Centotrenta milioni di euro per dare un po' di coraggio alla «ripresina» che, meno intensa e più lenta che altrove, sta arrivando anche in Trentino. Questo quanto la giunta provinciale mette sul piatto per riaccendere il motore dell'economia locale. È iniziata ieri in Consiglio provinciale la discussione generale sull'assestamento di bilancio, ma a tener banco è l'ennesimo braccio di ferro tra il gruppo consiliare del Pd e il presidente Ugo Rossi sulle risorse a disposizione per gli asili privati.
"L'Adige", 24 maggio 2015
La giunta aveva infatti annunciato un emendamento per modificare le modalità di finanziamento delle scuole materne paritarie. L'intenzione dell'esecutivo è infatti quello di cancellare il «rimborso a piè di lista» per introdurre il meccanismo «a budget». Un sistema - ha spiegato Rossi - che permette di contare su una programmazione tipicamente triennale (non più annuale), al fine di realizzare bilanci di previsione ed azioni di efficientamento su alcune categorie di spesa.
La modifica, però, ha lasciato perplesso il Pd perché esa avrebbe lasciato una delega in bianco alla giunta su come fissare i criteri per la ripartizione delle risorse. «Di questa novità abbiamo avuto notizia soltanto adesso» l'accusa lanciata da Lucia Maestri.
Fatto sta che, a conclusione dei lavori della mattinata, c'è stato un confronto piuttosto deciso tra Rossi e una delegazione del Pd (il capogruppo Alessio Manica e la stessa Maestri). «Abbiamo semplicemente chiesto ragione dell'emendamento per capire come i nuovi criteri sul budget sarebbero stati definiti - hanno spiegato dal Pd - La nostra intenzione è quella di far proseguire la riforma del sistema dei finanziamenti alle scuole equiparate ma evitando che tutto venga deciso in giunta».
Così il Pd ha chiesto (ed ottenuto) una norma «a garanzia che i parametri vengano discussi in commissione».
In mattinata era toccato allo stesso governatore presentare l'assestamento di bilancio da 100 milioni, cui vanno aggiunti circa 32 milioni di residui passivi grazie alla revisione di oltre 12.000 voci di spesa.
Come noto la gran parte di queste risorse saranno indirizzate ad interventi per favorire lo sviluppo della banda larga: sul piatto ben 67 milioni per fare in modo che entro il 2019 siano garantiti connessioni da almeno 30 mega per tutte le utenze residenziali, 100 mega per le utenze produttive (entro il 2018) e per le scuole (entro il 2017).
Dieci milioni andranno a Trentino Sviluppo per il «pacchetto attrattività», 6,2 milioni per il credito d'imposta, 37 milioni per l'edilizia scolastica, 4,5 milioni per la messa in sicurezza della strada di passo Rolle.
Da parte loro l'opposizione ha messo sul tavolo della giunta un muro di 800 emendamenti e una quarantina di ordini del giorno.
In generale la critica all'esecutivo è di aver investito a lungo termine, quando invece il Trentino per ripartire avrebbe bisogno di un'iniezione di fiducia e di soldi a breve. Si chiede per questo di ripristinare il fondo per i piccoli interventi dei comuni, di pensare a contributi per la riqualificazione energetica degli edifici e agevolazioni sull'Imis per i siti produttivi e i negozi dei centri storici.