Un discorso di 30 minuti, interrotto da 42 minuti di applausi dei parlamentari e dei delegati regionali. Sergio Mattarella, nel suo intervento alla Camera dei Deputati riunita con il Senato in seduta comune, a conclusione del solenne giuramento di fedeltà alla nostra Costituzione, ha voluto nella sua riflessione richiamare e reinterpretare, in chiave moderna ed attuale, i principi ed i valori che sono sanciti negli articoli della prima parte della nostra amata carta costituzionale.
Giulia Robol, 3 febbraio 2015
Innanzitutto Mattarella ha voluto mostrarsi realmente “concittadino”, un cittadino tra i cittadini, vicino al popolo italiano. Così si spiega il richiamo forte alla situazione degli italiani in questo difficile momento economico che “ha aumentato le ingiustizie”, con il conseguente impegno a lavorare sodo affinché il “popolo italiano possa essere più libero e solidale”.
Nel ringraziare due dei suoi predecessori, il Presidenti Ciampi e Napolitano, ha chiarito che egli proseguirà nella forte spinta data dai medesimi, in modo particolare dal presidente Napolitano, nel processo riformatore “per rendere più adeguata la nostra democrazia”.
La sua storia personale ed il suo senso di legalità lo hanno indotto ad insistere con intransigenza sulla necessità, per avere uno Stato più unito, più solidale, più libero, di proseguire sulla strada della lotta alla mafia, alla criminalità organizzata ed alla corruzione, definite priorità “assolute”.
Ha ricordato altresì che un popolo deve essere consapevole delle sue radici, della sua storia, precisando che la nostra libertà e democrazia è il risultato anche del “sacrificio della resistenza”.
Tanti altri gli spunti nel discorso del Presidente della Repubblica Mattarella, come il saluto, esempio di realismo coniugato a rara sensibilità, a “tutte le comunità straniere residenti in Italia” oltre al richiamo alle nostre ragazze e ragazzi (e non genericamente giovani) da aiutare e sostenere nei loro studi, nei loro percorsi culturali, che costituiscono la vera essenza di libertà.
La forza del messaggio finalizzato a dare speranza alla Comunità Nazionale si è concluso con un’appropriata elencazione di che cosa voglia dire rispettare la Costituzione, la cui vera forza, ha sottolineato il Presidente, sta nel “viverla giorno per giorno”.
Nel concreto questo significa:
- riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro;
- amare in nostri tesori ambientali ed artistici;
- ripudiare la guerra e promuovere la pace;
- garantire i diritti ai malati;
- concorrere tutti, con lealtà, alle spese della Comunità Nazionale;
- poter ottenere giustizia in tempi rapidi;
- fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni;
- sostenere la famiglia, risorsa della società;
- garantire l’autonomia ed il pluralismo dell’informazione, presidio di democrazia;
- ricordare la Resistenza ed il sacrificio di tanti italiani
- rispettare e perseguire la libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, in quella personale ed in quella affettiva.
Grazie Presidente!