«Un Comune unico per i 5 municipi della Destra Adige»

É una proposta che farà discutere, ma Domenico Spinella, segretario del circolo Pd di Isera, è convinto che l’argomento non sia più rinviabile. «Ormai - spiega Spinella - i Comuni inferiori ai 5 mila abitanti sono destinati a sparire e dunque fusioni e accorpamenti verranno decisi comunque.
G. Lott, "Trentino", 8 gennaio 2015


Tanto vale sedersi al tavolo per scegliere di venire associati a zone di territorio omogenee». La sua proposta è semplice: costituire un unico municipio della Destra Adige, da Pomarolo a Ronzo-Chienis. «So che è un’impresa difficile - ammette Spinella - perché va a scontrarsi con le tendenze campanilistiche di chi ha sempre abitato con orgoglio nel proprio paese. Delle resistenze le ho incontrate anche all’interno del mio stesso partito, da parte dei più anziani, ma ci sono anche dei giovani che hanno una visione meno tradizionalista e capiscono la portata della proposta». Innanzitutto il territorio: la Destra Adige, spiega il segretario del circolo Pd di Isera, ha caratteristiche simili da Pomarolo a Villa Lagarina, da Nogaredo a Isera, fino alla val di Gresta. «Dal punto di vista morfologico, abbiamo tutti la montagna da un lato e l’Adige dall’altro» argomenta Spinella.
«Ma ciò che è più importante è che sommando gli abitanti andremmo a raggiungere la quota di 16 mila residenti, un numero sufficiente per confrontarsi con Rovereto e Mori». Il territorio della destra Adige termina a nord alle porte di Nomi «già inclusa nella zona dell’Alta Vallagarina, infatti ha stretto gestioni associate con Calliano e Besenello» e sulla direttrice sud con Ronzo Chienis. In prima battuta, si tratta di unificare una serie di servizi comunali, oggi sparsi nelle varie municipalità della Destra Adige, rendendo la macchina amministrativa più leggera ed efficiente. Una volta razionalizzate le spese, si può introdurre il concetto di fusione vera e propria.
L’idea dell’accorpamento, confessa Spinella, arriva dall'ex assessore Paolo Farinati. «Nella recente storia della riforma istituzionale ho sempre proposto, all'interno del mio circolo e nelle varie riunioni a cui ho preso parte questa soluzione, visto che già la legge Delrio lo prevede, e vista anche la posizione geografica dei cinque comuni della Destra Adige. Sono del parere che le Unioni dei Comuni in comuni di grandi dimensioni, porterebbe maggior beneficio ed integrazione territoriale, ambientale, culturale facendo sì che l’orientamento delle risorse economiche siano più dirette ad un territorio più ampio ed omogeneo attraverso la formula più adeguata rispetto alla realtà trentina. In questa prospettiva l’Unione dei Comuni, infatti, ha la capacità di promuovere l’integrazione dell’azione amministrativa tra i Comuni e garantire un coordinamento delle politiche di programma e sviluppo del territorio, migliorando la qualità dei servizi erogati ai cittadini e sviluppando nello stesso tempo economie di scala». Spinella ci crede e vuole portare avanti la proposta con una serie di incontri pubblici. Il primo è sabato alle 12 in piazza San Vincenzo, a isera. 

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