Da una parte il Partito della Nazione, dall’altra lo scontro con la CGIL, cosa sta succedendo al PD nazionale?Per capire a fondo il processo di cambiamento che sta vivendo il Partito Democratico, non bisogna certamente fermarsi al dibattito interno, ma è necessario guardare e valutare con attenzione cosa stia succedendo a livello europeo e nazionale, per quanto attiene sia ai processi politici che a quelli economico-sociali.31 ottobre 2014
In particolare, stiamo assistendo ad una duplice offensiva: da un lato quella dei conservatori che non vogliono distribuire equamente la ricchezza, dall’altro lato, quella dei populisti che, facendo leva sulla drammaticità delle problematiche attuali, prospettano soluzioni troppo semplicistiche e di chiusura nazionalistica. Queste sono le sfide più importanti che l’intera Europa, il nostro Paese e il Partito Democratico devono fronteggiare con forza e lungimiranza.In Italia, a differenza di altri Paesi, il Partito Democratico ha ottenuto un risultato straordinario nella storia del centrosinistra, riuscendo a limitare l’affermazione del fronte conservatore e del fronte populista. E, cosa ancora più rilevante, è riuscito ad impedirne una “saldatura”, affermandosi quale unico punto di riferimento della necessaria prospettiva europeista nel nostro Paese.È in questo senso che va intesa l’idea di partito che si rivolge all’intera Nazione e che si deve fare interprete dell’interesse di quella stessa Nazione. Un partito che stia con forza propositiva in un’Europa più democratica, più attenta ai diritti umani e ai bisogni sociali.E tutto questo non è contraddittorio con l’idea originaria di PD, anzi è la vera missione che deve avere un partito che si propone quale propulsore del cambiamento, analogamente a quanto fatto da altre forze politiche nella storia europea.Non serve quindi andare “oltre” il PD, serve costruire meglio e con più convinzione il PD, saldamente collocato sul fronte progressista, ma capace di parlare a tutti senza disperdere, da un lato, il rapporto con i partiti popolari e la loro storia e, dall’altro lato, il rapporto con il mondo del lavoro.A questo proposito, è essenziale recuperare l’iniziativa autonoma della politica in campo economico e sociale rispetto alle parti in causa (per cui l’azione del PD non deve essere il riflesso di strategie sindacali o confindustriali). Al tempo stesso il PD deve farsi carico dei cittadini più deboli sia di quelli organizzati nei sindacati, sia di quelli al di fuori dalle organizzazioni sociali e politiche.
Questo ragionamento come si lega con il quadro trentino?In Trentino si è sempre lavorato per una forte coalizione di centrosinistra autonomista e, in questa stagione difficilissima per tutte le realtà regionali (sia quelle ordinarie sia quelle a statuto speciale), il PD del Trentino e dell’Alto Adige stanno congiuntamente svolgendo un ruolo cruciale per la valorizzazione della nostra autonomia.A tal proposito, basti vedere le proposte di riforma del Senato e di modifica della legge elettorale, nelle quali le nostre due autonomie sono certamente e positivamente tenute in considerazione. Altri esempi sono la vigorosa attività della Commissione dei Dodici e le trattative tra Province autonome e Governo, che, a fronte dei grandi sacrifici chiesti a tutte le realtà istituzionali nazionali, continuano a testimoniare il riconoscimento della natura “speciale” della nostra Autonomia.Per continuare a fare questo con rinnovato protagonismo, non bisogna cambiare il PD del Trentino inventando unioni o formule strane, ma è necessario rafforzare la sua collocazione nel PD nazionale e nell’alleanza europea con i socialisti e democratici, nonché mantenere l’apertura alle forze autonomiste e di impegno civico, ai movimenti di difesa dei diritti, di impegno per la pace e l’ambiente, con cui le nostre amministrazioni già da anni collaborano positivamente.All’interno di questa collocazione, il PD deve inoltre riprendere il suo ruolo di partito maggiore, dimostrando di avere idee e persone capaci di fare da traino e non da zavorra ai processi di innovazione al servizio di tutte le comunità.Quali sono i contenuti nei quali dovrebbe caratterizzarsi questo protagonismo del PD in Trentino?I temi e le idee sono quelli enunciati da tempo, la prospettiva è quella dell’apertura internazionale:- realizzare un più forte ancoraggio europeo della nostra autonomia, con una chiara e coerente strategia sulla questione delle macroregioni (Euregio, Regione Alpina);- formulare ed adottare una chiara e coerente strategia sulle vie di comunicazione europee, investendo sull’intermodalità e sulla ferrovia e non su nuovi attraversamenti autostradali;- rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo, internazionalizzando maggiormente il sistema (centri di ricerca, università, imprese) per aumentarne la produttività e l’efficienza;- assumere con coraggio iniziative a favore dei diritti di tutte le persone contro ogni discriminazione;- rilanciare il modello della solidarietà sociale (enti locali, terzo settore, famiglie), razionalizzando le spese di organizzazione dei servizi per migliorare la qualità delle prestazioni rivolte alla persona.
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Partito Democratico del Trentino