In merito all’intervista che ho rilasciato ieri sul Trentino, intervengo qui per meglio spiegare alcuni suoi passaggi chiave con l’auspicio di chiarire, spero una volta per tutte, la mia posizione di segretaria provinciale del PD del Trentino e il ruolo degli organi dirigenti dello stesso. Senza ripercorrere gli ultimi mesi di attività politica che hanno avuto come risultato il successo del Partito Democratico del Trentino e della coalizione di centro sinistra autonomista, dove questa si è presentata compatta nella maggior parte dei comuni del Trentino, oggi ci troviamo a fare un ulteriore sforzo per affermare la nostra maggioranza nei quattro comuni dove non siamo riusciti a eleggere i nostri candidati sindaci al primo turno.
Giulia Robol, 14 maggio 2015
Mi rivolgo a tutti coloro che hanno espresso la loro preferenza verso il Partito Democratico del Trentino (e che ringrazio) e a tutti quelli che domenica 24 maggio andranno a votare per i ballottaggi, ma mi rivolgo anche a tutte quelle persone che non sono andate a votare per mancanza di fiducia nei partiti tradizionali o nelle persone che li rappresentano.
Nei giorni che ci separano dalla data del ballottaggio il mio impegno, e di conseguenza la responsabilità di segretaria dei democratici del Trentino, è rivolto non solo a vincere, ma ad affermare la bontà del progetto che il partito che rappresento ha per la comunità.
Un progetto che vuole innovare la società rigenerando le sue risorse umane e i suoi valori, dando continuità ai programmi ben avviati e ricalibrando quelli che hanno trovato delle difficoltà nel loro percorso di realizzazione. Per fare questo, dobbiamo fare appello a quei valori di unità e solidarietà interna che sono specifici tanto della comunità trentina quanto dell’appartenenza al Partito Democratico. In questa coincidenza vi è racchiuso il senso del sentirsi autonomisti di centro sinistra. Preoccuparsi degli altri, lavorando assieme, facendo squadra e mettendosi a disposizione gli uni per gli altri.
Sono certa che questa volontà ci contraddistinguerà nei prossimi giorni di campagna elettorale, ma sono ancor più sicura che sarà questo lo spirito con cui i nostri sindaci e tutti le amministratrici e gli amministratori del Partito Democratico riannoderanno le relazioni con i loro cittadini.
Penso, in particolar modo, a Rovereto, una città che è stata ben amministrata negli anni passati, che ha saputo innovarsi sia socialmente che culturalmente. Per il bene di Rovereto, credo che i suoi cittadini non debbano lasciarsi sfuggire la possibilità di puntare alla continuità, rinnovando la loro fiducia all’amministrazione uscente e al suo sindaco Andrea Miorandi, che ne sono certa, sapranno mettersi a disposizione della città e delle aspettative dei suoi abitanti con ancora maggiore qualità e passione rispetto al passato.
Allo stesso modo, io rimango a disposizione del Partito, dei suoi organi dirigenti, dei suoi iscritti e soprattutto dei suoi elettori. Rispetto ad alcune prese di posizione sugli organi di stampa locali, certamente non appropriate, voglio una volta per tutte affermare che non ho mai voluto mettere la mia persona davanti ad altri compagni e amici di partito, quanto semmai le mie idee, il mio ragionamento politico che era, è, e sempre sarà rivolto ad una visione generale e di sistema sia del partito stesso, che della società.
La grande sfida che ci attende è difficile, ma allo stesso tempo è così affascinante e degna di essere vissuta: pensare ad una nuova società. Per troppo tempo siamo rimasti seduti. Dobbiamo alzarci e tornare a lavorare, confrontandoci con le persone per delineare il Trentino del futuro, il tipo di economia al quale pensiamo, i sistemi di formazione e la scuola, il modello di socialità con il quale interpretare e dare senso alle relazioni e poi il Territorio e il paesaggio delle nostre montagne e delle nostre città.
Questo è ciò che mi preoccupa, non certo le cariche di partito o di amministratrice. Queste riflessioni che ho appena cercato di delinearvi sono diventate da diverso tempo il mio pensiero ricorrente e nelle prossime settimane di certo sarà mia preoccupazione condividerle con chiunque sia pronto nel mettersi a disposizione per ragionarci assieme, nell’interesse generale della cittadinanza, specie i più giovani e le donne, perchè sempre nell’ottica di rigenerare le risorse della nostra società, è necessario creare un nuovo valore aggiunto nella Comunità, partendo proprio da chi allo stesso tempo ha più da dare pur avendo di meno a sua disposizione.