Le recenti notizie apparse sulla stampa locale - in ordine all’ipotesi di un possibile cambio degli assetti generali degli schieramenti politici che oggi si fronteggiano in Consiglio provinciale - pur non avendo allo stato attuale alcuna conferma ufficiale, tramite i necessari atti politici ed amministrativi connessi al passaggio di un Consigliere da un Gruppo consiliare ad un altro, necessitano di alcune precisazioni di natura strettamente istituzionale ed attinenti il corretto funzionamento degli Organi consiliari, quindi diverse dal legittimo dibattito fra le forze politiche.
Bruno Dorigatti, 24 novembre 2014
L’eventuale mutazione della composizione di Maggioranza e Minoranza in seno all’Assemblea legislativa ricade infatti ed automaticamente sul complessivo funzionamento di tutte le articolazioni del Consiglio provinciale.
E’ quindi auspicabile, nel segno di un doveroso rispetto istituzionale, che ogni possibile cambio degli equilibri d’Aula sia frutto di una riflessione condivisa da tutte le forze politiche, direttamente o indirettamente interessate alla trasformazione in predicato. Al contempo ci si attende l’ufficializzazione delle decisioni attraverso la normale prassi regolamentare, anziché per il tramite di mere comunicazioni giornalistiche.
Un transito così rilevante, non solo in termini di posizionamento singolo ma anche di adesione al programma politico della coalizione di governo, non è immaginabile che avvenga dentro ambiti di consuetudine e di normalità, perché esso investe l’asse dei rapporti politici e delle rappresentanze, incidendo di fatto sulla sovranità della volontà popolare mutandone l’ espressione concreta, che è appunto quella della composizione numerica degli schieramenti, pur nella consapevolezza dell’ assenza di qualsiasi vincolo di mandato per l’eletto.