«La maggioranza politica che governa la Provincia di Trento porterà comunque in Consiglio regionale il prossimo 11 febbraio il disegno di legge sulla modifica della legge elettorale». Nonostante il no del Consiglio delle Autonomie alla proposta di introdurre in norma l'obbligo della doppia preferenza di genere Sara Ferrari non molla il punto. Daniele Battistel, "L'Adige", 30 gennaio 2015
L'assessora provinciale alle pari opportunità e prima firmataria (da consigliera regionale) del disegno di legge è decisa, anche a costo di sfidare la Svp, a portare avanti la sua proposta. «Un dovere - spiega - onorare un impegno del programma elettorale che prevede l'introduzione di meccanismi di riequilibrio delle presenze di genere nelle istituzioni».Assessore, alcuni sindaci sostengono che la Regione voglia sperimentare la nuova legge sui Comuni e non su se stessa. Cosa risponde?«Senza voler scatenare ulteriori polemiche ritengo pretestuose queste obiezioni. La spiegazione è semplicemente che le elezioni comunali avvengono prima di quelle regionali. Non dimentichiamoci che in Italia una norma analoga è in vigore già dal 2012: perché noi dovremmo aspettare altri 5 anni? Perché noi che siamo stati i primi ad introdurre le quote rosa e a distinguerci per le posizioni avanzate su questi temi dovremmo vederci superati da tutto il resto del Paese?».Altri detrattori sostengono che così si obbliga una persona a votare non secondo il merito ma secondo il genere.«La legge non obbliga a scegliere qualcuno di bassa qualità, bensì invita a scegliere e saper riconoscere la qualità anche tra le donne. Un'abitudine culturalmente non proprio diffusa».Sul piano del merito c'è chi continua a sostenere che una legge del genere sarebbe incostituzionale.«Non è così. La Corte costituzionale si è espressa sull'ipotesi di condizionamento, spiegando che la legge è legittima perché in Costituzione è stabilito che lo Stato deve favorire il riequilibrio della rappresentanza nelle istituzioni, garantendo l'effettiva uguaglianza di genere. In ogni caso, questa norma non precostituisce il risultato delle elezioni perché condiziona solo l'eventuale seconda scelta dell'elettore».Dopo che la Svp ha ritirato l'articolo che riguarda le modifiche riguardanti la parte altoatesina della legge e considerando che le minoranze probabilmente scateneranno un nuovo ostruzionismo quante possibilità ci sono che la legge venga approvata?«Nelle scorse ore c'è stato un incontro dei capigruppo e la maggioranza trentina ha garantito che voterà compatta. Pure la Svp ha detto che onorerà l'accordo: si è impegnato personalmente anche il presidente Arno Kompatscher. Vedremo».
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Partito Democratico del Trentino