ROVERETO - Circoscrizioni, il Pd va in aula

La questione delle circoscrizioni rischia di saltare in mano alla maggioranza, con il Pd che vuole abolirle e il resto della coalizione che vuole mantenerle. Domani sera in consiglio arriva la discussione sullo Statuto comunale, ma rischia quantomeno di arenarsi. Fabiano Lorandi, segretario cittadino del Pd, è convinto che non salterà la giunta, ma vuole che in consiglio si arrivi alla discussione, per fare emergere pubblicamente chi vuole i consigli circoscrizionali e chi no. 
"L'Adige", 24 novembre 2014



Lorandi, ormai è chiaro che il nuovo Statuto non passerà più.
Vorrei fare qualche puntualizzazione. Se si arriverà al ritiro o meno in aula, quello lo deciderà il gruppo del Pd autonomamente, ma dal punto di vista politico segnalo che sono cambiati gli scenari.
In che senso?
Si sta mettendo mano alla riforma del Senato; si modifica il sistema bicamerale; le provincie sono state quantomeno ridefinite; in Trentino le Comunità di valle non verranno più elette dai cittadini, ci sono processi di semplificazione, e tra l'altro la legge prevede le circoscrizioni solo nei comuni superiori ai 250 mila abitanti. Mentre per le città trentine sono facoltative. Vorrei provare a contare...
Che cosa?
Abbiamo le circoscrizioni, i comuni, le comunità di valle, la Provincia, la Regione, il Parlamento italiano, il Parlamento europeo... Sette livelli istituzionali di rappresentanza dei cittadini! Roma poi ha 2 milioni e mezzo di abitanti e 15 municipi, Torino ha quasi un milione di abitanti e ne ha 12 e sono realmente organismi di decentramento con delle competenze. Ha senso invece mantenere i consigli circoscrizionali in una città come Rovereto?
Però si sottrae democrazia, togliendo un livello...
È sottrazione della democrazia il fatto che non ci sono più, oppure aumenta se mettiamo in campo altre modalità, garantendo maggiormente la partecipazione dei cittadini alla gestione del bene comune?
Traducendo?
Con l'abolizione delle circoscrizioni non siamo per meno, ma per più democrazia reale ed effettiva. Per esempio: al rione Nord, come ricaduta sul territorio, conta di più il consiglio circoscrizionale o quell'insieme dei soggetti associazionistici che danno vita al quartiere solidale? 
D'accordo, ma adesso la maggioranza è in un vicolo cieco...
La giunta comunale è andata avanti perché aveva condiviso una strategia. Adesso c'è questa impasse. Patt, Adc, una parte dell'Upt, vogliono mantenere questo status quo. Le istituzioni recuperano autorevolezza se riescono a lavorare bene, in maniera efficiente e efficace snellendo tutte le procedure e la burocrazia.
Si riferisce alla prassi per cui il bilancio comunale passa dalle circoscrizioni?
Sì, certo. 
Comunque nel 2010 avete corso anche voi nelle circoscrizioni.
Sì e mi assumo una parte di responsabilità, perché abbiamo contribuito a costruire queste circoscrizioni e sbagliammo. Se le circoscrizioni resteranno, non ci saranno liste Pd a quel livello.
Però il comitato dei garanti ha bocciato la vostra proposta di Statuto.
È giusto demandare la nascita di nuove modalità amministrativa al regolamento attuativo e non allo Statuto. E comunque, vista l'astensione elettorale, dobbiamo sforzarci di fare sì che nei quartieri possano partecipare anche i cittadini che sono distanti dai partiti. Penso al comitato delle Zigherane o al comitato delle mamme di Marco che hanno posto istanze di cittadini autorganizzati e hanno avuto un peso politico più delle circoscrizioni.
Lunedì che succede? 
A me interessa che i cittadini sappiano quale è la posizione del Pd che vuole più democrazia. Dopodiché si deciderà di non votarla. Ma vorrei aggiungere una
considerazione: nelle ultime due settimane il consiglio comunale non ha avuto luogo per la mancanza del numero legale. Coloro delle opposizioni che hanno presentato 900 emendamenti e si stracciano le vesti per la democrazia mutilata, quale rispetto portano alle istituzioni sottraendosi al confronto nell'organismo in cui i cittadini li hanno eletti?