Pd, Patt e Adc contro Upt «Le primarie? Un autogol», "Trentino", 4 dicembre 2014
Lorandi: «Se ancora qualcuno non lo avesse capito (o non voglia capirlo) a Rovereto siamo in tre contro uno: vale a dire il Pd, il Patt e l’Adc da un lato e dall’altro l’Upt. E se i numeri contano ancora e se davvero tutti, nei fatti e non solo nelle parole, vogliono continuare con la coalizione di centrosinistra autonomista ognuno tragga le proprie conclusioni...».
Conzatti spiazza tutti: «A Riva ipotesi primarie», "Trentino", 4 dicembre 2014
Zanoni: "Ricordo a Donatella Conzatti che la decisione su Mosaner è stata presa all'unanimità dal direttivo Pd, così come l'indirizzo politico, che sintetizzo così: Riva decide per Riva; la coalizione è un valore se la coalizione condivide gli stessi valori; il Pd ha l'onore e l'onere di indicare il nome del sindaco"
ROVERETO - Fabiano Lorandi, segretario del Pd cittadino, le conclusioni le ha già tratte. E con lui il direttivo del partito che «il 4 novembre ha ribadito di confermare il candidato sindaco Andrea Miorandi e ha detto no alle primarie di coalizione».
Un no secco nonostante le “aperture” della segretaria provinciale del Pd (e assessore rovertana) Giulia Robol? «Quel documento - replica Lorandi - non mi risulta approvato da alcun organismo dirigente provinciale. E da statuto i circoli territoriali del Pd sono autonomi relativamente a scelte di carattere politico se rimangono fedeli alla linea del Pd provinciale. Quindi siamo legittimati a prendere la nostra decisione...». Checché ne dica Trento, verrebbe da aggiungere...
Infatti l’accordo a livello provinciale tra Pd, Patt e Upt che prevede la possibilità di ricorrere alle primarie di coalizione se non si raggiunge un accordo condiviso sul nome del candidato sindaco, non è piaciuto molto a Lorandi: «Perché no? Perché sarebbero politicamente parlando un autogol. Con Miorandi la coalizione ha sottoscritto un patto 10x10, vale a dire dieci progetti per dieci anni. Perché a metà percorso dovrebbe sottoporsi a primarie? Saranno gli elettori con il loro voto a decidere. Eppoi - continua Lorandi - per noi la valutazione dell’operato dell’amministrazione è positiva ed è stato investito su un nuova classe dirigente. Il direttivo del Pd all’unanimità il 16 luglio ha deciso che il candidato sindaco è Miorandi proprio in coerenza con quanto ho detto e il mandato dato dal direttivo il 25 settembre alla delegazione che accompagna tutti gli incontri di maggioranza è stato quello di arrivare ad una conferma di Miorandi. L’Upt che non lo vuole dovrà dirci che ha governato male, ma l’Upt ha governato in questi quattro anni...» Dunque tre partiti contro uno. Come uscirne? «La nostra scelta l’abbiamo fatta, sta a loro dire chi vogliono al posto di Miorandi. Ma l’Upt dovrà arrivare davvero con un nome straordinario che possa rappresentare tutta la coalizione. Ma non vedo perché, secondo quanto stabilito dai vertici provinciali di Pd, Patt e Upt, si debba arrivare alle primarie perché una forza dice no... In ogni caso dico all’Upt - conclude Lorandi - che vi aspettiamo in coerenza con la coalizione che ha governato».
Riconfermare la coalizione (per Rovereto come per altrove) di centrosinistra autonomista è la parola d’ordine della segretaria provinciale del Pd Giulia Robol che getta acqua sul fuoco della polemica interna al Pd per «riaffermare alcune questioni, già ampiamente discusse e condivise per ogni appuntamento elettorale: il candidato sindaco uscente è a buon diritto riconfermato; nel caso di non condivisione di una riconferma automatica, a fronte di motivate valutazioni, si seguirà un percorso condiviso per l'individuazione del candidato sindaco; si riconferma, secondo quanto previsto dallo statuto provinciale del Pd del Trentino (art. 11 comma 1 lettera d) la non cumulabilità di cariche...; provvederò a convocare i sindaci di Trento, Rovereto e Riva, tutti riconducibili al Pd, per condividere con loro il percorso da seguire per la loro riconferma a sindaci».
