Egregio direttore,chiedo gentilmente uno spazio per intervenire, nel ruolo di consigliere comunale del capoluogo, sull’ipotesi di nuova autostrada Valdastico Nord (con sbocco in Trentino con un mix di gallerie-svincoli-viadotti-bretelle), idea vecchia di 40 anni che ha ripreso vigore per l’insistenza della Regione Veneto e del suo governatore Zaia e della potente lobby A4 Holding SpA (già Autostrada Brescia Verona Vicenza) presieduta dal sindaco di Verona Tosi. Un’idea che ritengo dannosa e inutile per il Trentino e per il capoluogo. Di seguito espongo alcune considerazioni.Intervento sulla Valdastico di MICHELE BRUGNARA inviato ai quotidiani, 5 luglio 2015
1) Quale Trentino vogliamo ? Le scelte di governo della mobilità in un territorio dipendono dalla visione di futuro che noi coltiviamo per la nostra provincia. Vediamo il Trentino come una parte di regione alpina o come il prolungamento della pianura padana ? Se consideriamo il Trentino un territorio alpino, con le sue valli poco ampie e un paesaggio di valore, non può che conseguirne una scelta coerente di politica dei trasporti che favorisca la mobilità su rotaia e sul traporto pubblico e che escluda nuove autostrade.
2) Programma elettorale 2013 del centrosinistra autonomista: la nuova austostrada non c’è! Nel programma del presidente Rossi è scritto “il tema della mobilità è strategico per un territorio di montagna come quello del Trentino ed è strettamente interconnesso ad un uso efficiente e sostenibile del territorio che non comprometta la qualità dell’ambiente e della vita dei cittadini”. E poi “l’opzione strategica per il progressivo spostamento del traffico merci su ferrovia in coerenza con la pianificazione legata al tunnel del Brennero ed al potenziamento delle tratte di accesso”. L’eventuale realizzazione della Valdastico sarebbe pertanto un tradimento verso gli elettori.
3) Sì al dialogo con Stato e Regione Veneto sulla mobilità, no alle azioni unilaterali. E’ necessario sedersi al tavolo con governo e Veneto per confrontarsi e per portare la nostra visione e le nostre proposte nel ragionamento complessivo sulla mobilità nel nord-est. Ascoltiamo le ragioni del Veneto ma non accettiamo posizioni arroganti e ipotesi di azioni unilaterali. Il fatto che l’A4 Holding SpA debba costruire la nuova autostrada Valdastico Nord come condizione imprescindibile per ottenere dalla UE il rinnovo della concessione fino al 2026 è un qualcosa di lontanissimo rispetto al semplice concetto che un’opera si fa solo se vi è un beneficio per la comunità e l’economia e non se interessa solo ad una lobby potente. E’ noto inoltre che l’opera ha un piano industriale in perdita: come si finanzierà negli anni?
4) Sostenibilità dei trasporti: sì alla nuova ferrovia del Brennero. L’Unione Europea, il governo italiano e le province di Trento e Bolzano stanno sostenendo, con un investimento finanziario enorme, il progetto europeo di potenziamento della ferrovia del Brennero nel tratto Verona-Monaco. Così come grandi risorse sono state investite nella piattaforma Quadrante Europa di Verona, il primo interporto in Italia per volume di affari, che in un’ottica di sostenibilità dovrà svolgere sempre più ruolo di interscambio modale. Questa è la via da seguire.
