#MORI - Barozzi attacca Moiola: «La coalizione va a destra»

Mori, il candidato sindaco del centrosinistra lancia stoccate all’avversario: «La sua proposta è un salto nel buio. E sul taglio dello stipendio solo proclami»
M. Cassol, "Trentino", 20 maggio 2015

«L'accordo programmatico di Moiola con la Lega seguito all'alleanza al primo turno con Civettini segna il definitivo passaggio della sua coalizione nell'area della destra»: a dirlo - lanciando poi una stoccata sulla promessa di dimezzarsi lo stipendio fatta dal suo avversario al ballottaggio di domenica per la poltrona di sindaco di Mori - è Stefano Barozzi, spalleggiato (al voto come in queste esternazioni) da Pd, Patto Civico per Mori-Upt e Insieme per Mori. «Dopo aver per mesi espresso la sua convinta appartenenza al centrosinistra autonomista - argomentano Barozzi e i suoi - Cristiano Moiola rinuncia a quei valori di riferimento che costituiscono la base e la storia dei principi autonomistici. Si dimentica di aver per mesi dichiarato che anche a Mori si doveva cercare di costruire un'alleanza simmetrica a quella che governa la Provincia, fondata sui valori della solidarietà, del riformismo e dell'autonomia. Oggi sceglie disinvoltamente una formula che possa favorire il suo risultato personale. Prima con Civettini, oggi con la Lega di Salvini. Perfino il presidente della Giunta provinciale ha preso le distanze». E ancora: «Noi con convinzione e coerenza continuiamo a proporre per Mori una coalizione coesa e competente, per garantire un'azione di governo efficace e incisiva per il bene dei cittadini. La nostra coalizione di centrosinistra popolare, civica e riformista, che vede la presenza anche di figure storiche dell'autonomismo come Nicola Mazzucchi, si propone con un programma di valori e progetti per il bene di Mori. Saranno i cittadini a scegliere la proposta che riterranno migliore. La proposta di Moiola e dei suoi nuovi alleati rappresenta per Mori un salto nel buio: non solo per l'evidente inesperienza amministrativa del candidato sindaco, ma anche per la concezione che sta alla base della loro proposta politica, che può minare, come si è visto in questi giorni con l'uso di falsità e mistificazioni, la coesione sociale e lo spirito solidaristico patrimonio della nostra borgata».
E sul dono di metà dello stipendio promesso da Moiola? «Anzitutto - ragiona Barozzi - il dato citato da Moiola è sbagliato: il sindaco di Mori prende 3.200 lordi, quindi 2.200-2.300 netti, dai quali togliere anche i contributi che deve pagarsi (se come nel mio caso e in quello di Moiola farà il sindaco a tempo pieno), quindi prende quello che prende un impiegato. Non è il sindaco di Mori che costa tanto, semmai sono altri. Come dicono anche i 5 Stelle, bisogna prendere per quello che si fa. Se uno fa il sindaco a tempo pieno deve essere pagato il giusto. Decidiamo quello che è giusto, e come minimo quello che è giusto è come un impiegato, viste le responsabilità che ha un sindaco. Invece Moiola - conclude l'attuale vicesindaco - fa proclami senza nemmeno conoscere le cifre». 

 

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"So ascoltare tutti i cittadini", "L'Adige", 20 maggio 2015
Al ballottaggio Stefano Barozzi, il candidato del centro sinistra sostenuto da Pd, Insieme per Mori e Patto civico Upt, arriva forte di un primo turno in cui la sua coalizione si è portata a casa il 43,3% di voti. Non abbastanza per stare tranquilli, ma comunque tanti: «Ci siamo presentati con una coalizione coesa, con forze riformiste popolari e civiche, vicine ai principi del centro sinistra autonomista. Ma siamo soddisfatti: il Pd si è confermato il primo partito, Patto Civico è stata la migliore lista nuova, mentre Insieme per Mori ha tenuto bene». 


Un primo turno che ha offerto anche sorprese, Come il risultato dei 5 stelle.
«Sì, da lì è nata la nostra valutazione sul gassificatore. L'elettorato ha dato il suo segnale, noi l'abbiamo ascoltato».


Il voto ai Cinque stelle a Mori non è quindi un voto di protesta, come in altre località si è visto.
«Credo sia stato anche un voto politico. Rispetto agli altri Comuni ha avuto un ottimo risultato, ma aveva anche un ottimo candidato sindaco. Conosciuto, capace e ben inserito nella comunità. Poi certo, la battaglia sul gassificatore ha contato. E noi ne abbiamo preso atto».


Ecco, su questo. Il suo non rischia di essere visto come un dietro front strumentale a pochi giorni dal ballottaggio?
«No, perché non è un dietro front. Abbiamo sempre detto che sarebbe stato necessario avere tutte le informazioni per valutare, ma che la scelta finale spetta ai cittadini. Sul tema si sarebbe andati al referendum e in tutti i casi avrei sempre difeso la posizione dei cittadini. Ma i cittadini si sono già espressi. E un buon amministratore deve saper cogliere le istanze».


Restano sulla politica. La campagna elettorale sembra incandescente.
«Si usano toni che non mi appartengono. Non ci si sta più misurando sui problemi, ma si attaccano le persone. Al primo turno è stata una sfida leale, soprattutto da parte dei 5 stelle. Qualche uscita giornalistica di Moiola non mi era piaciuta, ma eravamo nella normalità. Ora sento falsità quotidiane. Non fanno parte della mia politica».


In questo clima quanto sarà facile ricomporre a Mori il centrosinistra autonomista? Perché quello sarà l'orizzonte di lungo periodo, immaginiamo.
«Se il voto premierà noi, sarà facile. Nicola Mazzucchi sarà il possibile vicesindaco. E credo che la sua figura sia garanzia per il mondo autonomista. Sono semmai i valori di Moiola che non capisco. Un giorno è con Civettini, uno con noi, uno con Civettini e Lega. Ma questa non è politica, è voler vincere a tutti costi».


Passiamo all'amministrazione. Quali le priorità?
«Il mondo del lavoro e dell'impresa, con un occhio speciale per il turismo. E il tema dei servizi, dei giovani e della qualità delle scuole, a partire dal progetto della scuola media. Sono riuscito a portare a casa il finanziamento, assieme alla giunta Caliari. Quello è un progetto fondamentale». 


Ecco, i servizi. Ma lei è vicesindaco uscente, sa quanto piangono le casse. Quanto saranno sostenibili in futuro i servizi e a che prezzo per i cittadini?
«In questi anni già abbiamo lottato tutti i giorni con la carenza di fondi. È sempre stata una lotta gestire i bilanci e i servizi. Siamo molto preparati».


Ultimi due focus della prossima giunta.
«Sono due: il tavolo delle frazioni, che coinvolgerà il volontariato. E il tavolo per i giovani».