessa maggioranza nella scorsa legislatura» sbotta l'ormai ex assessora. E allora? Il vero casus belli sembra essere stato l'annuncio, in un'intervista all' Adige , della selezione per la scelta del nuovo direttore dell'Azienda sanitaria provinciale. Non più quindi l'uomo di Rossi, l'attuale direttore Luciano Flor .
«La valutazione politica dell'accaduta la faremo in coordinamento Pd» afferma Borgonovo Re, riferendosi alla riunione che poi si è tenuta ieri sera (vedi articolo sotto). «Ho ricevuto poco prima delle 10 la telefonata del presidente Rossi che mi ha detto di aver assunto la decisione della quale avevamo parlato nei giorni scorsi. Non ha avuto neanche il coraggio di dire esplicitamente che mi avrebbe tolto le deleghe né mi ha ringraziata».
«Ero preparata - prosegue l'ex assessora - Non è stato un fulmine a ciel sereno. Mi dispiace però per il lavoro che abbiamo iniziato e che non so se sarà proseguito». Cosa le è stato contestato? «Non abbiamo mai discusso sul merito ma neanche sul metodo, che se imperfetto si può sempre migliorare - risponde Borgonovo Re - Rossi ha parlato di elementi caratteriali, comportamentali. Mi chiedo se un progetto politico si basi sugli elementi caratteriali delle persone, se nei rapporti professionali prevalgano gli elementi di stile. Mi sono state fatte osservazioni perché non sono andata alla cena con i primari o per il modo con cui scrivo le mail».
E invece qual è il nodo politico? «Non mi sono state fatte osservazioni nel merito - sottolinea Borgonovo Re - È surreale che nel dibattito in consiglio provinciale sia stato il collega Maurizio Fugatti a ricordare ai colleghi di maggioranza che le decisioni organizzative sul sistema sanitario sono state prese nella scorsa legislatura da questa stessa maggioranza».
Nelle ultime settimane il casus belli dello scontro politico sembra essere la questionde dei punti nascita periferici. «La questione dei punti nascita è complessa e l'abbiamo lasciata aperta - sostiene Borgonovo Re - Non è questo il punto». E allora qual è? «Sottolineo che il casus belli è stata l'intervista che ho rilasciato all' Adige sull'intenzione di attivare una selezione per il futuro direttore dell'Azienda sanitaria». Con relativa uscita di scena, alla scadenza del mandato il 4 novembre, dell'attuale direttore Flor, nominato dall'allora assessore alla sanità Rossi.
L'8 luglio all' Adige Donata Borgonovo Re spiegava la necessità di un bando per il nuovo direttore «con l'obiettivo di effettuare una scelta trasparente che permetta una valutazione comparata delle professionalità». Un annuncio pubblico, a quanto pare, non condiviso dal presidente Rossi.