LAVIS - In vista dell'assemblea del Pd di venerdì sera, c'è una palese apertura del Pd verso il Patt, con la speranza che possa cadere la pregiudiziale posta dalle stelle alpine sul nome del candidato sindaco. «Facciamo un sindaco che sia espressione della coalizione, e non di un solo partito», è il messaggio che lancia il segretario del Pd lavisano, Luca Paolazzi.
"l'Adige", 5 febbraio 2015
«Nulla contro Andrea Brugnara, persona rispettabilissima ed anche un mio amico - aggiunge - però non possiamo accettare il diktat del Patt senza ricordare le affermazioni del senatore Franco Panizza , quando disse pubblicamente che oggi il centrosinistra autonomista è l'unica opzione politica percorribile. Questo vale anche per Lavis, perché solo la coalizione con Pd, Patt, Upt e ViviLavis può garantire le scelte amministrative, il rinnovamento e il protagonismo politico che Lavis merita».
Il nome di Claudio Marconi, ex autonomista, assessore del Patt nella giunta di Graziano Tomasin, ed ora non iscritto ad alcun partito, è stato cassato dalla direzione del Patt.
Per voi del Pd il nome di Brugnara è così indigesto? «Sapevamo che la questione del candidato sindaco non sarebbe stata facile, del resto veniamo da dieci anni di divisione tra noi e loro. Per questo il Pd ha, fin dall'inizio, indicato una strada. Noi abbiamo chiesto ad ognuno di fare un passo indietro e noi per primi l'abbiamo fatto, nonostante la nostra forza. Non abbiamo messo il nome di un nostro uomo di partito sul tavolo, anche se nulla ci vietava di farlo e, anzi, abbiamo portato la disponibilità, già nota al Patt, di una persona di area autonomista, come Claudio Marconi, vicino anche all'Upt. Più di così noi non potevamo fare: siamo stati disponibili oltre ogni limite».
Il Pd, nelle varie consultazioni elettorali, è sempre stato a Lavis il partito più votato. Ed è anche per questo che non accetta il modo autoritario con il quale il Patt rivendica un proprio candidato sindaco. «Come ho già detto, anche noi avremmo potuto fare il nome di un nostro uomo di partito, come potrebbe essere quello del sindacalista Walter Largher. Noi vorremmo un candidato super partes; serve una persona in grado di fare sintesi e di rappresentare tutti».
Ma il Patt, Marconi non lo vuole. E allora, avreste qualche altro nome da proporre in alternativa? «Questo sarà un tema che affronteremo nella nostra assemblea di venerdì. Comunque se anche il Patt non vuol fare un passo indietro e se non si troverà un accordo, ce ne faremo una ragione. Con Upt e ViviLavis ci siamo più volte chiariti sulla volontà di proseguire assieme il percorso avviato cinque anni fa, ma se non vi sono i presupposti, possiamo anche andare da soli. Le persone non ci mancano, siamo gli unici che in questi anni hanno rinnovato la propria dirigenza, abbiamo molte idee, il nostro circolo Pd si ritrova ogni martedì, siamo costantemente presenti sul territorio, possiamo garantire il ricambio generazionale a Lavis, come già fatto a Trento e a Roma. Con il Patt ci vediamo da mesi, abbiamo parlato di programma trovandoci d'accordo su quasi tutto. Per tutti la priorità è la valorizzazione sociale, urbanistica ed economica del centro storico che deve essere il cuore pulsante della nostra comunità. Dobbiamo guardare avanti, avere un progetto di governo per costruire assieme la Lavis di domani, mettendo al centro le persone, le associazioni e il territorio. Credo che sprecare quest'opportunità di creare una coalizione di centrosinistra, significherebbe rendere un cattivo servizio a Lavis. Tuttavia, sono certo che ognuno metterà da parte il proprio tornaconto a favore del bene di tutti, come abbiamo fatto noi».