E’ stato approvato oggi dal Consiglio provinciale di Trento, all’unanimità dei presenti, il disegno di legge “Interventi per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco” nato dall’unificazione dei ddl 6 e 43 proposti rispettivamente dal consigliere di Progetto Trentino Walter Viola (e condiviso con i colleghi di gruppo Simoni e Zanon) e dalla consigliera del Partito Democratico del Trentino Violetta Plotegher (che ha raccolto l’adesione dei colleghi Civico, Zeni, Manica e Maestri).
Trento, 16 luglio 2015
Il ddl, che si propone di limitare la diffusione del gioco, anche se lecito, e di promuove la prevenzione e il contrasto delle dipendenze in tal senso, muove dalla necessità di fronteggiare con strumenti idonei quello che anche a livello provinciale viene considerato un problema di prima importanza. Secondo gli ultimi dati a disposizione, infatti, sul territorio Trentino si stimano più di 7 mila soggetti dipendenti da gioco (o con gioco problematico), e altrettanti a rischio nella fascia d'età 15/64, per un totale di circa 1.300 euro procapite spesi in media all’anno.
“La diffusione del fenomeno del gioco d’azzardo e la forte preoccupazione per le ricadute che comporta a livello personale, familiare, sociale ed economico – ha dichiarato la cons.ra Plotegher – nonché i risvolti patologici che sempre più spesso questo produce nelle persone, ha imposto l'assunzione di ineludibili responsabilità anche da parte della politica e delle istituzioni”. La necessità di farsi carico di questo fenomeno da parte di tutti gli attori sociali e istituzionali competenti appare oggi in tutta la sua urgenza politica e sociale, anche osservando la crescente contraddizione tra l’aumento della disoccupazione e della povertà nella popolazione e il comportamento di tanti cittadini che tentano al gioco la fortuna dissipando ulteriormente le poche risorse a loro disposizione.
In questo senso la normativa appena approvata prevede che la Provincia – oltre ad una costante opera di monitoraggio – si attivi, in collaborazione con le istituzioni scolastiche, gli enti locali, i soggetti del terzo settore, per prevenire la dipendenza da gioco vietando la collocazione degli apparecchi da gioco in prossimità dei luoghi frequentati dalle persone più vulnerabili e per recuperare le persone affette da dipendenza da gioco. La stessa – di concerto con i comuni, l'Azienda provinciale per i servizi sanitari e le associazioni di categoria – si attiverà per promuovere iniziative di formazione finalizzate alla prevenzione della dipendenza da gioco e al riconoscimento delle situazioni di rischio.
Infine, precisi obblighi e sanzioni vengono previsti per i gestori che non rispetteranno le distanze e le modalità previste per l’esercizio della loro professione (entro 5 anni chi non avesse rispettato le distanze previste dalla norma dovrà rimuovere gli apparecchi), così come incentivi economici e facilitazioni verranno riconosciuti ai gestori che decideranno di smantellare dai propri esercizi gli apparecchi da gioco.
Nel prendere la parola per le dichiarazioni di voto, la cons.ra Violetta Plotegher ha ringraziato l’Aula e il collega Viola per il proficuo lavoro svolto ed ha ricordato l’importanza dell’obbligo introdotto di un periodico rendiconto: la Giunta dovrà infatti regolarmente relazionare alla Commissione consiliare competente riguardo all’efficacia e alla ricaduta del provvedimento, così da conoscere le reali ricadute e gli effetti pratici di quanto disposto.