Manica: massima trasparenza. Passamani: avanti nel solco di Moltrer. L'inversione di rotta impressa fin dal primo giorno di reggenza dal vicepresidente del consiglio regionale, Thomas Widmann (Svp), rispetto alla linea della della massima trasparenza sulla vicenda vitalizi e sui ricorsi che era stata seguita dal presidente Diego Moltrer, morto all'improvviso lunedì per un infarto a soli 47 anni, non è piaciuta per niente in maggioranza a Pd e Upt.
L. Patruno, "L'Adige", 20 novembre 2014
Widmann ha dichiarato ( vedi l'Adige di ieri) di aver deciso di non rendere più pubblici i nomi degli ex consiglieri regionali che fanno ricorso contro la restituzione di parte dei vitalizi, a differenza di quanto sempre fatto dal compianto presidente Moltrer, che aveva firmato i decreti con le richieste di restituzione in attuazione alla nuova legge sui vitalizi.
«Moltrer - ha detto Widmann - ha sbagliato perché ha violato la legge sulla privacy e infatti tanti ex consiglieri lo hanno querelato per questo». Gli ex consiglieri si appellano al Garante della privacy e secondo Widmann con buone ragioni perché ora «sono privati cittadini».
Il capogruppo regionale del Pd, Alessio Manica, però replica immediatamente: «Non sono assolutamente d'accordo con Widmann. Su questa vicenda deve esserci la massima trasparenza perché è in gioco la residua credibilità della politica. Chi ricorre lo fa evidentemente per la difesa di un privilegio non di un principio, se ne assuma appieno la responsabilità anche davanti all'opinione pubblica».
Della stessa opinione è anche il consigliere provinciale del Pd, Luca Zeni, avvocato, che aggiunge: «Anche se non ci siamo ancora confrontati su questo con il gruppo sono certo di poter dire che nessuno di noi è d'accordo con quanto detto da Widmann. Si può discutere di tutto, della sostenibilità giuridica e politica delle posizioni, ma quello che è certo è che la trasparenza dovrebbe essere il principio base secondo il quale muoversi sempre quando ci sono risorse pubbliche, tema vitalizi compreso».
Anche il capogruppo regionale dell'Upt, Gianpiero Passamani , coetaneo di Moltrer, che conosceva da 30 anni, è esterrefatto dalla presa di posizione del presidente reggente e al rientro dal funerale dell'amico presidente dice: «Non entro nel merito dell'aspetto tecnico, perché non conosco la norma sulla privacy e potrà anche esserci il cavillo, ma una cosa è certa, la realtà è che sta cambiando il mondo e siamo tutti in una scatola di vetro, soprattutto noi politici, e io ritengo che dobbiamo muoverci nel solco tracciato da Diego, che è quello della massima trasparenza, perché qui non si sta parlando di nascondere un'indagine ma di dire chi si oppone alla legge approvata dal consiglio regionale e - conclude Passamani - questa trasparenza è dovuta anche nel rispetto degli ex consiglieri che non hanno fatto ricorso».
Da Patt e Svp, invece, non arriva - almeno per ora - nessuna presa di distanza dalle parole di Widmann. L'Obmann, Philipp Achammer, anche lui ieri al funerale di Moltrer, non ritiene opportuno parlare della questione in questa giornata di dolore e rinvia ogni commento. Così fa anche il leader del Patt nonché presidente di Regione e Provincia, Ugo Rossi , che vuole osservare il lutto.
Il senatore e segretario provinciale del Patt, Franco Panizza, che è tra gli ex consiglieri che hanno deciso di non fare ricorso e di restituire, non trova così scandalosa la decisione del presidente Widmann e dice: «Io non so se aveva ragione Moltrer o ha ragione Widmann, perché non conosco la legge sulla privacy, ma se è vero come dice che c'è una violazione se si diffondono i nomi di coloro che fanno ricorso, allora d'ora in poi si dovrà rispettare la legge. Comunque i nostri consiglieri nei prossimi giorni sono certo che approfondiranno la questione».