La consigliera Lucia Maestri, in merito alla discussione in Consiglio provinciale del disegno di legge n. 38/XV che tratta della promozione turistica, ha presentato due ordini del giorno che sono stati sottoscritti da tutti i consiglieri provinciali del Gruppo consiliare del Partito Democratico del Trentino.
Trento, 15 ottobre 2014
Il primo o.d.g. (scarica il pdf) parte dalla constatazione che in Trentino ci sono 14 aziende per il turismo, 6 consorzi turistici di pro loco e le pro loco sono quasi 200.
Questi molteplici soggetti si occupano di valorizzare il territorio, le sue risorse e suoi prodotti, di svolgere attività di marketing turistico-territoriale.
La legge provinciale sulla promozione turistica prevede che sia la Giunta provinciale ad individuare gli ambiti territoriali omogenei nei quali si formano e operano le aziende per il turismo.
Il disegno di legge 38/XV inserisce un nuovo articolo nella l.p. sulla promozione turistica, per favorire la concertazione tra i vari attori del turismo trentino per evitare inutili doppioni od omissioni.
A 10 anni dal varo della legge, l’offerta turistica del Trentino è cambiata, con l’ampliamento dell’offerta culturale legata all’apertura del Mart e del Muse.
Pertanto la consigliera Maestri nell’o.d.g. presentato invita la Giunta a verificare la possibilità di rivedere gli ambiti territoriali delle aziende per il turismo promuovendo nuovi ambiti anche attraverso incentivi mirati.
Il secondo o.d.g. (scarica il pdf) mette in luce come il turismo in Trentino, con 5 milioni di arrivi, 30 milioni di presenze, 3 miliardi di euro di fatturato, 30.000 posti di lavoro nel ricettivo e altre migliaia nell’indotto, rappresenta il 30% del PIL provinciale e la prima fonte di ricchezza del territorio.
Grazie al legislatore, il sistema turistico trentino è stato spesso riferimento importante anche per il contesto nazionale.
Il Trentino turistico è indissolubilmente legato alla valorizzazione del paesaggio montano e al binomio natura-sport e il forte incremento del turismo invernale, mantiene vivo il dibattito tra turismo e sviluppo sostenibile, tra qualità e quantità dell'offerta, mantenendo alti gli elementi distintivi, ponendo così freno alle spinte verso l’omologazione.
Leggi come il blocco della costruzione di seconde case e strategie di prodotto, hanno consentito al Trentino di sostenere la montagna come spazio di vita, dove l’offerta vacanza rimane coniugata ed intrecciata con la valorizzazione dell'identità del nostro territorio e della nostra cultura.
Accanto al binomio natura-sport si sono sviluppate altre linee “di prodotto”, capaci di intercettare segmenti di pubblico diversi e più articolati arricchendo la semplice vacanza con una forte compenetrazione con l’offerta culturale che il Trentino sa offrire e che in questi anni ha saputo sviluppare.
Gli investimenti finalizzati ai musei, il restauro e l'apertura dei castelli, la riflessione “in mostra” sulla Grande guerra, le esperienze natura-cultura come quelle dei percorsi proposti da Arte Sella, o gli apprezzatissimi Suoni delle Dolomiti, hanno aperto il Trentino "dei turismi" a nuove potenzialità economiche.
Ora si deve riuscire a far vivere l'investimento culturale come risorsa per la crescita e la formazione, come volano caratterizzante la competizione a livello nazionale e internazionale.
Per fare questo, bisogna uscire dallo stereotipo che "la cultura è solo costo", e dall'altro rifuggire la convinzione che l'investimento culturale e la sua “redditività” siano elementi dati per scontanti.
Il successo di un investimento culturale è dato dalla capacità di un territorio di elaborare piani strategici in grado di costruire obiettivi condivisi con il territorio circostante (ricettività, accoglienza, trasporti…).
Il Trentino, in tempi di crisi, è chiamato ad un cambio di passo, creando "ex novo" strumenti programmatori capaci di mettere a sistema risorse materiali ed immateriali ora non dialoganti. Si tratta di superare la logica dell'"amministrazione per settori”, pianificando invece un intero territorio.
Per fare questo tutti devono fare la loro parte.
Lavorare affinché ognuno faccia al meglio quello che sa e deve fare.
I musei facciano i musei, recuperando al massimo il loro ruolo civico, senza occuparsi dei turisti, e delle vie per attirarne sempre di più, sorvolando magari sul proprio ruolo culturale.
In questa logica la consigliera Maestri chiede, con il secondo o.d.g., alla Giunta provinciale di:
1) rafforzare il rapporto turismo-cultura attraverso lo sviluppo di politiche sinergiche tra i due assessorati competenti;
2) che i “distretti culturali”, divengano parte di un’innovativa politica intersettoriale;
3) dare indicazioni a Trentino Marketing affinché rafforzi il posizionamento qualitativo del sistema culturale trentino sul mercato nazionale e internazionale;
4) dare indicazione alla APT affinché venga implementata la produzione di pacchetti turistici integrati, capaci di promuovere la molteplicità (sport, natura, cultura) delle proposte fruibili durante una vacanza in Trentino;
5) promuovere forme di conoscenza, sensibilizzazione e aggiornamento degli operatori turistici, circa il “valore aggiunto” creato nella promozione turistica dal patrimonio e dalla culturale trentino.