Lavori socialmente utili, il punto oggi con il vicepresidente Olivi

Oltre 3500 lavoratori fra Progettone, Intervento 19 e Lsu nazionale, per circa 61 milioni di euro: bastano queste cifre a delineare le dimensioni di uno strumento, i Lavori socialmente utili, a cui la Provincia autonoma attribuisce una grande importanza e che ha un'impatto considerevole sulla situazione occupazionale della provincia. 
Ufficio Stampa Provincia, 1 luglio 2015

 

Uno strumento che, nelle sue articolazioni, si pone al servizio delle fasce più "deboli" del mondo del lavoro - disoccupati di lungo periodo, lavoratori anziani ma ancora lontani dalla pensione, lavoratori con disabilità e così via - e che permette alle amministrazioni e agli enti che vi fanno ricorso di offrire una vasta gamma di servizi al territorio e alla persona, che vanno dalla manutenzione ambientale alla gestione di beni pubblici. Attività, insomma, costantemente valutate e misurate, non un "parcheggio".

Tuttavia i Lavori socialmente utili stanno cambiando, come spiegato stamani dal vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, in una conferenza stampa alla quale sono intervenuti anche la dirigente generale dell'Agenzia del Lavoro Antonella Chiusole, il dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico e  lavoro della Provincia Claudio Moser e il dirigente del Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale Innocenzo Coppola.  "Con le persone coinvolte nei diversi programmi - spiega Olivi - realizziamo da un lato una politica di sostegno al reddito e di accompagnamento al lavoro dei soggetti più deboli ed esposti a prolungati periodi di disoccupazione che non ha confronti in Italia, e che ci allinea con le esperienze più avanzate a livello europeo, in termini di equità sociale e contrasto alle disuguaglianze.  La riforma del Progettone che stiamo realizzando assieme ai sindacati e ai consorzi cooperativi si sviluppa in tre punti, tutti necessari proprio al fine di garantire la sostenibilità di questo strumento nel futuro, a fronte di una possibile ulteriore crescita dei soggetti in mobilità. Ci saranno in altre parole regole di ingaggio più selettive, per garantire una platea di occupati costante e mantenere inalterate  le risorse ad oggi assicurate, effettuando contestualmente un monitoraggio sull'andamento fra chi entra e chi esce. In sintesi: in primo luogo  chiediamo una maggiore compartecipazione degli Enti e soprattutto una riduzione dei costi di gestione dei consorzi cooperativi, già concordata, per un risparmio previsto dell’11%  pari a circa 0,5 milioni di euro annui. In secondo luogo abbiamo aperto un tavolo con il sindacato per giungere a modificare i requisiti di accesso e alcune parti del contratto al fine di garantire in prospettiva a parita di risorse impegnate il coinvolgimento del maggior numero di lavoratori.

Vogliamo infine anche rafforzare i percorsi di formazione e riqualificazione a cui un lavoratore senior può accedere prima di entrare nell'area dei Lavori socialmente utili, per consentirgli di avere una nuova  chance occupazionale tout court.  Agenzia del Lavoro ha attivato a questo proposito un  progetto di ricollocazione mirato che vedrà coinvolti tutti i lavoratori ancora in mobilità a cui mancano più di 5 anni alla pensione".

 

 

Vediamo ora in sintesi i numeri dei Lavori socialmente utili e le loro caratteristiche prioritarie.

 

 Dati di sintesi

 

 ·     Lavoratori coinvolti: in tutto circa 3500 tra Intervento 19 (1887) e Progettone (1617) a cui si aggiungono 47 lavoratori del Bando per Lavori socialmente utili statali  per comuni e comunità.

 

  • Risorse finanziarie: negli ultimi anni, anche a seguito della crisi economica ed occupazionale, le risorse ad essi dedicate sono considerevolmente aumentate superando i  61 milioni di euro ( 49 milioni per il Progettone  e 12  milioni per Intervento 19) .

 

 In generale, sono Lavori socialmente utili le attività di:

 

 abbellimento urbano e rurale;

 valorizzazione di beni culturali ed artistici anche mediante attività di promozione, allestimento e custodia di mostre relative a prodotti, oggetti ed attrezzature del territorio nonché di riordino, recupero e valorizzazione di testi e documenti di interesse storico o culturale;

 riordino di archivi e recupero di lavori arretrati di tipo tecnico e amministrativo;

 custodia e vigilanza di impianti e attrezzature sportive, di centri sociali, di centri socio-assistenziali, educativi e culturali gestiti dagli Enti promotori;

 particolari servizi ausiliari alla persona di tipo sociale da svolgersi in A.P.S.P. o sul territorio e particolari servizi necessari per il recupero del lavoratore

 

 I lavori socialmente utili sono rivolti a disoccupati:

 

 - da più di 12 mesi, con più di 35 anni;

 - da più di 3 mesi, con più di 50 anni;

 - invalidi ai sensi della legge n. 68/99;

 - in difficoltà occupazionale in quanto:

 - soggetti a processi di emarginazione sociale o portatori di handicap fisici, psichici o sensoriali, segnalati dai servizi sociali e/o sanitari attraverso apposita certificazione;

 - appartenenti ad un nucleo familiare che percepisce il reddito di garanzia, segnalati dai servizi sociali e/o sanitari attraverso apposita certificazione.

 Alla data di presentazione della domanda di iscrizione alle liste i soggetti devono risultare residenti in via continuativa da almeno tre anni in provincia di Trento o essere emigrati trentini iscritti all’AIRE da almeno tre anni.