Conzatti spiazza tutti: «A Riva ipotesi primarie», "Trentino", 4 dicembre 2014
Zanoni: "Ricordo a Donatella Conzatti che la decisione su Mosaner è stata presa all'unanimità dal direttivo Pd, così come l'indirizzo politico, che sintetizzo così: Riva decide per Riva; la coalizione è un valore se la coalizione condivide gli stessi valori; il Pd ha l'onore e l'onere di indicare il nome del sindaco"
RIVA DEL GARDA - Le parole che Donatella Conzatti, segretaria provinciale dell’Upt, ha speso sull’ipotesi delle primarie per scegliere il candidato sindaco di Riva nel centrosinistra autonomista, ha fatto andare di traverso parecchi caffè ieri mattina in riva al lago. Perché almeno sino a due giorni fa nessuna forza politica della coalizione (neppure l'Upt locale, per intendersi) aveva formulato questa soluzione. Com'è noto, il Pd da tempo ha speso il nome di Adalberto Mosaner, anche in ossequio alla regola interna ai democratici che prevede (salvo motivi avversi) la riconferma del sindaco uscente.
L'annuncio con largo anticipo di Alessio Zanoni, segretario locale dei democratici, aveva certamente spiazzato gli alleati, ma nessuno sino ad oggi aveva pronunciato la parola “primarie”. Le segreterie provinciali di Patt, Upt e Pd in questi giorni hanno formalizzato un documento che prevede le primarie nei comuni superiori ai 3.000 abitanti dove non si riesce a trovare la quadra sul nome. Dro, ad esempio, dove il triumvirato si è spaccato di brutto sul Fravezzi-tris. Ma l'inserimento di Riva nella rosa dei comuni a “rischio” è stato un fulmine a ciel sereno.
Secondo Donatella Conzatti la situazione in riva al lago è tutt'altro che chiara: «Il nome di Mosaner? Non so cosa dire, perché sino ad oggi non c'è stata alcuna riunione di maggioranza per parlare delle prossime elezioni e il confronto viene continuamente rimandato – spiega la segretaria dell'Upt - Mi pare, tuttavia, che in questo momento la situazione a Riva non sia così cristallina. Da una parte abbiamo visto cos'è accaduto in casa Patt, dall'altra non vedo un Pd così compatto, considerando la presa di posizione di Salvador Valandro (sulla vicenda della “campagna acquisti” del Patt si è dissociato dalla linea della segreteria ndr) e la “Leopolda” organizzata da Roberto Pellegrini. Non sono qui a dire che voglio le primarie: diciamo che la mia è una preoccupazione preventiva».
Prudente il commento di Giuseppe Inama, coordinatore dell’Upt rivano: «Ogni territorio si muove autonomamente – afferma – l'ipotesi primarie non mi piace. Ma prima di affrontare questi argomenti, direi che è più importante confrontarsi con gli alleati e compattare la coalizione, parlando prima dei programmi».
Secca la replica di Alessio Zanoni, segretario Pd: «Sono d'accordo con Inama: le primarie sarebbero la sconfitta di un percorso comune avviato ormai 10 anni fa, e non solo con Patt e Upt». «Valandro e Pellegrini? - continua Zanoni -Sono due iscritti al Pd che non hanno alcun ruolo politico nel partito. Dell'evento organizzato da Pellegrini mi sono portato via alcune cose interessanti che senz'altro valuteremo se inserire nel programma. Ricordo a Donatella Conzatti che la decisione su Mosaner è stata presa all'unanimità dal direttivo Pd, così come l'indirizzo politico, che sintetizzo così: Riva decide per Riva; la coalizione è un valore se la coalizione condivide gli stessi valori; il Pd ha l'onore e l'onere di indicare il nome del sindaco».
Ma Zanoni è alla fine che affonda la lama: «Se poi il ragionamento di Conzatti mira a far trovare spazio a qualcuno che nell'Upt rivano non ha più peso politico, lo dica chiaramente». Zanoni non fa nomi, ma il riferimento è probabilmente a Marco Tanas, protagonista recentemente di un durissimo scontro verbale proprio con Adalberto Mosaner. Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata - non a caso - anche una nota della segretaria provinciale del Pd, Giulia Robol, con la quale ribadisce che i sindaci uscenti sono ricandidati, riferendosi in modo specifico a Mosaner, Miorandi e Andreatta. In caso contrario, «a fronte di motivate valutazioni, si seguirà un percorso condiviso per l'individuazione del candidato sindaco». L’ultima stoccata è riservata a Fravezzi: «si riconferma la non cumulabilità di cariche, quali ad esempio quella di parlamentare e di sindaco».