MORI - È stata la presentazione di Stefano Barozzi, candidato sindaco. Ma è stata anche la sfilata dell'orgoglio del centrosinistra, a Mori un po' meno «autonomista», visto l'addio del Patt. Ed è stata pure la serata del tributo a Roberto Caliari, il sindaco uscente del passo indietro. È stato un po' tutto questo, l'incontro d'apertura della campagna elettorale, per Pd, Insieme per Mori e Patto civico per Mori Upt."L'Adige", 12 aprile 2015
Sulle note di Rino Gaetano, in uno dei templi della cooperazione, cioè la Cantina Mori Colli Zugna, riempita di gente e di curiosità,è stato Barozzi stesso ad aprire le danze. Chiarendo subito i punti chiave dell'impegno suo e dei 54 candidati: «Le parole d'ordine sono dialogo e concretezza. Perché è solo ascoltando i cittadini che si comprendono i problemi, ma serve capire, ma poi è necessario agire. Questo è il modo di lavorare che caratterizza una coalizione solida e coesa. Che si basa sugli ideali riformisti, civici e popolari».Un'introduzione benedetta dai protagonisti degli ultimi mesi di trattative: Conzatti e Moscatelli per l'Upt, Cis per il Pd. E Roberto Caliari, appunto, per la civica Insieme per Mori. Un intervento, il suo, che tradiva l'orgoglio di chi lascia convinto di aver lavorato bene, ma anche l'affetto verso l'amico a cui ha ceduto il passo: «Ci siamo spronati, aiutati, rispettati - ha ricordato Caliari, pensando a Barozzi - Davanti ad un giovane così, il mio passo indietro è stato un passo dovuto. Quindi Stefano, sono certo che sarai un grande sindaco». L'ha detto senza enfasi, com'è suo costume. Ma ha scaldato la platea. Un applauso lunghissimo, quello dedicato a lui dal pubblico. Perché lo sapevano tutti: la coalizione oggi c'è, come si è ripetuto ieri, ma è stata possibile solo dopo il suo passo indietro. E hai voglia adesso a chiamarlo passo di lato. Resta la rinuncia alla fascia tricolore. Caliari questa rinuncia l'ha fatta. E ieri il popolo di centrosinistra gliene ha reso merito. Ma non è stata solo la serata del vogliamoci bene. È stata soprattutto il via di una partita che tutti puntano a vincere. Quindi le armi vanno affilate. Ci ha pensato il capogruppo Pd in consiglio Alessio Manica: «Il Patt ha fatto un errore gravissimo, si presenta con la destra». L'ha fatto l'assessore comunitario Marcello Benedetti: «Moiola si è preso una responsabilità enorme». Ma lo ha fatto soprattutto l'assessore provinciale Tiziano Mellarini: «Dispiace per il Patt, ma le cose vanno dette. Nella nostra lista ci sono convinti autonomisti, che ringrazio perché la loro scelta non è stata facile. E ricordo che il Patt a Mori è andato a destra, il capolista che lo sostiene è della destra che più destra non si può. Sono queste le scelte che allontanano la gente dalla politica. Noi vogliamo avvicinarli, in modo corretto». Fuoco alle polveri, la corsa elettorale è iniziata. C.Z.
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