"Pd, ora rifondare il partito"
Olivi: "Il Pd sta vivendo una grave crisi di identità. I prossimi mesi saranno quelli di una quasi rifondazione del partito". Dorigatti: "Ora come non mai serve una fase transitoria e un'assunzione di responsabilità alta da parte di tutti per il passaggio e arrivare al congresso. L'assemblea sia unanime sui traghettatori". Tonini: "Auspico che tutti i delegati riescano a trovare una convergenza sul nome di chi deve ricostruire le condizioni per andare a congresso tra qualche mese in un clima positivo di rilancio chiamando a raccolta i cittadini a collaborare a un progetto forte e significativo".
"Corriere del Trentino", 17 giugno 2015 - Leggi l'articolo in pdf
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Il Pd trentino ha tempo fino al 29 giugno, data in cui è convocata nuovamente l'assemblea, per trovare una soluzione provvisoria per la gestione del partito - qualche mese - per riprendere fiato prima di ripiombare in una nuova campagna elettorale congressuale per l'elezione di un nuovo segretario.
Le dimissioni di Giulia Robol, lunedì sera, hanno fatto fallire l'idea lanciata dal gruppo consiliare, e sostenuta dai parlamentari Giorgio Tonini e Michele Nicoletti (quest'ultimo lunedì scorso però era assente), di «congelare» la segretaria e affidare le redini del partito a tre figure istituzionali di riferimento come Tonini stesso, il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, e un consigliere provinciale, riportando la discussione nel solco dello statuto che a fronte delle dimissioni prevede: o l'elezione entro un mese di un nuovo segretario, scelto tra i membri dell'assemblea, se c'è il consenso dei due terzi, oppure lo scioglimento dell'assemblea e la convocazione subito del congresso da tenersi entro due mesi.
Il capogruppo in consiglio provinciale, Alessio Manica , non demorde e rilancia la proposta fatta dal gruppo alla stessa Robol ovvero la soluzione «istituzionale» con Tonini e Olivi.
«Come gruppo - insiste Manica - abbiamo deciso di metterci a disposizione per um'opera di facilitazione nel trovare una soluzione e a fronte della grande frantumazione in cui ci troviamo abbiamo ritenuto e riteniamo tuttora che affidare il partito a persone che sono riferimenti certi nel partito, anche per la nostra base, come il senatore Tonini e il vicepresidente Olivi e un consigliere provinciale sarebbe la cosa migliore. Robol si è dimessa e così possiamo dire che si è chiusa una fase, quella di quel congresso. Possiamo trovare un accordo politico-istituzionale anche se non previsto dallo statuto perché penso che in questo momento sia più importante delle regole. Servono 3-4 mesi per riappacificare gli animi e riprendere un confronto civile con un nuovo congresso».
Manica, prendendo la palla al balzo delle dichiarazioni di Matteo Renzi sul possibile superamento delle primarie, dice: «Personalmente ho sempre pensato che il segretario andasse scelto dagli iscritti e restod i questa idea. Se ora modifichiamo le regole delle primarie io sono favorevole al passaggio prima nei circoli per una selezione delle candidature per arrivare alle primarie con solo due candidati». Anche Luca Zeni insiste sulla «soluzione istituzionale» e dice: «Dobbiamo usare queste due settimane perché si arrivi alla consapevolezza da parte di tutti che questo è l'assetto più funzionale fino al congresso».
Il senatore Giorgio Tonini però mette in guardia: «La soluzione va trovata a norma di statuto quindi individuando una persona che rappresenti il partito fra i 64 all'interno dell'assemblea. Abbiamo due settimane per farlo. Poi questa persona potrà anche essere affiancata dai rappresentanti istituzionali ma non possiamo esporci a ricorsi ai garanti o cose del genere. Serve recuperare serenità per poter affrontare i nodi veri che sono la presenza del Pd nelle valli, l'assetto dei circoli, i rapporti con l'Upt di Dellai e con la coalizione e con le liste civiche. Per questo ci serve qualche mese di tempo».
«Oltre tutto - continua Tonini, che fa parte anche della segreteria nazionale, - dovremo vedere cosa accade a livello di partito nazionale: dobbiamo evitare di fare un congresso che potrebbe risultare già vecchio mentre a livello nazionale si sta discutendo di forma partito e di primarie. Ritengo che sarebbe opportuno prenderci qualche mese di tempo e arrivare a congresso a dicembre o gennaio dell'anno prossimo. Per questo serve individuare chi mette la firma per rappresentare il partito per questi mesi».