Altri 151 mila euro di vitalizi entrano nelle casse del consiglio regionale. A effettuare il bonifico, ieri mattina, è stata l’ex assessora provinciale all’istruzione Marta Dalmaso (Pd). Dopo 15 anni passati nel palazzo della politica, la riforma del 2012 - quella che è poi diventata la riforma dello scandalo vitalizi - le aveva attribuito 741 mila euro come attualizzazione dei vitalizi: 151.280 euro di anticipo, subito incassato a fine 2012, e 590 mila euro sottoforma di quote del Fondo Family.
"Trentino", 21 ottobre 2014
Da settembre è tornata al suo vecchio lavoro di insegnante di greco e latino al liceo classico dell’Arcivescovile. Durante i mesi dalla polemica infuocata sulle pensioni d’oro agli ex consiglieri, l’ex assessora aveva parlato pochissimo e solo all’inizio, dicendo no ai gesti di restituzione individuale: «La strada maestra è una revisione delle norme da parte del consiglio regionale. In passato eravamo una ristretta minoranza a richiederla e non se ne fece nulla. Ora ci sono le condizioni perché l'argomento possa essere elaborato a livello di sistema. Ho visto varie proposte, ma l'impostazione e lo sforzo dei consiglieri, sia ex che tutt'ora in carica, dev'essere di estrema compattezza. Dev'essere una scelta che non dipenda dalla libera scelta del singolo. Qui si parla di giustizia, un senso di giustizia che va ripristinata. Solo se questa strada non dovesse funzionare, si può pensare a gesti individuali».
Con un lungo parto, la riforma è stata approvata lo scorso mese di luglio e la scorsa settimana Marta Dalmaso ha ricevuto la lettera raccomandata con il decreto per la restituzione dei 151.280 euro. Somma che ieri ha versato interamente sul conto del consiglio.
«A suo tempo avevo dichiarato che non appena si fosse definito normativamente il quadro, avrei provveduto a restituire l’intera somma», spiega. E ricorda che «l’atto di cessione delle quote del Fondo Family (nel suo caso i 590 mila euro) è nullo a termine di legge e quindi «sono già nella disponibilità del consiglio». Dalmaso si aggiunge alla trentina di consiglieri che hanno ridato indietro gli anticipi: fino a 10 giorni fa erano 25 (su 127 che hanno ricevuto i decreti di restituzione) e le quote restituite ammontano a oltre 4 milioni di euro. Tra loro Roberto Franceschini, consigliere provinciale dei Verdi per due legislature, che l'anno scorso aveva ricevuto 92 mila euro di anticipo di vitalizio e che - sulla base della nuova legge - è stato chiamato a restituirne 34 mila.
Cosa che ha puntualmente fatto ieri con un bonifico, optando per un vitalizio ridotto a 2800 euro mensili rispetto al vecchio vitalizio di 3.300 euro: una perdita di 500 euro al mese, ma trattenendo comunque un anticipo di 58 mila euro. Contro i decreti di restituzione finora non sono stati comunicati ricorsi. Ma annunciati sì, ed è facile prevedere che arriveranno di qui ai prossimi mesi.