Il gruppo del Pd insiste nella sua battaglia contro l'introduzione dei ticket sanitari e oggi in prima commissione i due consiglieri Luca Zeni e Mattia Civico presenteranno un emendamento al bilancio per cancellare la previsione di entrate da questa nuova voce - stimate intorno a 4 milioni di euro - come gettito dai nuovi ticket sulle prestazioni specialistiche e sui farmaci.
L. Patruno, "L'Adige", 25 novembre 2014
In più, poiché non c'è una specifica norma in Finanziaria che introduce i ticket, ma la decisione sarà presa con una delibera della giunta, il Partito democratico intende presentare un ordine del giorno in aula che impegni la giunta a non applicare i ticket almeno nel 2015 e finché a livello nazionale non sarà definito tra Stato e Regioni l'indicatore Isee per i ticket che dovrà consentire anche in Trentino di considerare non solo il reddito ma anche la situazione patrimoniale.
Ieri il gruppo non è riuscito ad affrontare e condividere gli emendamenti che oltre a quello sui ticket il Pd intende presentare, perché molti consiglieri erano impegnati nei lavori delle commissioni. Ma resta il fatto che il primo partito della coalizione intende ottenere alcuni modifiche significative anche al testo della Finanziaria licenziato dalla giunta Rossi.
Intanto, in seconda commissione l'assessore provinciale al turismo, Michele Dallapiccola ha annunciato ieri i contenuti degli emendamenti che la giunta presenterà oggi in prima commissione, chiamata a licenziare la legge finanziaria, in materia di tassa di soggiorno che recepiscono in parte quanto chiesto dagli albergatori.
Dallapiccola ha specificato che il regolamento attuativo che sarà approvato dalla giunta dovrebbe prevedere una tassa di soggiorno di 1 euro per gli hotel a tre stelle , di 0,70 per gli esercizi inferiori e per tutto l' extralberghiero , e di 1,30 euro per i quattro stelle e superiori. Esonerati, ha spiegato l'assessore, potranno essere i minori. La legge prevede comunque un minimo di 0,50 euro e un massimo di 2,5 euro per un gettito previsto di 12 milioni a regime.
Gli emendamenti della giunta, ha detto l'assessore, specificheranno in legge che: «La tassa di soggiorno rimanga nel territorio in cui avverrà il prelievo». Secondo: «L'utilizzo di questi fondi non sarà destinato a spese correnti, ma andrà a sostenere iniziative di interesse turistico che per il 10% dovranno però essere coperte dai territori». Terzo, se il cliente si rifiuta di pagare, il problema non ricadrà sulla responsabilità dell'operatore. Sarà la Provincia a farsi carico della riscossione coattiva mediante Trentino Riscossioni. Le Comunità di valle decideranno l'entità della tassa, sentite le Apt, ma la decisione resta alla giunta provinciale. Prevista anche una modifica dei Cda delle Apt. Gli operatori dovranno essere i due terzi, oggi sono la maggioranza semplice. Ultima novità, gli eventuali aumenti della tassa di soggiorno rispetto alla delibera della giunta potranno essere decisi dai territori già a partire dal maggio 2015.
Le minoranze hanno confermato il loro no, anche a fronte delle modifiche, alla nuova tassa.