Più fondi privati per la ricerca

Caro direttore, prendo spunto dal suo editoriale sul futuro della ricerca in Trentino e dal successivo intervento del presidente Rossi, per condividere una riflessione ed avanzare alcune proposte. L'oggetto della discussione porta su una riforma strutturale della ricerca in Trentino, poichè in una fase storica in cui la conoscenza è il nostro bene più prezioso e la nostra arma più efficace nella competizione globale anche tra territori, alla politica è affidata oggi la responsabilità di scelte che definiscono la traiettoria di crescita ed il livello di benessere del Trentino dei prossimi dieci, venti anni.
Elisa Filippi, "L'Adige", 1 novembre 2014

Questo è il momento per chiarire dove desideriamo andare, per fare cosa e come. A giugno 2014 la Provincia ha pubblicato il documento «Strategia di Ricerca ed Innovazione per una Specializzazione intelligente». Il documento fornisce un'interessante fotografia del Trentino, che sembra presentare due principali criticità: una è la difficoltà nella produzione brevettuale, dove globalmente mostra una performance inferiore non solo rispetto alla media europea, ma anche rispetto a numerose regioni del centro nord; l'altra è la debolezza nell'attivazione di investimenti privati, evidenziando di fatto una correlazione negativa tra la spesa pubblica in ricerca e innovazione, effettivamente tra le più elevate d'Italia, e l'attivazione di investimenti privati, fra le più basse delle regioni ad alta propensione per l'innovazione.
In questo senso è positivo il richiamo espresso dal presidente Rossi nel suo intervento rispetto all'impegno chiesto agli istituti di attivarsi per aumentare la quota privata di finanziamento dei progetti, così come la previsione di nuove misure per potenziare il trasferimento dei risultati della ricerca verso le imprese ed il mercato locale.Affinché l'azione sia davvero incisiva, è necessario e urgente un intervento in grado di valutare con precisione la ricaduta economica delle attività di ricerca ed innovazione rispetto agli obiettivi strategici e alle priorità definite dalla visione del Trentino del futuro.
La proposta è quella che la Provincia si impegni a realizzare una piattaforma di monitoraggio che, entro sei mesi, presenti I risultati di valutazione delle ricadute degli investimenti sulla base di un modello strutturato di indicatori e che ponga le basi per una revisione periodica di detti indicatori al fine di definire le eventuali misure correttive che dovessero essere necessarie.Conoscere e misurare le ricadute sul territorio degli investimenti è una pre-condizione per una programmazione efficace ed allo stesso tempo risponde a un diritto dei cittadini a una amministrazione responsabile e trasparente e a un uso delle risorse pubbliche (reperite attraverso la tassazione) efficace e con un impatto positivo.Nel suo intervento il presidente Rossi presenta, peraltro, degli elementi aggiuntivi, introduce ulteriori orientamenti rispetto a quelli descritti nel Documento presentato a giugno.
Considerando la portata e l'impatto che questi avranno per il Trentino, la complessità della materia e una relativa scarsità di risorse, sarebbe importante organizzare gli Stati generali della Ricerca e dell'Innovazione in Trentino, per promuovere una rilfessione ampia e partecipata, che coinvolga tutti gli attori del sistema e gli stessi cittadini e fissare delle priorità anche a dimensione multipla.
L'esperienza e la letteratura scientifica ci insegnano come il processo di generazione di conoscenza e di produzione dell'innovazione necessiti di un'adeguata massa critica e di una dimensione internazionale. Da questo punto di vista la fase attuale offre opportunità importanti: entro il primo semestre del 2015 dovrà essere preparato il piano di azione per la strategia dello sviluppo della macroregione alpina (Eusalp), che tra i suoi obiettivi ha proprio quello di sviluppare l'innovazione, la capacità di ricerca ed il suo trasferimento nella pratica, finalizzata a obiettivi precisi: dal miglioramento della competitività e coesione, all'assicurazione dell'accessibilità, della connettività e della sostenibilità ambientale dell'area. La dimensione regionale alpina, dunque, rafforza la necessità di una ricerca che sia di elevato valore internazionale e che allo stesso tempo sia guidata anche dalle esigenze del territorio.
Sarebbe interessante se il primo dicembre nell'ambito della conferenza di consultazione degli stakeholders che sarà convocata a Milano, nel quadro del Semestre Europeo di Presidenza Italiana, il Trentino presentasse il proprio contributo alla definizione del piano di azione per la strategia condividendo il proprio percorso, e facendosi promotore di un meccanismo che incentivi condivisione, cooperazione e sinergie per la definizione di una strategia macroregionale della ricerca e innovazione.
Il Trentino può e deve fare dell'Innovazione il carburante del proprio motore, e ha la capacità per rendersi protagonista ed esportare un modello a livello europeo.È necessaria una visione strategica che indichi in maniera chiara la direzione e un'organizzazione efficace che ne consenta il dinamismo. Questo è il momento.