ROVERETO A sorpresa, l’ex sindaco Andrea Miorandi esce allo scoperto sul festival “We are next”, dato per annullato dagli organizzatori. E non per una polemica con la nuova amministrazione, ma per tendere la mano al neosindaco. «Capisco le difficoltà di Valduga - dice Miorandi-, perché sono le stesse che ho dovuto affrontare all’inizio del mio mandato, senza un’esperienza alle spalle. Pensare di organizzare un altro evento richiede fatica ed è un compito difficile. Ma sono pronto a sedermi al tavolo con Valduga per fare comunque il festival, che è un’occasione straordinaria per Rovereto, e che altre città del Trentino si sono già fatte avanti per ospitare». "Trentino", 10 luglio 2015
Miorandi ha le idee chiarissime in merito: «Dobbiamo convocare al più presto, già la prossima settimana, tutte le associazioni culturali della città e chiedere loro uno sforzo straordinario per riuscire a realizzare il festival. Una città come la nostra non può spaventarsi per una spesa di 200 mila euro, che è in realtà un investimento e che può essere coperta senza problemi grazie agli sponsor. “We are next” non è un’improvvisazione, ma il frutto di due anni di lavoro, durante i quali ho sostenuto sette riunioni tecniche con Vivo Concerti (la divisione della Warner che segue i tour dei propri artisti, ndr.) e molto lavoro è stato già fatto, compresi i sopralluoghi sulle location».
Miorandi aggiunge di non voler nemmeno entrare in polemica con Valduga e i Civici. «É stato Valduga stesso ad auspicare una nuova stagione di rapporti con le opposizioni. Bene, io mi metti a disposizione. Lancio un appello al confronto, con dati alla mano. E lancio un appello anche al vicepresidente Alessandro Olivi, che può aiutare a portare piccole (per la Provincia) risorse per realizzare questo festival che per il Trentino, ma anche per l’Italia, è un’occasione senza precedenti, e non va gettata al vento. La vicinanza con Oriente Occidente non è un problema, ma un’oppportunità in più. La vicinanza con altri eventi, come il Palio della Quercia, non interferisce in alcun modo con il festival. Non è un evento spot, ma la prima edizione di una manifestazione che porta sicure ricadute sulla città, ed era per questo motivo molto attesa dai commercianti e dai ristoratori di Rovereto». Le cifre in cassa non mancano, assicura l’ex sindaco. «Conosco bene le finanze del Comune e posso dimostrare che i soldi non mancano. E soprattutto, siamo ancora in tempo per salvare questa manifestazione. Ricordo che la prima Strongman Run fu organizzata da zero, senza soldi in partenza, in soli due mesi. Questo per dire che ce la possiamo fare».
Le prenotazioni sono già iniziate e l’interesse arriva da tutto l’arco mitteleuropeo, non solo dall’Italia. «Quando abbiamo iniziato a lavorarci, i nomi di cui si parlava erano del calibro di Blu, Kasabian, Radiohead, Coldplay. Cioè nomi top del rock internazionale. Il partner è una grossa azienda di prestigio internazionale, gli sponsor attendono solo che il festival abbia l’ok per investire».
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