PERGINE - «Abbiamo una visione su Pergine del futuro: quella che manca all'attuale amministrazione»: così Stefano Tomaselli dixit mercoledì sera durante la sua prima uscita pubblica, presso il Teatro delle Garberie, in una serata organizzata dal Pd. "L'Adige", 19 dicembre 2014
Il sindaco Roberto Oss Emer e la sua giunta, come primo atto all'insediamento decretarono la riduzione delle indennità previste per sindaco, vicesindaco e assessori, come promesso in campagna elettorale. L'avvocato, scelto unitariamente dal centrosinistra autonomista, prova a rilanciare sul tema «politica come volontariato»: «Credo che fare politica a livello locale oggi sia un impegno civile importante e di questi tempi dobbiamo farlo con spirito di volontariato», ha detto agli iscritti del Pd. Per cui, se diventerà sindaco, ci sarà da aspettarsi un risparmio? «Ne parlerò con la coalizione, ma credo proprio che sia necessario dare un ulteriore segnale di sobrietà alla gente di Pergine. Non solo ho intenzione di confermare i tagli alle indennità degli amministratori comunali, ma vorrei diminuirle ulteriormente»». La serata Pd era iniziata con una canzone di Mina, dedicata all'attuale amministrazione civica: «Parole, parole, parole». Il riferimento è alla «inconcludenza», secondo i reduci della debacle elettorale del 2013, dell'amministrazione Oss Emer. Però, in meno di due anni, due varianti al Prg sono andate in porto (la seconda attende il via libera della Provincia): cosa pensa allora il candidato sindaco del tentativo della sua coalizione (Upt, Pd e Patt, cui si aggiungono Socialisti e Verdi) di sconfessare l'attuale sindaco accusandolo di incompatibilità tra il suo ruolo di amministratore e il suo lavoro di imprenditore edile? «Non credo che la politica si faccia solo con le questioni legali, anche se sono un avvocato. Inoltre, c'è un problema di tempi nelle varianti al piano regolatore: le procedure sono troppo lunghe e quando una variante arriva a definitiva approvazione è già cambiato il contesto urbanistico». Ma il vero problema che Tomaselli si troverà ad affrontare, se eletto, sarà equilibrare appetiti e interessi dei vari componenti del suo «pentapartito»: di fronte agli iscritti storici del Pd perginese (qualcuno di loro ha notato che mancavano i giovani in sala, c'era solo Alberto Cucino, già candidato alla segreteria messo in minoranza da Marina Taffara, attuale segretaria) ha chiarito come intende «spartire» gli incarichi e quali strategie userà per evitare i malumori interni: «Credo che il clima adesso sia molto diverso da quello delle scorse elezioni. C'è una squadra che lavora compatta e gli incarichi saranno dati in base alle competenze». Ma Taffara ha poi precisato che esiste già un accordo tra i componenti del centrosinistra autonomista e il candidato sindaco: i ruoli saranno affidati in base al risultato elettorale dei singoli partiti e candidati. La Pergine che ha visto nelle Civiche la possibilità di cambiare rotta, sarà disposta a tornare sui propri passi per rimettere in piazza Municipio la classe politica precedente?
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