5) Nuovi svincoli a Mattarello e Ravina: impatto devastante su paesaggio e qualità della vita. L’ultima ipotesi progettuale riportata dai quotidianiprevede l’uscita dell’autostrada in zona Mattarello: nuove bretelle e rampe che andrebbero ad aggiungersi agli attuali svincoli collegati al casello di Ravina. Uno scempio paesaggistico all’ingresso sud della città e altri preziosi ettari di terreno sottratti all’agricoltura e al lavoro. Inaccettabile! Vorrebbe dire voler davvero male al proprio territorio e alle comunità locali. In zona Mattarello è anche previsto il nuovo tracciato della ferrovia del Brennero, un carico eccessivo di infrastrutture per il territorio. Ma non basta: si prevede che A22 realizzi una nuova galleria a due canne “Trento sud – Trento nord” di circa 6 km a tre corsie per allontare ulteriormente il traffico dal centro città al fine di limitare inquinamento acustico e atmosferico. Conseguenze in termini di peggioramento della qualità della vita e conseguenze finanziarie; chiedo all’assessore provinciale ai trasporti Gilmozzi: da qui a pochi anni A22 avrà le risorse finanziarie per realizzare tale opera ? quante centinaia di milioni di euro servirebbero? pura fantascienza, il ragionamento non regge a mio avviso. A22, come noto a tutti, sta facendo “musina” per finanziare il tunnel ferroviario del Brennero.
6) L’uscita in Valsugana in area turistica di pregio: uno scempio paesaggistico. Altra “perla” di questa ipotesi progettuale – peraltro non nuova – è il collegamento con la Valsugana che partirebbe dalla galleria Valdastico per uscire verso la zona Pian dei Pradi o dei laghi di Caldonazzo e Levico. Immaginiamo viadotti e svincoli autostradali “modello Padania” in un territorio alpino di valore turistico apprezzato in tutta Europa. Che valore danno Luca Zaia e Flavio Tosi a tutto questo? Zero. E la lobby A4 Holding SpA? Zero. Per spararla così grossa ci vuole una montagna di arroganza e totale mancanza di conoscenza del nostro territorio meraviglioso.
7) Maggior sicurezza sulla SS47 della Valsugana e potenziamento della ferrovia. Come diversi studi e rilevazioni hanno più volte dimostrato, la Valdastico non risolve i problemi viabilistici della SS 47 della Valsugana. I picchi di traffico si raggiungono all’altezza di Ponte Alto e sono legati in particolare ad un traffico intravalle. La Valsugana necessita invece di interventi urgenti di messa in sicurezza della viabilità: anche quest’anno la statale è stata purtroppo teatro di incidenti mortali. Inoltre, da anni la ferrovia attende un potenziamento, anche in termini di treni diretti da Bassano a Trento specie per pendolari e studenti universitari. Chiediamo all’assessore Gilmozzi: a quando la svolta ?
8) Posizione “spiazzante” della giunta provinciale. La posizione di apertura all’opera, tramite procedura di intesa, da parte della Giunta Provinciale è spiazzante. La Provincia ha sempre ragionato con una visione diversa, con altre priorità in tema di politica dei trasporti. Il 6 marzo 2015 l’assessore provinciale Gilmozzi - che proviene dalla Valle di Fiemme nota a tutti per la grande sensibilità ambientale - affermava alla stampa “Noi siamo convinti di avere ragioni molto forti per dire no a una nuova autostrada. Il Trentino non può soffocare con due autostrade”. Ci siamo fatti prendere “per sfinimento” da Zaia e dai poteri forti della A4 ?
9) Posizione decisa e chiara del Sindaco di Trento Andreatta. Ho apprezzato la pronta e netta contrarietà del sindaco a tale opera, che ha ribadito la priorità al potenziamento dell’asse ferroviario del Brennero. Forti perplessità anche da parte dell’assessore alla mobilità Italo Gilmozzi, tenuto conto anche della mancanza di informazioni. Per ora si tratta di posizioni fondamentali a tutela sia della qualità della vita dei residenti e dei tanti turisti, sia della qualità del paesaggio del fondovalle.
Sono convinto che la stragrande maggioranza delle persone in Trentino sia contraria a quest’opera inutile e dannosa fatta di gallerie, svincoli, viadotti e bretelle. Da parte mia garantisco l’impegno a contrastare questo progetto con tutti gli strumenti amministrativi e giuridici a disposizione.
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