 

 Progettone

 

 E' gestito dal Servizio sostegno occupazionale e valorizzazione ambientale della Provincia autonoma. Può essere considerato unasorta di multiutility per la Provincia. Per mezzo di questo strumento  vengono svolte attività produttive e non di carattere assistenzialistico in settori che vanno dal ripristino ambientale a quello culturale e dei servizi in genere. Qualche esempio? La manutenzione delle piste ciclabili (450 chilometri frequentati da 2 milioni di appassionati all'anno), l'allestimento di spazi espositivi promozionali (dal Festival dell'Economia al Trento Film Festival ad esempio), per non parlare degli oltre 400 chilometri del Sentiero della Pace che costituisce uno dei richiami per la ricorrenza del centenario della Grande Guerra. I lavoratori interessati provengono dalle liste di mobilità nazionale o ex mobilità regionale, hanno un'età minima di 53 anni per gli uomini e 49 anni per le donne e  vengono assunti - attraverso cooperative sociali e di lavoro - con

 contratto a tempo indeterminato (la maggior parte) o determinato.

 

 

 Qualche dato:

 

  • oltre 1600 lavoratori assunti ( 900 Inps-700 Scau, 925 uomini 675 donne)
  • 300 aree di sosta realizzate sulle strade provinciali
  • 450 km di piste ciclabili tracciati
  • 284 lavoratori impiegati nella custodia di musei e castelli
  • allestimento stand ad Expo 2015
  • 17 lavoratori assunti al parco dello Stelvio
  • 105 lavoratori per la gestione dei CRM
  • 100 cantieri aperti nel verde in altrettanti comuni
  • 10 cantieri  e 20 custodi nei forti per il Centenario Grande querra
  • collaborazione con la Procura e tribunale
  • convenzione con MUSE  ( 25 custodi fissi , 12 stagionali).

 

 La riforma del Progettone, in corso di definizione con i sindacati e con le cooperative,prevede da un lato la revisione del contratto, assieme anche ai criteri di accesso, e dall'altra il contenimento dei costi di gestione.

 

      A regime il risparmio totale previsto è di 1,5 milioni.

 

 Intervento 19

 

 E' gestito da Agenzia del Lavoro e si rivolge a lavoratori disoccupati da più di 12 mesi di età superiore ai 35 anni, disoccupati da più di tre mesi ultracinquantenni, disoccupati invalidi che sono individuati dagli operatori di riferimento per la legge 68/1999, disoccupati in difficoltà in quanto “soggetti a processi di emarginazione sociale o portatori di handicap fisici, psichici o sensoriali (...)”, segnalati dai servizi sociali o sanitari.

 

 I lavoratori vengono impiegati in progetti di utilità collettiva presentati dagli enti locali e dalle agenzie provinciali di servizio alla persona   finanziati dalla Provincia al 70%. I rapporti di lavoro sono a termine e sono disciplinati dall’apposito contratto collettivo provinciale di lavoro.

 I progetti riguardano in generale

 

 - abbellimento urbano e rurale, ivi compresa la relativa manutenzione;

 - valorizzazione di beni culturali ed artistici anche mediante l’attività di salvaguardia, promozione, allestimento e custodia di mostre relative a prodotti, oggetti ed attrezzature del territorio nonché riordino o recupero e valorizzazione di testi e/o documenti di interesse storico o culturale;

 - riordino di archivi e/o recupero di lavori arretrati di tipo tecnico o amministrativo, non rientranti nelle  attività di ordinaria amministrazione dell’ente;

 - servizi di custodia e vigilanza finalizzati alla migliore fruibilità degli impianti e attrezzature sportive, di centri sociali, di centri socio-assistenziali educativi e/o culturali gestiti dagli Enti promotori;

 - particolari servizi ausiliari di tipo sociale a carattere temporaneo, compatibili con il grado di debolezza o

 svantaggio del lavoratore, o particolari servizi ne cessari per il recupero del lavoratore (purché non in sostituzione di quanto già attuato sul territorio).

 

 Qualche dato:

 

 - 288 progetti di Enti pubblici potenziali titolari approvati (all'11 marzo) e 7 in fase di approvazione

 - 155 di abbellimento urbano e rurale c.d. “verde” (+ 2 in fase di approvazione)

 - 18 valorizzazione di beni culturali (+2 in fase di approvazione)

 - 35 riordino archivi

 - 29 custodia e vigilanza (+ 3 in fase di approvazione)

 - 49 servizi ausiliari di tipo sociale e 2  servizi ausiliari di tipo sociale pluriennali

      

      

 Bando per Lavori socialmente utili statali  per comuni e comunità (LSU)

 

 E' gestito anch'esso da da Agenzia del Lavoro e ad oggi hanno attivato l'assunzione 15 Enti per un totale di 47 lavoratori.

 

 Lo strumento è rivolto a persone in cassa integrazione guadagni straordinaria oppure disoccupate iscritte alle liste di mobilità e beneficiarie delle relative indennità statali ed è previsto da una normativa nazionale rivolta agli Enti pubblici che debbano realizzare attività, anche ordinarie, quali ad esempio la manutenzione delle aree pubbliche o lo svolgimento di servizi amministrativi, con questi lavoratori.

 Per accedere a tale opportunità, l’Ente interessato segnala le proprie esigenze al Centro per l’impiego di riferimento nel proprio territorio, il quale ha il compito di supportarlo, in particolare per l’individuazione delle persone da inserire.

 Lo svolgimento di queste attività socialmente utili non comporta l’instaurazione di un rapporto di lavoro. Durante il periodo di svolgimento dell’attività lavorativa, le persone impiegate nei progetti continuano a percepire il trattamento di cassa integrazione straordinaria o l’indennità statale di mobilità. L’Ente promotore è tenuto ad erogare, solo per le giornate di effettiva prestazione, un importo integrativo al trattamento, fino al raggiungimento di quanto percepito dai dipendenti dell’Ente che svolgono mansioni analoghe.