Sinceramente e profondamente preoccupato per l’episodio di incomprensibile vandalismo e di violenza ai danni di Giuseppe Cancellaro, dipendente di ZF nello stabilimento di Arco e delegato sindacale della Fiom CGIL, esprimo a lui e alla sua famiglia la mia personale vicinanza e la solidarietà istituzionale della Provincia.
Alessandro Olivi, 29 gennaio 2015
Si tratta di un atto inquietante e inspiegabile, perché perpetrato ai danni di chi, come Giuseppe, insieme a Roberto Grosselli e ad altri suoi colleghi, è stato protagonista di una delle più difficili e dolorose, ma al tempo stesso efficaci battaglie, che la Provincia, insieme al sindacato, ha affrontato nel 2009, nel momento più critico della crisi, per garantire la sopravvivenza ad Arco di un’azienda che aveva già di fatto deciso di chiudere lo stabilimento. Ricordo, infatti, anche lui nella sparuta delegazione provinciale, guidata da Trentino Sviluppo che, con grande coraggio e determinazione, decise di andare a difendere le ragioni ed il valore economico di ZF Marine in Trentino, addirittura presso la sede di questa multinazionale a Friedrichsafen.
Se oggi ZF Marine, seppur a ranghi ridotti, rappresenta una delle eccellenze industriali del Trentino e sta investendo in processi di innovazione e formazione infragruppo, con verosimili speranze di consolidamento sul territorio e di crescita occupazionale, lo dobbiamo anche all’impegno e alla passione dei lavoratori che hanno fortemente voluto difendere, non solo il loro posto di lavoro, ma anche un principio di valore ancora superiore, ovvero quello del dialogo, che tramite le relazioni tra sindacato, istituzioni locali, Provincia e azienda, ha permesso di superare forti momenti di crisi, attraverso un processo che è fatto di cooperazione e di partecipazione.
Per questo Giuseppe non deve temere di sentirsi solo, perché oltre alla solidarietà delle istituzioni, che respingono con sdegno simili atti, avrà di certo anche la vicinanza e la riconoscenza dei lavoratori per cui si è speso con intelligenza e generosità.