"Nel momento in cui c'è dissesto lo Stato si sostituirà alle Regioni. [...]La riforma costituzionale che stiamo portando avanti - precisa - prevede per la prima volta che, in un modo più netto e più duro, ci possa essere una sorta di commissariamento per quelle Regioni che non hanno i conti in regola. Ora non possiamo proporlo, ma sarei favorevole all'abolizione delle Regioni a statuto speciale" http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-06c15f4a-c96d-46a0-9c4f-052a9ba92bf4.html?refresh_ce Questa è la dichiarazione della ministra Maria Elena Boschi, rispetto alla questione dei governi locali morosi.
Giulia Robol, 26 ottobre 2014
E’ assolutamente condivisibile che lo stato, considerando anche l’obbligo del pareggio di bilancio introdotto con legge costituzionale nel 2012 (provvedimento voluto tra l’altro in modo fortissimo dal senatore Giorgio Tonini che per il principio che sottende questa legge ha combattuto direttamente accanto ad Enrico Morando:http://leg16.camera.it/465?area=8&tema=496&Il+pareggio+di+bilancio+in+Costituzione), chieda ai governi locali, siano essi Regioni o Provincie di fare la propria parte in termini di risanamento dei conti pubblici non solo in questa fase di spending review, ma in modo continuativo e strutturato perchè un bilancio sano è condizione necessaria affinchè abbiano luogo gli investimenti sia da parte del privato che da parte del pubblico.
Tuttavia, la dichiarazione della ministra Boschi mi ha profondamente preoccupata, in quanto dal suo ragionamento (specie dall’ultima frase) si evince una correlazione diretta tra incapacità gestionale dei conti pubblici e grado di autonomia dell’autogoverno che è poco più che una questione per nulla consequenziale. Se poi consideriamo quali sono le ragioni a Statuto speciale, la conferma dell’inappropriatezza di questa correlazione si rafforza ulteriormente. Dubito, infatti, che Friuli Venezia Giulia (di cui Debora Serracchiani è Presidente), Regione Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta abbiano i bilanci in dissesto. Anzi, mi risulta che il rating rilasciato dalle agenzie Moody’s e Fitchs sia, nonostante la crisi economica in cui versa l’Italia, di livello A (nel 2011 venne certificata addirittura la Tripla A), vale a dire il gradino più alto nella loro scala di valori.
Credo che il giudizio della ministra Boschi fosse, in realtà, indirizzato a situazioni generali di sprechi e di mala gestione delle risorse pubbliche di alcune regioni. Per altro so che è già giunta smentita di quanto da lei detto o attribuito.
Tale dichiarazione però, ancorché fraintesa rimane comunque superficiale, poichè è ingiusto, oltre che sbagliato, fare di ogni erba un fascio. Vi sono governi locali e non solo a statuto autonomo in Italia che non solo hanno i conti in ordine, ma che a causa del Patto di Stabilità si vedono costretti ad effettuare tagli e riorganizzazioni che puniscono in modo eccessivo chi il proprio dovere rispetto alla già citata esigenza di riordinare i conti dello Stato, lo ha sempre fatto e continua a farlo. Siamo disposti a fare sacrifici, ma dovremo essere incoraggiati perchè lo stiamo facendo, questo darebbe il senso dell'appartenenza ad una condizione comune di cui tutti si fanno carico.
Pertanto, spero che le parole della ministra Boschi siano state in qualche modo male estrapolate anche se tutto ciò contribuisce a rafforzare un luogo comune a mio avviso molto pericoloso. Comunque, mi auguro la ministra vorrà rettificare, come so per altro dovrebbe aver già fatto.