Borgonovo Re, il PD fa quadrato

A dispetto di chi prevedeva un esito disastroso della riunione di ieri, il Pd ha trovato una linea comune e rimandato la palla nella metà campo del presidente Ugo Rossi. Punto primo: se venerdì la mozione di sfiducia a Donata Borgonovo Re non sarà respinta, la maggioranza non esisterà più. Punto secondo: di deleghe si potrà parlare, ma solo a 360 gradi. Gli altri due assessori cui si fa tacito riferimento sono Michele Dallapiccola (Patt) cui viene contestata la gestione del turismo, e Tiziano Mellarini (Upt) considerato non idoneo ad amministrare la delega sulla cultura. L'assessora: "Il partito dimostra di esserci".
T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 21 luglio 2015
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Il Pd chiede alla maggioranza di respingere la mozione di sfiducia delle minoranze contro l'assessore alla salute Donata Borgonovo Re. Altrimenti, spiegano i democratici, «non c'è più la coalizione» come spiega il senatore del Pd Giorgio Tonini che ieri ha partecipato al confronto tra il partito e l'assessore.
Ma, con una mediazione che punta a cercare di evitare una contrapposizione tra la maggioranza e l'assessore del Pd di cui, di fatto, l'Upt ha chiesto la testa e alla quale anche il presidente Ugo Rossi sembra propenso a togliere le deleghe, i democratici aprono a un rimpasto di giunta complessivo. Rimpasto in base al quale, di fatto, finirebbero per essere oggetto di una modifica delle competenze anche altri assessori, da Tiziano Mellarini, Upt, criticato dal Pd per la gestione della cultura, a Michele Dallapiccola, Patt, del quale non sono apparse adeguate ai democratici le risposte nel campo del turismo (ad esempio con il tira e molla sulla tassa) e del problema causato dal progetto Life Ursus. In questo ampio confronto sulle deleghe di più assessori, potrebbe a quel punto rientrare anche la decisione di Rossi di togliere le deleghe a Borgonovo Re.

Il faccia a faccia con l'assessore
Ieri durante la pausa del Consiglio provinciale a mezzogiorno il Coordinamento del Pd, guidato dal segretario Sergio Barbacovi e alla presenza anche dei consiglieri provinciali, si è confrontato con l'assessora Borgonovo Re. Inizialmente un po' teso, spiega Barbacovi, il confronto «è poi stato molto civile e rilassato» e si è concluso con una posizione comune. Il coordinamento ha infatti deciso di «confermare la fiducia all'assessora Donata Borgonovo Re, ritiene indispensabile come presupposto dell'esistenza della maggioranza stessa, che la maggioranza di centro sinistra autonomista respinga la mozione di sfiducia». Ma non solo, il Partito democratico, ufficialmente «chiede al presidente successivamente al voto, di farsi promotore di un confronto sullo stato di attuazione del programma di legislatura al fine di rilanciare l'operato dell'intera giunta».
Borgonovo Re: posizione saggia
«Mi sembra una posizione saggia ed equilibrata. Vedremo nei prossimi giorni» si limita a commentare la diretta interessata Borgonovo Re sulla decisione del suo partito. A chiarire cosa potrà accadere successivamente, è Tonini. «Prima di tutto questa mozione va respinta al mittente, altrimenti non c'è più la coalizione. Perché in casi come questi, la maggioranza deve fare quadrato e non lasciare che le scelte siano imposte dalle opposizioni. Se c'è qualcuno che vuole giocare di sponda rispetto alla mozione contro l'assessore, la cosa va fermata e non è accettabile. Il Pd non ci sta a un processo individuale a Borgonovo Re». 
Rimpasto, tutto possibile
La premessa per ridiscutere tutto l'operato della giunta e dunque le deleghe di tutti gli assessori, per il Pd, passa proprio dal segnale politico di compattezza della maggioranza. Dopo, di fatto, spiega Tonini «se il presidente Rossi intende aprire un confronto sullo stato di attuazione del programma e anche sull'efficacia dei singoli assessori noi siamo disponibilissimi e chiediamo di farlo. Non c'è un caso Borgonovo Re e una giunta che va a gonfie vele, qui va fatto un check up su tutto, dal turismo all'urbanistica, dalle scelte sulle infrastrutture alla cultura». In questo contesto, poi, «tutto è possibile, non ci sono arroccamenti su nulla» conclude Tonini.