L'autonomia è provvisoria? La domanda è stimolante, stiamo vivendo un periodo di profonde trasformazioni quindi interrogarsi sul nostro futuro è fondamentale. Provo ad aggiungere uno spunto di riflessione dopo aver vissuto l'esperienza in giunta provinciale e regionale e adesso in Parlamento. Luisa Gnecchi, "Trentino", 11 dicembre 2014
In consiglio provinciale la Svp, per la prima volta, non ha da sola la maggioranza, per la prima volta il partner di coalizione è indispensabile anche per poter arrivare a 18 su 35, a Roma, invece, i voti SVP sono più indispensabili che mai, ma se si supererà il bicameralismo perfetto e il senato sarà altro da ora, non potranno più esserlo nei 630 della Camera, unica sede del potere legislativo. Il Senato è sempre stata la situazione critica per le maggioranze a sostegno di un governo, Bersani non è riuscito a formare il governo di Italia Bene Comune per la mancanza di voti in Senato, Letta ha dovuto contare su larghe intese con il PDL, poi diviso in Forza Italia e Nuovo Centro Destra, Renzi ha potuto contare su una maggioranza di soli 7 voti, Ncd risultata fondamentale. Si è visto l’effetto nel dibattito sulla legge delega lavoro, con Sacconi presidente della commissione lavoro in Senato, ma anche presidente di NCD e anche relatore del provvedimento, adesso la maggioranza certa è di soli 2 voti, alcuni si possono aggiungere a seconda delle situazioni. L’SVP conta quindi in questo momento ancor più di quanto sia già avvenuto nelle ultime legislature, tutti “i piccoli” stanno vivendo momenti di gloria, possono ottenere emendamenti e modifiche indigeste anche ad una parte significativa del Pd, che deve ingoiare per non mettere a rischio il Governo, ma se non ci sarà più il Senato questo non potrà più accadere. La nuova legge elettorale garantirà all’SVP i 3 seggi dell’uninominale più il quarto quasi certo del proporzionale, ma anche 4 garantiti alla Camera non saranno determinanti come ora in Senato. Questa è la nuova storia che si apre, da qui si dovrà pensare il nostro futuro, un consiglio provinciale in cui i voti SVP non sono sufficienti per avere una maggioranza e rapporti con Roma di relazione e contrattazione “normali”. Il Governo Renzi è centralista, il più centralista dal ’94, la riforma costituzionale riporta allo Stato molte competenze, le regioni ordinarie stanno soffrendo, questo aumenta l’invidia nei nostri confronti. Dalla prossima legislatura sarà tutto diverso: tutta la popolazione delle 2 province dovrà occuparsi della nostra autonomia che altrimenti rischierà di essere veramente “provvisoria” e verso il termine. Questa è la novità, non ci saranno più i viaggi a Roma e le trattative “riservate” SVP- Governo, il rapporto e le relazioni dovranno necessariamente essere istituzionali, gestite dalle giunte provinciali, dalla regione, dai consigli provinciali (le rappresentanze di questo territorio), non da un partito. Lo statuto è stato un accordo con ancoraggio internazionale, la Democrazia Cristiana aveva avuto un ruolo fondamentale, anche il PCI, pur all’opposizione in parlamento, aveva votato il nostro statuto, adesso tocca a noi, non a Roma, capire cosa vogliamo, costruire il nostro futuro con rapporti istituzionali. I vantaggi dell’autonomia sono molteplici, tra i tanti di tipo economico vorrei ricordare anche un esempio nella mia attività da assessora alla scuola: ero riuscita a non applicare riforme nazionali che non condividevo, come la riforma Moratti, anche se condivisa dal collega Saurer per la scuola di lingua tedesca. Abbiamo agito a livello locale guardando ciò che accadeva a livello nazionale, ma ci siamo differenziati, sfruttando lo statuto anche per valorizzare le opportunità della convivenza dei tre gruppi linguistici, lo statuto prevede 3 scuole, mantengano autonomia nelle proprie scelte ! Dobbiamo essere innovativi, dobbiamo assumere un ruolo da protagonisti, forse ha anche fatto comodo a tutti rimanere in seconda fila dietro al partito di maggioranza, godere dei vantaggi dell’autonomia, ma con un atteggiamento quasi di delega. La Camera di Commercio ha diffuso un opuscolo “Agire assieme, partenariato sociale-un modello per il futuro”, con il quale lancia un progetto di laboratorio sul futuro dell’Alto Adige, afferma che il partenariato sociale, una collaborazione costruttiva tra associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori , è la chiave per garantire alle future generazioni benessere e una buona qualità della vita. Molto diverso da ciò che stiamo vivendo a Roma, il Presidente del consiglio sembra non si accorga dell’importanza del ruolo delle parti sociali, nonostante lo sciopero della Cisl nel pubblico impiego e lo sciopero generale di CGIL e UIL programmato per il 12 dicembre. Questo è il nostro territorio, un territorio “diverso”, il nostro futuro è da gestire realmente da protagonisti ! Questo permetterà che la nostra autonomia sia condivisa, voluta e non provvisoria.
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Partito Democratico del Trentino