Lunedì in Aula è stata istituita per legge una Commissione parlamentare d'inchiesta che analizzerà la situazione di tutto il sistema di identificazione, accoglienza e trattamento degli immigrati e richiedenti asilo. Si tratta di un passo molto importante nell'ottica di una revisione del nostro sistema di accoglienza, per la quale ci battiamo da molto tempo.
Michele Nicoletti, 21 novembre 2014
L'istituzione di una tale Commissione permetterà di affrontare la questione in maniera oggettiva e non ideologica, affrontando il tema delle reali condizioni di vita nei centri di identificazione ed accoglienza. L'obiettivo è quello di tutelare, garantire e valorizzare il rispetto dei diritti umani e del primato della persona, nell'ottica del pieno rispetto delle norme e dei principi sovranazionali, tra cui la Carta Europea dei Diritti dell'Uomo del Consiglio d'Europa.
Nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì, i lavori d'Aula sono stati sospesi per permettere alla Commissione Lavoro e alla Commissione Bilancio di analizzare rispettivamente il Jobs Act e la legge di stabilità. La Commissione Lavoro ha ultimato il suo lavoro e il Jobs Act ha iniziato il suo iter di approvazione in Aula nella giornata odierna, con la discussione generale e la votazione delle questioni pregiudiziali presentate. Per leggere il testo approvato dalla Commissione clicca qui.
In Commissione, invece, abbiamo incontrato il neo Ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni, con il quale ci siamo confrontati sulle linee programmatiche del suo Dicastero e in particolare sulla grave minaccia dell'ISIS e sulla posizione dell'Italia in relazione ai problemi del Medio Oriente e al conflitto tra Russia e Ucraina. Sono intervenuto nella discussione per ribadire l'esigenza di un dialogo tra Ucraina e Russia, rigoroso sul piano del rispetto dei diritti umani, ma interessato a mantenere la Russia dentro l'orizzonte dei Paesi democratici, evitando di favorirne le derive autoritarie. Sul Mediterraneo ho ricordato al Ministro l'eredità positiva di Mare Nostrum e della sua preoccupazione umanitaria: su questo piano l'Italia non può arretrare.
Ci siamo inoltre riuniti con le Commissioni Esteri e Difesa del Senato per discutere sulle nuove misure di contrasto al terrorismo dell'ISIS. La pericolosità - in Medio Oriente e in Europa - di questa organizzazione è stata sottolineata da tutti. Si tratta di un'organizzazione che dispone di grandi finanziamenti (di qui la necessità di contrastare le sovvenzioni finanziarie che le giungono dai Paesi arabi e non solo), di armamenti tecnologicamente avanzati, di un disegno politico chiaro e attraente per l'intero mondo musulmano (l'instaurazione del califfato che realizzerà l'unità dell'Islam e lo sottrarrà al dominio dell'Occidente), di una straordinaria capacità di reclutamento e mobilitazione di passione e disponibilità al sacrificio presso tanti giovani. Per contrastare la sua violenza è essenziale innanzitutto demolire la giustificazione religiosa di tanta ferocia come bene hanno fatto 120 saggi islamici già nei mesi scorsi (cfr. http://www.lavalledeitempli.net/wp-content/uploads/2014/09/La-lettera-originale-sottoscritta-da-oltre-120-studiosi-musulmani.pdf) e poi rafforzare le alternative democratiche nei Paesi arabi (cosa su cui purtroppo l'Occidente si è mosso in modo debole e contraddittorio).
Nella mia veste di Presidente della Delegazione italiana al Consiglio d'Europa ho incontrato una rappresentanza del Forum Nazionale Giovani, con la quale ci siamo confrontati sul problema delle condizioni di vita dei giovani carcerati. Il sovraffollamento carcerario e il rispetto dei diritti dei detenuti è un tema sul quale il Consiglio d'Europa è molto impegnato, in quanto tali garanzie attengono al rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali. Clicca qui per leggere il dossier "Emergenza umanitaria tra presente e futuro" elaborato dal Forum Nazionale Giovani.
A Parigi e a Bruxelles
Venerdì ho partecipato a Parigi ad una riunione della Commissione Monitoraggio del Consiglio d'Europa, incaricata di verificare e favorire il rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi e degli impegni assunti. In tale occasione abbiamo discusso delle elezioni che avranno luogo prossimamente in Repubblica di Moldavia (30 novembre), oltre ad aver analizzato le elezioni che si sono svolte in Bulgaria il 5 ottobre scorso e in Ucraina il 26 ottobre scorso. E' stata un'utile e proficua occasione di confronto con i componenti dell'Assemblea parlamentare che si sono recati nei suddetti Paesi in qualità di osservatori. L'impegno profuso dal Consiglio d'Europa è finalizzato a garantire la democraticità di quei sistemi di governo e il rispetto dello stato di diritto.
Lunedì e martedì ho preso parte ad una riunione del Bureau e della Commissione permanente del Consiglio d'Europa, nelle quali abbiamo discusso delle possibili misure da introdurre per favorire il corretto utilizzo del Trattato sul trasferimento delle persone condannate in un Paese terzo nel loro Paese d'origine, sottolineando che l'esercizio di tale diritto deve essere conforme ai principi dello Stato di diritto e di buona condotta delle relazioni internazionali. Abbiamo inoltre adottato una serie di risoluzioni per rafforzare il benessere dei cittadini europei, per promuovere la solidarietà nei confronti dei rifugiati politici, per prevenire la violenza contro le donne e per combattere l'esclusione sociale, considerata uno dei più grandi problemi delle democrazie occidentali. Nel corso delle varie discussioni sono intervenuto per sottolineare la centralità del rispetto dei diritti sociali da parte di tutti i Paesi membri, la problematicità dell'uso delle sanzioni quale strumento di pressione politica, la necessità di premere sull'Ue per una revisione del Regolamento di Dublino. Per approfondimenti clicca qui.