Da alcuni giorni la casa circondariale di Trento é in un clima di agitazione: i detenuti stanno protestando per denunciare condizioni difficili, rifiutando il vitto, sbattendo le gamelle alle sbarre fino a, episodio accorso proprio stamani durante la visita del consigliere, atti di grave autolesionismo.
Trento, 9 giugno 2015
Lamentano in particolare la carenza di proposte sociali ed occupazionali (che in estate con la chiusura delle scuole rischiano di diminuire drasticamente), di una regolare e periodica interlocuzione con i vertici dell'amministrazione e con i responsabili dei percorsi educativi, una drastica riduzione del numero di colloqui e delle telefonate ai parenti, la non differenziazione del cibo per i detenuti di religione musulmana, la mancanza di rapporti con realtà lavorative esterne.
Il consigliere ha incontrato dunque questa mattina il direttore dott. Valerio Pappalardo, il comandante dott. Domenico Gorla, i sanitari impegnati nelle cure mediche dei detenuti e alcuni detenuti coinvolti nella protesta.
Il consigliere esprime forte preoccupazione per episodi che, difficile da negare, rappresentano un evidente segnale di malessere. Azioni di autolesionismo quali quelli messi in atto questa mattina sono un disperato grido d'aiuto che la comunità e le istituzioni non possono ignorare.
Non é davvero possibile voltare lo sguardo altrove e far finta che ciò che accade dentro le mura di Spini sia questione che non ci riguarda. É interesse della collettività, è innegabile diritto individuale, che nelle persone ristrette possano maturare le ragioni per un cambiamento ed un riscatto.
Nell'incontrare il direttore dott. Valerio Pappalardo, il consigliere Mattia Civico ha registrato con soddisfazione la volontà di ascoltare (il direttore mentre il consigliere era in visita all'istituto, procedeva all'audizione dei rappresentanti dei detenuti) e di promuovere le necessarie azioni che possano contribuire a superare le ragioni delle tensioni e per fare, in ultima analisi, del momento di restrizione una occasione di riscatto e di emancipazione.
E ribadisce il consigliere che la precondizione per ogni riscatto é quello di vedere rispettati e promossi i diritti e la dignità di ogni persona, anche di quelle che stanno pagando per i propri errori. Lo Stato mai dev'essere nemico di chi sta espiando le proprie colpe, ma sempre fermo, affidabile ed intransigente custode di legalità e umanità. Un pensiero va in questo momento anche a chi nel carcere lavora e che di fatto vive accanto ai detenuti (personale amministrativo, sanitario e guardie) affinché anche per loro si possa al più presto ristabilire un clima più sereno e positivo.
Il consigliere Mattia Civico, in assenza di un Garante dei detenuti provinciale (figura che si spera possa essere istituito al più presto sul nostro territorio), ha tempestivamente informato il Garante nazionale dei detenuti, dott. Franco Corleone, che si é detto intenzionato ad effettuare a breve una visita alla casa circondariale di Trento.