L. Patruno, "L'Adige", 20 agosto 2009
Il segretario provinciale del Pd del Trentino, Maurizio Agostini è preoccupato per la piega che ha preso il dibattito pre-congressuale, sia a livello nazionale che locale, sui candidati o aspiranti tali alla guida del partito.
«Mi auguro - dice Agostini - che le scelte dei candidati (alla fine vedremo quanti saranno) non siano laceranti e che si possa proseguire in un'esperienza il più unitaria possibile, come siamo riusciti a fare in questi mesi. Spero che non si ritorni indietro allo scontro, mettendo tutto a repentaglio». Agostini ricorda che quest'inverno la sua elezione da parte dell'assemblea avvenne come scelta unitaria, che mise d'accordo «pacheriani» e «kessleriani», e proprio per restare fedele al mandato ricevuto il segretario non intende schierarsi almeno non nel dibattito nazionale tra i candidati Fraceschini, Bersani e Ignazio Marino (oggi alle 20.30 nella sede del Pd a Trento sarà presentata la mozione di quest'ultimo). «Non mi piace come si è avviato il dibattito - sostiene Agostini - perché c'è un'eccessiva personalizzazione». Sui candidati alla segreteria provinciale del partito, poi, aggiunge: «Vorrei che venissero valutati per il documento che propongono e non in modo pregiudiziale, Pinter solo perché vent'anni fa era in Democrazia proletaria, anche se oggi è un'altra persona, o Tonini perché è leader nazionale. Riguardo al senatore, per altro, io so che non è stata Roma né Franceschini e neppure Pacher a chiedergli di scendere in campo, ma la richiesta è partita da altri qui a Trento. E non credo che queste persone siano espressione ristretta di alcune componenti per cui altre, che non si sentono rappresentate, come dice qualcuno, hanno bisogno di cercare un loro candidato. Dietro Pinter e Tonini ci sano sostenitori che vengono dalle parti più diverse». Intanto, dopo la discesa in campo di Giorgio Tonini , che sostiene la linea di Dario Franceschini, sono soprattutto i «bersaniani» che si stanno interrogando sul da farsi e in particolare sull'opportunità di convergere su un unico candidato alternativo a Tonini oppure no. Ieri c'è stato un confronto fra i tre coordinatori locali della mozione Bersani, Giovanni Kessler, Laura Froner e Alessandro Olivi . Quest'ultimo sta chiedendo in giro se può raccogliere consenso il nome di Renato Veronesi , sindaco di Arco, ex margheritino e bersaniano, ma non avrebbe raccolto grandi entusiasmi. Kessler si mostra più interessato all'individuazione di un candidato per la segreteria provinciale che rappresenti la sensibilità dell'area dell'ex Associazione per il Pd, che a fare fronte comune con i bersaniani. Il consigliere provinciale Bruno Dorigatti , anch'egli tra i sostenitori di Bersani, pensa invece che sia assolutamente necessario stare uniti contro Tonini, vista la caratura del personaggio: «Invito tutti a fare uno sforzo e a non essere troppo schizzinosi. Se Pinter si decide a schierarsi con Bersani potrebbe essere il nome giusto. Serve un candidato che possa competere con Tonini. La posta in gioco è alta è non ha senso dividersi su più candidati solo per fare testimonianza. Se Bersani vince a Roma e magari anche in Trentino, non possiamo lasciare la segreteria provinciale a Tonini».