Un'attenta autocritica, ma anche la necessità di riconquistare fiducia e consenso sul territorio. Questi i temi martedì sera al centro dell'assemblea del Circolo comunale del Partito Democratico di Dro, chiamato ad analizzare l'esito delle ultime elezioni comunali, ed a prendere atto delle dimissioni del segretario Massimo Bortolameotti (formalizzate già da qualche giorno).
"L'Adige", 18 giugno 2015
E' stato lo stesso Max Bortolameotti ad aprire i lavori, alla presenza del capogruppo in consiglio provinciale Alessio Manica e dell'attuale coordinatore locale Paolo Boninsegna, ricordando le ultime vicende del Circolo droato del Pd creato nel marzo del 2009.
Dopo i buoni risultati del 2010, in quest'ultima tornata elettorale non sono giunti i risultati sperati, nonostante le tante idee programmatiche portate al tavolo della coalizione del centro-sinistra autonomista in appoggio al sindaco-senatore Vittorio Fravezzi. Il Pd ha infatti raccolto 396 voti pari al 18% (nel 2010 aveva il 27,1% e 636 conensi) pur rimanendo la seconda forza politica a Dro e riuscendo ad eleggere tre consiglieri: la vicesindaco Michela Calzà, il delegato alle politiche giovanili e alla pace Igor Rossi e Sergio Poli.
«E' necessario far ripartire la nostra azione politica sul territorio - ha spiegato il coordinatore Paolo Boninsegna affiancato da Donatella Maffei e Francesca Lenzi e dai consiglieri eletti - il gruppo di lavoro darà vita ad una serie di iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento in vista del prossimo congresso, che si terrà in autunno prima del rinnovo dei vertici provinciali».
Dura la presa di posizione verso l'estromissione del Pd dai vertici della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro. «Ci incontreremo con il Coordinamento di Valle del Pd - ha concluso Boninsegna - sono urgenti azioni e decisioni forti per il rilancio del nostro partito, forza di maggioranza sul territorio e nei vari comuni, ma di fatto escluso dal governo della Comunità di valle».