E avverte Dellai: «C’è il Pd, non mi interessano altre creature». Olivi: "Rossi lasciato solo? Schiocchezze". Nel centrosinistra autonomista il clima resta di alta tensione il giorno dopo la convention del governatore Ugo Rossi.
C. Bert, "Trentino", 6 dicembre 2014
e nel giorno in cui l’ex presidente Lorenzo Dellai replicherà con il suo evento (oggi pomeriggio a Sanbapolis). Rossi oggi sarà a Capri, per promuovere la val di Sole («Appuntamento preso da mesi»), dunque impossibilitato - anche volendo (?) - a partecipare al momento pubblico di riflessione sul Trentino proposto dal suo predecessore.
Intanto in casa Pd brucia l’accusa lanciata dal governatore nella serata con i suoi sostenitori, di un Pd «grande assente» nelle relazioni con Roma e nella costruzione del difficile patto finanziario. «Al di fuori di ogni ragionevolezza», commenta il vicepresidente della giunta Alessandro Olivi. «Mi sembra che una sciocchezza del genere risponda più a un’escalation di esibizione muscolare di queste giornate cariche di aspettative, sarebbe ora di smetterla. Parlo per me, che sono il suo vicepresidente, e con Rossi dico che abbiamo sempre parlato molto del patto di garanzia, io ho tenuto i rapporti con il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini e con la governatrice del Friuli Debora Serracchiani, in un gioco di squadra. Se aveva dei rilievi da fare avrebbe dovuto dirlo subito, quando si costruiva quell’accordo, e non alla convention dei suoi simpatizzanti».
«Troppo facile - sferza Olivi - ammiccare al Pd quando conviene, e bastonarlo quando è meno comodo. Si ricordi che quel patto lo ha firmato con un premier e un sottosegretario del Pd, Renzi e Delrio».
«Fatico a capire la strategia di continuare ad attaccare il Pd», dice il consigliere provinciale Luca Zeni.
E la conferma che le dichiarazioni di Rossi «hanno irritato molti nel partito» arriva dalla segretaria del Pd Giulia Robol. Che però questa volta veste i panni del pompiere: «Non voglio enfatizzare troppo queste parole, anzi io voglio fare un richiamo alla coesione della coalizione che indubbiamente si è indebolita, e la responsabilità di questo è di tutti, non solo di alcuni e di Rossi». «Di sicuro - osserva la segretaria dem - siamo al primo anno di governo della Provincia e una situazione così non può durare a lungo».
Robol ieri non confermava ancora la sua partecipazione all’incontro organizzato da Dellai, che pure l’ha invitata (diversamente da Rossi, che ha promosso un incontro con i suoi sostenitori): «Non ho ancora deciso. Le iniziative dove si discute sono le benvenute in un momento in cui c’è molta fame di politica. Mi piacerebbe che si parlasse più di contenuti e meno di contenitori, che interessano forse gli addetti ai lavori ma poco i cittadini».
Sulla convention di oggi a Sanbapolis cresce la curiosità su cosa dirà Lorenzo Dellai. Ma se qualcuno nel Pd, come il capogruppo provinciale Alessio Manica, si è detto interessato a un’evoluzione dell’attuale scenario che coinvolga Pd e Upt, Robol frena nettamente: «Non è una prospettiva che condivido, non mi interessano altre creature io voglio far crescere il Pd. Che certo deve radicarsi e non può essere solo un partito di opinione. Ci confronteremo nel Pd, ma dico no a un partito che cambia faccia rispetto alla cornice nazionale, dove abbiamo un Pd riformista che si è già spostato molto al centro».
A Sanbapolis oggi ci sarà Olivi: «Ci vado, è un luogo di discussione politica. Ma attenzione, il Pd non può andare a traino di Dellai come qualche nostro esponente sembra desiderare. Qui non c’è spazio né per una Svp in salsa trentina né per nuovi contenitori. C’è già il Pd che dovrebbe essere l’attrattore. E farebbe bene a rilanciare la discussione, magari con una conferenza programmatica da mettere in cantiere a gennaio».