Alcune «leggere» correzioni di rotta, che però non cambiano la sostanza, ci sono. Questo ufficialmente, così come ufficialmente prima di affermare che c'è la condivisione generale il nuovo documento va esaminato e approvato da tutti gli alleati. Ufficiosamente poi c'è il «non detto», quello che probabilmente emergerà tra qualche mese, a giochi fatti, ad eventuale vittoria del centrosinistra-autonomista ottenuta.
"L'Adige", 31 gennaio 2015
La marcia di riavvicinamento tra Patt e le altre forze della coalizione che giusto una settimana fa hanno firmato e annunciato urbi et orbi l'accordo quadro di percorso di coalizione e l'investitura di Adalberto Mosaner quale candidato sindaco del centrosinistra autonomista, procede a tappe forzate e giovedì sera ha fatto registrare un passaggio importante.
Al tavolo del confronto c'erano il segretario dem Alessio Zanoni, il nuovo segretario politico del Patt di Riva Massimiliano Merzi e il segretario provinciale delle Due Stelle Alpine Franco Panizza. Al di là delle schermaglie iniziali sul metodo e sull'accelerazione dei partner di governo che sabato scorso sapevano benissimo che il partito autonomista era reduce dal freschissimo rinnovo delle maggiori cariche politiche della sezione, il discorso si è incentrato su alcuni passaggi «controversi» del documento per arrivare al termine della serata ad una sostanziale condivisione. Che tradotta in termini concreti significa una nuova bozza di documento che già ieri circolava in poche mani. E che nei prossimi giorni dovrà passare al vaglio del direttivo autonomista e degli altri partner di governo (Upt, Civica per Riva, Verdi, Sinistra Unita).
Il punto più controverso dell'accordo era il settimo, quello che di fatto ha messo un veto sulla candidatura di Pietro Matteotti e di quei consiglieri che in questa legislatura hanno cambiato gruppo e «ostacolato con il loro agire le proposte di delibera presentate» (Bazzanella, Straffelini, Trinchieri, Zambotti). In casa autonomista hanno dovuto giocoforza ingoiare il «rospo» del no a Matteotti, «rispetto al quale non esiste un problema politico - ha affermato ieri il segretario provinciale e senatore Franco Panizza - e la cui figura potrà essere comunque valorizzata in altro modo». Il settimo punto prevedeva anche che in fatto di composizione delle liste della coalizione «sarà impegno di tutti condividere assieme in modo trasparente i nominativi che le comporranno», praticamente un esame ai raggi x delle liste da parte delle segreterie. Non sarà proprio così e comunque l'esame spetterà al candidato sindaco, in quanto «unico garante» della coalizione. «Sì» del Patt anche al perimetro della coalizione, con Civica per Riva, Verdi e Sinistra Unita, ma senza ulteriori ingressi o nascita di altre civiche. «La coalizione è quella che ha governato Riva in questi cinque anni, né più né meno» sentenzia Panizza.
Il segretario democratico Alessio Zanoni ieri sera si è limitato a confermare il confronto con la componente autonomista e a confermare, sul tema Pietro Matteotti, che «non è possibile che una questione di equilibri interni a quel partito venga scaricata sulla coalizione». «È stato un incontro interlocutorio - prosegue Zanoni - Anche se ritengo che vi siano le condizioni positive per una chiusura in tempi rapidi altrettanto positiva».