«Per noi è sempre stato decisivo e strategico l'impegno sulla ferrovia. Lo ribadiamo anche adesso: è prioritario il potenziamento dell'asse ferroviario, tanto che nel 2009 in Consiglio comunale votammo il raddoppio dei binari». È chiaro che con questa premessa il sindaco di Trento fa fatica ad accettare questo improvviso cambio di idea e di marcia della Provincia riguardo la Valdastico.D. Battistel, "L'Adige", 1 luglio 2015
«Sul tema dell'autostrada - spiega Alessandro Andreatta - il Comune di Trento ha sempre cercato di essere in sintonia non solo con la Provincia ma anche con il paese di Besenello in quanto si ritiene questa opera non strettamente necessario. Tanto che nel nostro piano della mobilità non c'è nemmeno una parola sulla Valdastico visto che nei progetti ermersi finora il nostro territorio non veniva mai coinvolto».Ora, però, i vicentini hanno cambiato le carte in tavola e lavorano ad un tracciato che porterebbe lo sbocco della Valdastico direttamente al casello di Trento sud dell'A22. «Quell'uscita mi preoccupa - rivela il sindaco -. È chiaro che sono contrario, anche perché non so nulla, tranne quello che ho letto sul giornale. Sono per altro convinto che in provincia ci sia una stragrande maggioranza di persone che la pensa come noi». Ad Andreatta, però, interessa soprattutto tornare alla questione generale, cioè alla presunta disponibilità del Trentino a parlare della questione.«Vedo che negli ultimi giorni è nata questa possibile apertura del procedimento d'intesa tra lo Stato e la Provincia. Personalmente non lo leggo questo passaggio come un via libera da parte del Trentino bensì come la disponibilità ad aprire un dibattito su tutta la mobilità di confine che riguarda un parte significativa del nostro territorio provinciale. Ciò, per esempio, può permettere al Trentino di esprimere le proprie preoccupazioni sulla situazione in Valsugana» afferma Andreatta.Che poi sul punto aggiunge: «Ho subito telefonato a Rossi chiedendo informazioni. Da lui ho avuto assicurazioni che non si tratta di una via libera ma solo di andare a parlare. A questo punto se ci sarà un tavolo di confronto chiediamo che ci sia anche il Comune di Trento. Ascolteremo quello che dice lo Stato, il Veneto, la Provincia e anche noi diremo la nostra. Saremo lì a totale e piena difesa del nostro territorio, affinché sia presa la migliore decisione possibile».Nessun ammorbidimento, per carità, ma la volontà di capire «cosa bolle in pentola». «La contrarietà resta, ma vediamo cosa propongono. Se c'è una soluzione per tutto mi sta bene, ma non voglio che questo progetto scarichi i problemi tutti su un territorio».Andreatta ribadisce il concetto iniziale: «Mi pare che rispetto a quella che per me è una priorità, la ferrovia, ci si stia concentrando su cose meno importanti». Per quanto riguarda lo spostamento del tratto cittadino della tangenziale sul sedime dell'attuale autostrada con la nuova A22 tutta in galleria, per il sindaco non sarebbe un risarcimento per l'arrivo della Valdastico: «Quest'idea c'è già nel Pum e non allontana tutte le criticità attorno alla Valdastico».
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